Vha vinto la diciottesima tappa del Tour de France 2014 e si è messo in tasca la maglia gialla definitiva, che indosserà a Parigi. Ma oggi lo Squalo poteva fare anche di più: è infatti andato vicino a strappare anche la maglia a pois, quella per il miglior scalatore, al polacco Rafal Majka. Vincendo ad Hautacam il siciliano ha infatti preso 50 punti, perchè su un GPM all’arrivo si raddoppia tutto; Majka, che sul primo attacco di Nibali non aveva avuto la prontezza di partire e incollarsi alla sua ruota (e a quella di Chris Horner, il primo a muoversi) ha poi avuto il sangue freddo necessario per intuire quello che stava succedendo ed è finalmente scattato. Ha provato anche ad arrivare secondo per chiudere i conti, ma ha agito troppo presto e così Thibaut Pinot se lo è mangiato costringendolo al terzo posto. I 32 punti conquistati però sono utili per tenerlo in testa: 181 punti contro i 162 di Nibali, e ormai questione chiusa. Al terzo posto Joaquim Rodriguez (112).
Vince la diciottesima tappa del Tour de France 2014: vent’anni dopo la grande impresa di Marco Pantani (ma Miguel Indurain aveva sostanzialmente controllato, restando in giallo) lo Squalo siciliano fa piazza pulita degli avversari e trionfa nella Pau-Hautacam, ultima giornata di montagna. Domani una tappa per velocisti, sabato la cronometro: ma ormai Nibali ha più di 7 minuti di vantaggio ed è al sicuro da qualunque assalto, potendosi così permettere una domenica di passerella sui Campi Elisi che si concluderà in trionfo. Giornata lunga, nella quale il capitano della Astana ha agito da stratega vero. Prima ha fatto sfogare venti fuggitivi, ha osservato senza battere ciglio la fuga di Mikel Nieve (straordinario, l’ultimo a mollare) e Blel Kadri che ha tentato invano la doppietta (aveva vinto l’ottava tappa). I due hanno scollinato per primi sul Tourmalet e hanno provato ad allungare nella spettacolare discesa; qui però si è mosso in prima persona Alejandro Valverde, che sapeva di non avere più niente da perdere e ha preso una ventina di secondi di vantaggio su Nibali, andando a riprendere due compagni della Movistar (Izaguirre e Lopez) e cercando di tirare sul falsopiano. Ma lo Squalo controllava: aiutato dalla sua squadra e dagli altri uomini di classifica ha ricucito lo strappo e con totale fiducia ha assaltato gli ultimi 13 chilometri di ascesa. Qui, come già altre volte aveva fatto, ha aspettato che si muovesse qualcuno; a sorpresa però non è stato nessuno dei suoi antagonisti, quanto Chris Horner che gli aveva soffiato l’ultima Vuelta di Spagna. Nibali si è incollato alla sua ruota, è stato con lui fino al riassorbimento di Kadri, infine quando mancavano 10 chilometri è partito: ha fatto il vuoto, è andato a riprendere Nieve e l’ha piantato sul posto, con una pedalata devastante. A provarci è stato Rafal Majka: il polacco, vincitore ieri, sentiva minacciata la sua maglia a pois e si è mosso in prima persona. Inizialmente è riuscito a guadagnare qualcosa in solitaria, poi è stato ripreso da Thibaut Pinot e Jean-Christoph Péraud, interessati al podio nella classifica generale; con loro è scattato anche Tejay Vangarderen (sesto). Majka è stato bravo a rimanere alla loro ruota, ha provato lo scatto per la seconda posizione ma è partito troppo presto; ha comunque conservato la leadership nella classifica degli scalatori, mentre secondo è arrivato Pinot che oltre a consolidare la sua maglia bianca si prende anche la piazza d’onore nella generale, con Péraud che scavalca Valverde, nuovamente staccato, ed è terzo. Virtualmente: la crono di sabato può rimettere le cose a posto per lo spagnolo. Ma lassù c’è solo Nibali: 7’10’’ sul secondo classificato, il suo è un trionfo straordinario. (Claudio Franceschini)
Trionfa sul traguardo di Hautacam: vince la diciottesima tappa del Tour de France 2014 e si prende la quarta vittoria nella Grande Boucle. Il Tour è suo: ormai non ci sono più dubbi. Alle sue spalle ha provato a recuperare la maglia a pois Rafal Majka, ma il polacco ha progressivamente perso terreno e da dietro la grande azione di Thibaut Pinot, Jean-Christoph Péraud e Tejay Van Garderen lo ha riassorbito (i quattro sono arrivati a 1’10”, con la maglia bianca in seconda posizione e Majka che, terzo, rischia la maglia a pois a vantaggio di Nibali). In crisi Alejandro Valverde, che ha definitivamente perso la seconda posizione in classifica generale; a breve la graduatoria modificata dalla tappa di oggi.
Vuole la seconda posizione della classifica generale del Tour de France 2014, sta sfruttando l’ennesima crisi pirenaica di Alejandro Valverde ma si è portato dietro anche Jean-Christoph Péraud che le prime tre posizioni le deve ancora conquistare. La loro azione è straordinaria: Rafal Majka ha recuperato su Vincenzo Nibali, ma dietro i due francesi, che hanno a ruota Tejay Van Garderen (sesto in classifica generale), sono andati quasi a riprenderlo. Majka continua a girarsi per controllare la situazione, mentre Nibali transita sotto lo striscione dei 3 chilometri: il vantaggio su Majka è di 55 secondi, 1’10” sul terzetto Peraud-Pinot-Van Garderen.
Vuole la seconda posizione della classifica generale del Tour de France 2014, sta sfruttando l’ennesima crisi pirenaica di Alejandro Valverde ma si è portato dietro anche Jean-Christoph Péraud che le prime tre posizioni le deve ancora conquistare. La loro azione è straordinaria: Rafal Majka ha recuperato su Vincenzo Nibali, ma dietro i due francesi, che hanno a ruota Tejay Van Garderen (sesto in classifica generale), sono andati quasi a riprenderlo. Majka continua a girarsi per controllare la situazione, mentre Nibali transita sotto lo striscione dei 3 chilometri: il vantaggio su Majka è di 55 secondi, 1’10” sul terzetto Peraud-Pinot-Van Garderen.
Sta volando: ha già ripreso la ruota di Mikel Nieve e l’ha lasciato lì. Adesso lo spagnolo viene recuperato dal resto del gruppo, si esaurisce la sua comunque straordinaria azione; il polacco invece ci crede, ma quando mancano meno di 6 chilometri accusa ancora un ritardo di 50 secondi da Vincenzo Nibali. Difficile se non semi-impossibile recuperare lo Squalo, peraltro galvanizzato dal fatto che le sue fatiche stiano per finire e che ormai il Tour de France 2014 sia suo. Comunque attendiamo: possono ancora succedere tante cose, soprattutto alle spalle dei due fuggitivi dove ci si giocano le posizioni alle spalle del siciliano. E infatti, parte Thibaut Pinot: terzo in classifica generale, prova a prendersi la seconda posizione lasciando sul posto Alejandro Valverde che ancora una volta sembra essere in difficoltà.
E’ straordinaria l’azione di Vincenzo Nibali: in pochi attimi il padrone del Tour de France 2014 va a riprendere Mikel Nieve e lo lascia lì dove l’ha incontrato. Mancano 7,5 chilometri: ormai lo Squalo ha la vittoria di tappa in mano e scaverà un altro vuoto nei confronti dei suoi avversari. Dietro intanto a rompere gli indugi è anche Rafal Majka: il polacco, che ha vinto ieri e indossa la maglia a pois di miglior scalatori, ha lasciato lì tutti gli altri corridori del gruppo e adesso prova a riportarsi sulla ruota di Mikel Nieve per andare a riprendere Nibali. Anche perchè il siciliano prenderebbe 50 punti sull’arrivo di Hautacam: Majka ha bisogno almeno di un piazzamento alle spalle della maglia gialla, che altrimenti indosserebbe oggi anche la maglia a pois.
Ha preso l’iniziativa Vincenzo Nibali: lo Squalo tiene la ruota del vincitore dell’ultima Vuelta Chris Horner, va insieme a lui a riprendere Blel Kadri che ha dato tutto nella fuga e poi allunga, andando a ricucire lo strappo da Mikel Nieve. Che tiene, stoicamente, quando mancano 9 chilometri all’arrivo; tuttavia il distacco è già sceso a 30 secondi e tra poco il siciliano piomberà addosso all’uomo del team Sky. Dietro non si è mosso nessuno: forse qualcuno proverà a scattare per le posizioni a podio della classifica generale, ma per il momento tutto tace.
Iniziata la salita verso Hautacam, c’è un solo padrone della diciottesima tappa del Tour de France 2014: è lo spagnolo Mikel Nieve, diciannovesimo in classifica generale. Staccato inesorabilmente Blel Kadri, che ha provato a rimanergli a ruota ma essendo meno scalatore ha dovuto cedere. Dietro, dal gruppetto degli inseguitori c’è un fantastico, straordinario Alessandro De Marchi: lui e Bartosz Huzarszki ci stanno provando. Il gruppo sta arrivando però: mancano ancora 10 chilometri circa, la vetta è lontana. E attenzione: Chris Horner della Lampre Merida si stacca dal gruppo e questo è il segnale per Vincenzo Nibali, che gli prende immediatamente la ruota e prova a salire con lui.
Il Tour de France 2014 si appresta a vivere la sua ultima salita, quella che porta al traguardo di Hautacam dove nel 1994 trionfò il compianto Marco Pantani. La assaltano per primi Blel Kadri della AG2R e Mikel Nieve del Team Sky; sono forse agli ultimi sussulti prima che il gruppo, sempre comandato dalla Astana (encomiabile il lavoro di Michele Scarponi), piombi su di loro e lanci definitivamente Vincenzo Nibali verso la vittoria. Ma prima bisogna anche provare a superare un altro gruppetto, quello degli inseguitori: c’è anche il nostro Alessandro De Marchi, che non ha abbandonato le speranze di vittoria. Intanto ha avuto qualche problema Peter Stetina (BMC): torna in sella e prova a ripartire.
Terminata l’azione di Alejandro Valverde, la diciottesima tappa del Tour de France 2014 attende di vivere il suo momento culminante. In testa ci sono sempre Blel Kadri e Mikel Nieves, i primi a staccarsi dai fuggitivi; ma attenzione perchè Alessandro De Marchi si trova ancora nel gruppetto di chi insegue, al momento a circa un minuto e mezzo di ritardo. Da dietro però sta rimontando la maglia gialla Vincenzo Nibali, che ha messo a tirare la Astana e vuole arrivare a portare il suo capitano a caccia della vittoria di tappa che sancirebbe idealmente la vittoria della Grande Boucle. Da vedere però come reagiranno gli altri.
Niente da fare. Alejandro Valverde ci ha provato, bisogna dargliene atto: sapeva di dover fare qualcosa per movimentare il Tour de France 2014 e ha provato ad attaccare la discesa del Col du Tourmalet. Ha preso una ventina di secondi di vantaggio su Vincenzo Nibali e il resto del gruppo, ha ripreso due compagni della Movistar che hanno potuto aiutarlo ma da dietro gli inseguitori hanno ricucito lo strappo. E allora, si sale compatti per l’ultima ascesa della Grande Boucle: sono gli uomini della Astana a tirare il gruppo, attenzione allo Squalo che potrebbe decidere di partire e dare l’ultimo segnale di dominio.
Duello a distanza: per adesso Vincenzo Nibali attende e non va a ricucire lo strappo creato da Alejandro Valverde, anche se l’attacco dello spagnolo ha sollecitato il gruppo che aumenta l’andatura. Siamo quasi al termine della discesa: prima dell’ultima salita di 13 chilometri ci sarà un tratto in falsopiano ed è qui che potrebbe nascere una sorta di cronometro tra Valverde, trainato dai due compagni di squadra Jon Izaguirre e Jesus Lopez Herrada, e la maglia gialla Nibali che ha comunque l’aiuto degli altri uomini di classifica. Possono essere attimi decisivi, anche se Valverde non riesce a guadagnare e questo ovviamente fa il gioco del siciliano, che sa bene di poter perdere anche più di così e rimanere comunque tranquillo in testa alla classifica generale.
Lo abbiamo aspettato a lungo e finalmente è arrivato: prende l’iniziativa Alejandro Valverde, e sulla difesa parte all’attacco. Inevitabile: lo spagnolo non ha più nulla da perdere, anzi sì e cioè il secondo posto nella classifica generale. Davanti, i due compagni della Movistar si sono praticamente piantanti sui pedali, lo stanno aspettando e adesso proveranno a lanciarlo verso un guadagno più consistente. Per ora nè Vincenzo Nibali nè i tre francesi che seguono Valverde in classifica hanno risposto; il gruppo degli inseguitori si è leggermente spezzato, Valverde ha circa 15 secondi di vantaggio sul gruppo mentre davanti Blel Kadri e Mikel Nieve conservano di fatto lo stesso vantaggio che avevano sul Tourmalet.
E’ Blel Kadri a transitare per primo sul Col du Tourmalet: il francese della AG2R conquista la vetta dei 2115 metri precedendo il suo compagno di fuga Mikel Nieve. A seguire con circa 1’40” di ritardo un gruppetto di tre corridori tra i quali ancora una volta è presente il nostro Alessandro De Marchi: straordinario il corridore friulano che ha vissuto il Tour de France 2014 sempre in attacco. A più di 3 minuti transita invece Thomas Voeckler mentre il gruppo della maglia gialla – tra cui anche il vincitore di ieri Rafal Majka, re degli scalatori – arriva a 4’36”, per il momento ancora tranquillo. Kadri e Nieve hanno già terminato il tratto in discesa e stanno volando sfruttando la pianura in attesa della prossima salita. Ma le emozioni non sono certamente finite qui.
I corridori stanno scalando il Col du Tourmalet: si anima finalmente la diciottesima tappa del Tour de France 2014. Dal gruppetto dei 20 fuggitivi si sono staccati in due, prendendo circa una quarantina di secondi di vantaggio: si tratta di Blel Kadri (già vincitore dell’ottava tappa) e Mikel Nieve. Sarà l’attacco decisivo per la vetta dei 2115 metri? Lo scopriremo presto, sembra che per il momento sia ancora presto per dare giudizi definitivi.
È stato il grande trionfatore della diciassettesima tappa del Tour de France 2014, arrivando dal solo al traguardo del Pla d’Adet: vittoria (la seconda in questa edizione della corsa a tappe) e incremento del vantaggio nella classifica della maglia a pois. Ma per lui è anche arrivata una brutta notizia: all’occhio lungo delle telecamere non è infatti sfuggito il fatto che per lanciarsi (aveva già staccato Purito Rodriguez) il polacco ha sfruttato l’appoggio dell’antenna di una moto della televisione francese. Non essendo un gesto capace di alterare lo svolgimento della tappa si è usata la mano leggera, ma le sanzioni sono comunque arrivate: 50 franchi svizzeri di multa (sono circa 41 euro), una penalità di 10 secondi nella classifica generale e 5 punti tolti dalla graduatoria della maglia verde (quella a punti). Niente di che: Majka punta con decisione alla vittoria della classifica degli scalatori, e magari a un’altra giornata da protagonista oggi, quando si scalerà il Tourmalet.
Al comando della corsa, con un vantaggio di 2’47’’ sul resto del gruppo; la diciottesima tappa del Tour de France 2014 comincia ad animarsi in attesa del Col du Tourmalet che inevitabilmente segnerà la selezione. Si passa da un centro abitato, come ben visibile nella foto: ci sono già tanti tifosi, appassionati di ciclismo o semplici passanti che, inevitabilmente, si sono fermati per guardare, applaudire e magari fare una ripresa della carovana gialla. Tra poco però arrivano i Pirenei, quelli veri; siamo pronti anche noi a vivere la grande tappa di oggi, con la speranza che Vincenzo Nibali sia nuovamente protagonista.
Si interroga sulle condizioni di Alejandro Valverde. Lo spagnolo, secondo in classifica generale, anche ieri ha perso 49 secondi dalla maglia gialla Vincenzo Nibali; ha contenuto i danni grazie all’esperienza e ai compagni di squadra della Movistar, ma appare piuttosto evidente che non abbia le gambe per rimanere con lo Squalo, figurarsi poi attaccarlo e recuperargli minuti. Per ora il secondo posto in classifica generale è salvo; ma ancora per quanto? E’ questa la domanda che si può leggere sul sito ufficiale della Grande Boucle, e che torna oggi di grande attualità vista la presenza del terzo tappone pireanico e soprattutto della scalata al Col du Tourmalet. Pronti ad approfittarne i tre francesi che lo seguono in graduatoria, su tutti Thibaut Pinot.
La diciottesima tappa del Tour de France 2014 in programma oggi è durissima: si scalerà il mitico Col du Tourmalet, arrivando fino a 2115 metri sul livello del mare. Gli scalatori si daranno battaglia come al solito: difficile che Vincenzo Nibali possa perdere tutto il suo vantaggio e consegnare ad altri la maglia gialla, ma la bagarre per le posizioni di rincalzo (compresa quella di Alejandro Valverde, ora minacciata) è apertissima e attendiamo scintille. Ma sono pronti anche i corridori che sanno di non avere ambizioni di vittoria: Marcel Kittel (tre vittorie in questa Grande Boucle) e John Degenkolb (quattro vittorie nell’ultima Parigi-Nizza in cui ha trionfato nella classifica a punti) hanno posato prima della partenza. I due tedeschi della Giant Shimano puntano ad arrivare in cima e tagliare lo striscione del traguardo: sanno bene che domani e domenica avranno ancora una volta la loro occasione. Per Degenkolb sarebbe la prima vittoria nella tappa di una grande corsa a tappe.
“Ieri un altro giorno splendido…e oggi? Ci riproviamo!”. Uno dei grandi protagonisti del Tour de France 2014 è senza ombra di dubbio Alessandro De Marchi. Nato a San Daniele del Friuli il 19 maggio del 1986, il corridore della Cannondale si è segnalato in varie tappe per i suoi attacchi e le sue fughe; anche ieri nel tappone pirenaico ha provato a prendersi la vittoria, non ce l’ha fatta ed è stato assorbito da Vincenzo Nibali che rimontava di gran carriera tirandosi dietro Jean-Christoph Péraud; però il friulano è riuscito ad attaccarsi alla ruota della maglia gialla e con lui si è inerpicato fino al traguardo di Saint-Lary Pla d’Adet, pagando appena 49 secondi di ritardo dal primo classificato Rafal Majka. Una grande prova, e lo spirito è sempre lo stesso: 51esimo in classifica generale a più di 2 ore da Nibali, De Marchi non demorde e oggi andrà a caccia di un’altra grande impresa.
Yesterday … Another beatifull day!Today?Keep trying! @cannondalePro @letour (congratulations @giovisco great move) pic.twitter.com/TwVMD5xpJ1
— Alessandro De Marchi (@ADM_RossodiBuja) 24 Luglio 2014
Il Tour de France 2014 non si ferma: oggi terza tappa consecutiva sui Pirenei, ma questa volta arriviamo sul mitico Col du Tourmalet che potrebbe rivelarsi decisivo per le sorti della Grande Boucle. Intanto i quotidiani francesi sono impazziti per la corsa: per tre settimane l’anno ci si dimentica del calcio e di qualunque altro sport per dedicarsi interamente al mondo della bicicletta. Sud Ouest parla della tappa di oggi come del “giudice di pace”, mentre L’Equipe rende merito alla grande tappa del trentasettenne Jean-Christoph Péraud, unico a tenere la ruota di Vincenzo Nibali quando lo Squalo ha deciso di attaccare. La République invece titola con un eloquente “Farà caldo” riferito alla gara di oggi e alle sue salite. Soprattutto i 17 chilometri del Tourmalet; sì, la temperatura salirà non di poco.
Les Unes du jour / News of the day pic.twitter.com/MmMcGutTy4
— Le Tour de France (@letour) 24 Luglio 2014
Il Tour de France 2014 affronta oggi la diciottesima tappa, la terza e ultima sui Pirenei. La Pau-Hautacam, che si snoda lungo i suoi 145,5 Km di percorso, potrebbe definitivamente decidere la Grande Boucle di quest’anno; anche se onestamente dopo che Vincenzo Nibali ha guadagnato altri 50 secondi su Alejandro Valverde appare difficile pensare che lo Squalo possa perdere la corsa. Ad ogni modo, non si può mai dire; si parte alle 11:00, e praticamente da subito si comincia a salire. Ai 28 chilometri troviamo un Gran Premio di terza categoria, il Cote de Benejacq; ci si giocheranno punti importanti per la maglia a pois, anche se fondamentalmente Rafal Majka dovrebbe avere tutto sotto controllo dopo la grande vittoria di ieri. Transiteremo poi dai 383 metri sul livello del mare di Ossun, avremo un altro GPM con il Cote de Loucrup (si arriva ai 530 metri, salita di 2 chilometri con una pendenza media del 7%) e poi inizia lo show: 17.1 chilometri di scalata sul Col du Tourmalet, una montagna storica che dal 1910 – Octave Lapize fu il primo a scalarlo, oggi lo ricorda un moumento) ha visto per 77 volte la carovana gialla passare dalla sua sommità. L’ultimo a conquistarlo in ordine di tempo è stato Thomas Voeckler, nel 2012; tra gli italiani abbiamo anche Franco Pellizzotti (poi cancellato), Alberto Elli addirittura per due anni consecutivi e Claudio Chiappucci, che per primo si presentò sul Tourmalet nel 1991. Più in là con gli anni Fausto Coppi per due volte, e Gino Bartali; solo per due volte i 2115 metri di questa vetta hanno concluso la tappa, nel 1974 quando vinse Jean-Pierre Danguillaume e nel 2010 con la vittoria del lussemburghese Andy Schleck. Chissà: forse il fratello Frank vorrà rendergli omaggio provando la grande impresa. Comunque, oggi non si chiude al Tourmalet: dalla sommità inizia una lunga discesa, 19 chilometri che al pari della salita può creare una lunga e dura selezione. Fino all’ultimo strappo: altri 13,6 Km sul Montéè du Hautacam, con arrivo posto a 1520 metri e pendenza media del 7,8% (la più dura del giorno). Nibali deve soltanto controllare: farà così oppure sentirà il grande impulso di provarci fino all’ultimo per un altro trionfo? Lo vedremo.
RANK | RIDER | RIDER NO. | TEAM | TIMES | GAP |
---|---|---|---|---|---|
| | | | | |
1. | ITA NIBALI Vincenzo | 41 | ASTANA PRO TEAM | 04h 04′ 17” | |
2. | FRA PINOT Thibaut | 127 | FDJ.FR | 04h 05′ 27” | + 01′ 10” |
3. | POL MAJKA Rafal | 34 | TINKOFF-SAXO | 04h 05′ 29” | + 01′ 12” |
4. | FRA PÉRAUD Jean-Christophe | 81 | AG2R LA MONDIALE | 04h 05′ 32” | + 01′ 15” |
5. | USA VAN GARDEREN Tejay | 141 | BMC RACING TEAM | 04h 05′ 32” | + 01′ 15” |
6. | FRA BARDET Romain | 82 | AG2R LA MONDIALE | 04h 06′ 10” | + 01′ 53” |
7. | NED MOLLEMA Bauke | 61 | BELKIN PRO CYCLING | 04h 06′ 14” | + 01′ 57” |
8. | CZE KONIG Leopold | 201 | TEAM NETAPP-ENDURA | 04h 06′ 14” | + 01′ 57” |
9. | ESP ZUBELDIA AGIRRE Haimar | 169 | TREK FACTORY RACING | 04h 06′ 16” | + 01′ 59” |
10. | ESP VALVERDE BELMONTE Alejandro | 11 | MOVISTAR TEAM | 04h 06′ 16” | + 01′ 59” |
RANK | RIDER | RIDER NO. | TEAM | TIMES | GAP |
---|---|---|---|---|---|
| | | | | |
1. | ITA NIBALI Vincenzo | 41 | ASTANA PRO TEAM | 80h 45′ 45” | |
2. | FRA PINOT Thibaut | 127 | FDJ.FR | 80h 52′ 55” | + 07′ 10” |
3. | FRA PÉRAUD Jean-Christophe | 81 | AG2R LA MONDIALE | 80h 53′ 08” | + 07′ 23” |
4. | ESP VALVERDE BELMONTE Alejandro | 11 | MOVISTAR TEAM | 80h 53′ 10” | + 07′ 25” |
5. | FRA BARDET Romain | 82 | AG2R LA MONDIALE | 80h 55′ 12” | + 09′ 27” |
6. | USA VAN GARDEREN Tejay | 141 | BMC RACING TEAM | 80h 57′ 19” | + 11′ 34” |
7. | NED MOLLEMA Bauke | 61 | BELKIN PRO CYCLING | 80h 59′ 41” | + 13′ 56” |
8. | NED TEN DAM Laurens | 67 | BELKIN PRO CYCLING | 81h 00′ 00” | + 14′ 15” |
9. | CZE KONIG Leopold | 201 | TEAM NETAPP-ENDURA | 81h 00′ 22” | + 14′ 37” |
10. | ESP ZUBELDIA AGIRRE Haimar | 169 | TREK FACTORY RACING | 81h 02′ 10” | + 16′ 25” |
RANK | RIDER | RIDER NO. | TEAM | POINTS |
---|---|---|---|---|
| | | | |
1. | PO LMAJKA Rafal | 34 | TINKOFF-SAXO | 181 pts |
2. | ITA NIBALI Vincenzo | 41 | ASTANA PRO TEAM | 168 pts |
3. | ESP RODRIGUEZ Joaquim | 21 | TEAM KATUSHA | 112 pts |
4. | FRA PINOT Thibaut | 127 | FDJ.FR | 89 pts |
5. | FRA PÉRAUD Jean-Christophe | 81 | AG2R LA MONDIALE | 85 pts |
6. | ITA DE MARCHI Alessandro | 53 | CANNONDALE | 78 pts |
7. | FRA VOECKLER Thomas | 159 | TEAM EUROPCAR | 61 pts |
8. | ITA VISCONTI Giovanni | 19 | MOVISTAR TEAM | 54 pts |
9. | ESP VALVERDE BELMONTE Alejandro | 11 | MOVISTAR TEAM | 48 pts |
10. | US AVAN GARDEREN Tejay | 141 | BMC RACING TEAM | 48 pts |