Vittoria del corridore lituano Ramunas Navardauskas della Giant-Shimano nella diciannovesima tappa del Tour de France 2014, la Maubourguet Pays du Val d’Adour-Bergerac, con un distacco di sette secondi su un gruppetto regolato in volata da John Degenkolb che ha beffato Alexander Kristoff. La tappa è stata caratterizzata da una caduta nel finale di alcuni corridori, tra cui c’erano anche Peter Sagan e Romain Bardet oltre a Frank Schleck; a rischiare in termini di classifica è stato soprattutto il francese, ma per soli cento metri eravamo già all’interno degli ultimi tre chilometri e dunque è arrivata la neutralizzazione. Vincenzo Nibali ha evitato di rimanere coinvolto, e così ora può affrontare molto serenamente la cronometro di domani nella speranza che il tempo (oggi inclemente) non dia problemi di sorta: Parigi è vicina, molto vicina, e il distacco sugli avversari è ampio. La maglia gialla è sempre più sulle spalle dello Squalo siciliano, mentre domani ci sarà grande lotta per le posizioni di rincalzo con Alejandro Valverde che deve recuperare appena due secondi a Jean-Christoph Péraud per tornare sul podio. Per parlare della tappa di oggi e un breve accenno alla cronometro di domani IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Maurizio Fondriest.



Meritata la vittoria di Navardauskas? Direi di sì, ha meritato in pieno di vincere. Il suo è stato un successo netto.
Qual è stato il segreto della sua vittoria? E’ scattato su un tratto di lieve discesa, poi ha approfittato della pioggia e della strada bagnata e del fatto che dietro le varie squadre non sono riuscite a superare tutti questi inconvenienti e a organizzare prontamente una controffensiva.
Battute le squadre dei velocisti quindi... Non è facile superare certi problemi in queste situazioni; la pioggia e la strada bagnata possono essere proprio un ostacolo insormontabile e così è stato oggi.
Un ciclista lituano vince al Tour de France: ormai il ciclismo è senza confini? Navardauskas era stato il primo corridore lituano a vincere una tappa al Giro d’Italia, che poi è stato vinto da un corridore canadese… I confini del ciclismo si stanno proprio allargando. Mancano soli i corridori asiatici e quelli africani ai vertici di questo sport, ma un giorno arriveranno anche loro.
Giusto non dare secondi di ritardo in classifica ai ciclisti coinvolti nella caduta? Per quello che ho potuto vedere direi di sì: è stata una decisione giusta.
Una tappa tranquilla per Nibali… Era previsto che in una tappa così non succedesse niente di clamoroso. Possiamo dirlo, ormai Vincenzo ha vinto il Tour.
E domani, cosa prevede nella cronometro? Una grande lotta per il podio, con la possibilità che due corridori francesi salgano entrambi sul podio. Era da tanto tempo che il ciclismo di questo Paese non si esprimeva a un livello così elevato. Considerando che ci sono anche Rolland e, tra i velocisti, Demare, sembra profilarsi un momento buono per il ciclismo transalpino.
Lei ha vinto il Mondiale; che possibilità avrà Nibali di aggiudicarsi questa corsa in futuro? Forse ci potrà riuscire l’anno prossimo in America, su un tracciato duro. Certo lui è uno specialista delle corse a tappe, e quindi deve trovare la giornata giusta in un Mondiale; anche se questo non è certo il tipo di gara che gli si addice.
(Franco Vittadini)

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