Francia-Germania sta per cominciare: il teatro di questo quarto di finale di Coppa del Mondo 2014 è il Maracanà di Rio de Janeiro, e in uno stadio simile non potevamo che selezionare i numeri 10 della partita e presentarveli, perchè da sempre questa maglia porta con sè grande fascino e identifica il giocatore simbolo della squadra. Ecco allora chi sono i numeri 10 di Francia e Germania. FRANCIA, IL NUMERO 10: KARIM BENZEMA Finalmente decisivo anche in nazionale, dicono i transalpini: 24 gol in 70 partite, 3 in questi Mondiali. Vuole trascinare la Francia al titolo come prima di lui fece Zinedine Zidane, e vendicare Michel Platini che con il numero 10 sulle spalle perse le due semifinali contro la Germania. Ruolo diverso: lui è un bomber puro, esploso nel Lione che ha lasciato nel 2009 per andare a cercar fortune al Real Madrid. Inizio non semplicissimo, la convivenza con Higuain che spesso l’ha visto in panchina, ma in realtà un contributo sempre importante: siamo a 111 gol in 235 partite, 24 nell’ultima stagione in cui è stato titolare inamovibile. Se gira lui, la Francia può far paura sotto porta e questo fa tutta la differenza del mondo. GERMANIA, IL NUMERO 10: LUKAS PODOLSKI Non partirà titolare, ma le cifre (47 gol in 116 partite) ci dicono di quanto sia stato fondamentale per la Germania. Titolare anche quando nei club (Bayern Monaco) non incideva e non giocava granchè; c’era già nel 2006 al Mondiale casalingo, ha segnato 5 gol nelle fasi finali ma paga un modulo che è cambiato e predilige gli esterni e i trequartisti e un infortunio dal quale ha appena recuperato. Attenzione però: sa cosa vuol dire portare questa maglia e anche in poco tempo può incidere. Da due anni gioca nell’Arsenal: 28 gol in 69 partite.
Francia-Germania è un grande quarto di finale e in campo al Maracanà ci saranno grandi giocatori. Non resta allora che andare a scoprire, dalle probabili formazioni delle due squadre, quelli che di solito sono osservati e chiacchierati di meno, ma che poi possono risultare decisivi specie in caso di arrivo ai calci di rigore: i portieri. FRANCIA, IL PORTIERE: HUGO LLORIS Ci ha messo un po’ ad emergere, ma adesso è un grande numero 1. E’ cresciuto nel Nizza, nel 2008 l’ha preso il Lione per sostituire una leggenda come Gregory Coupet; anche in Nazionale c’è stato il passaggio del testimone, dopo gli Europei 2008. Passato al Tottenham al termine di una lunga trattativa, ha fatto da riserva all’anziano Brad Friedel giocando più che altro in Europa League, poi è diventato titolare con ottimi risultati; oggi è tra i migliori nel suo ruolo, dà grande sicurezza tra i pali e ha leadership. Ha subito due gol in questi Mondiali, entrambi nel finale contro la Svizzera. GERMANIA, IL PORTIERE: MANUEL NEUER Lo abbiamo visto contro l’Algeria: interpreta al meglio le modernità del suo ruolo, gioca costantemente al limite dell’area di rigore come un libero, legge le situazioni come nessuno e infatti spesso e volentieri si lancia in uscite avventate ma sempre precise, anche in uno contro uno contro l’attaccante. In questo aspetto è miglioratissimo, tra i pali è fortissimo: trovarlo davanti mette paura perchè ha grande fisico, ma anche straordinaria agilità. Forse oggi è il migliore al mondo; lo dicono i risultati conseguiti. Ha subito tre gol: da Andre Ayew e Asamoah Gyan (Germania) e da Djabou (Algeria).
Francia-Germania si gioca oggi pomeriggio alle ore 18 italiane al Maracanà di Rio de Janeiro; ottavo di finale di grande fascino tra due nazionali che hanno tradizione, hanno messo in bacheca quattro titoli mondiali in totale e si sono scontrate due volte in semifinale nel 1982 e 1986, con i tedeschi che hanno sempre avuto la meglio. Entrambe hanno fatto bene nel loro girone e non senza difficoltà hanno passato gli ottavi di finale; adesso si parte quasi alla pari, forse la nazionale di Joachim Loew ha qualcosa in più ma le differenze sono annullate dal fatto che si gioca in gara secca e che i Bleus hanno mostrato un calcio brillante e in grado di mettere in difficoltà qualunque avversario. Arbitra l’argentino Nestor Pitana, che ha già diretto quattro gare in questi Mondiali.
Didier Deschamps e Hugo Lloris hanno parlato in conferenza stampa e le loro dichiarazioni sono state unanimi: non si pensa al passato perchè è passato tanto tempo, si guarda soltanto al presente e la possibilità di battere la Germania c’è, pur se l’avversario è forte e ha grande tradizione. Sono gli altri che partono favoriti, ma c’è la fiducia di superare l’ostacolo. Rispetto alla partita contro la Nigeria c’è un cambio in attacco, ed era telefonato: va in campo Antoine Griezmann, sostituzione che si era già vista lo scorso lunedi e che ha dato i suoi frutti. Dunque Benzema torna nella sua posizione naturale di punta centrale, con Valbuena sulla destra a dare fantasia e a fare da raccordo con il centrocampo. Non si tocca la linea mediana, sempre comandata da Cabaye con l’ausilio di Pogba e Matuidi. Tre giocatori in grado di inserirsi e segnare, questo aumenta la pericolosità della spinta offensiva che sarà garantita anche da Debuchy ed Evra che attaccano le loro corsie di competenza. Si rivede Sakho, che pare aver smaltito i problemi fisici e fa coppia con Varane in mezzo alla difesa, a protezione di Lloris.
Tanta qualità a disposizione: intanto Olivier Giroud, che i gol li sa fare ma che “paga” l’incompatibilità con Benzema. Deschamps ci aveva provato, ma è finita che il bomber dell’Arsenal ha partecipato poco al gioco e che il suo reparto di attacco rimaneva troppo periferico rispetto alla zona delle operazioni in area. Giroud rimane comunque grande arma dalla panchina, così come Moussa Sissoko e Loic Remy che sono giocatori in grado di portare dinamismo e pericolosità offensiva. Ha ben impressionato anche Scheiderlin, schierato nell’ultima partita del girone; difficile che possa essere messo in campo comunque, la sensazione è che in quel ruolo Deschamps gli preferisca ancora Mavuba che era un suo pupillo già da quando allenava la Juventus. C’è Digne per aumentare la spinta sulle corsie, Koscielny e Mangala per il pacchetto centrale di difesa.
Stanno tutti bene, tira un sospiro di sollievo Deschamps che già prima di partire per il Brasile aveva perso Grenier e Ribéry. Sotto diffida sono in tre: Evra, Pogba e Matuidi. Il CT della Francia rischia così di perdere tre elementi fondamentali per l’eventuale semifinale, dunque dovrà essere bravo e attento a capire la situazione e in caso effettuare le sostituzioni giuste per evitare pericoli inutili.
La Germania ha grande fiducia nel suoi mezzi; insegue la quarta semifinale consecutiva, un record che nessuna squadra ha mai centrato e che certifica la bontà del lavoro tedesco nel corso degli anni e sui settori giovanili. Joachim Loew però vuole migliorare il terzo posto del 2006 e del 2010; prima c’è questo ostacolo da affrontare con le pinze. Anche lui cambia rispetto all’ottavo: titolari da subito Khedira e Schurrle, che entrando in campo contro l’Algeria hanno portato la vittoria (l’attaccante del Chelsea ha anche segnato la rete che ha sbloccato la gara). Khedira in mediana porta tanto dinamismo e geometrie, ma soprattutto permette a Philipp Lahm di tornare nel suo ruolo naturale di terzino destro dove è tremendamente efficace e garantisce quelle spinte e sovrapposizioni esterne che sono mancate nella partita precedente. In mezzo dunque giocano Schweinsteiger e Toni Kroos, confermato nonostante abbia brillato poco contro l’Algeria; in difesa si rivede Hummels che fa coppia con Mertesacker, a sinistra invece si sposta Jerome Boateng. A completare l’attacco sono Mesut Ozil, che parte da destra potendo dunque rientrare sul piede preferito, e Thomas Muller già autore di quattro gol in questa edizione dei Mondiali (9 in totale).
A sedersi sono dunque Howedes e Gotze; il primo non è un terzino anche se ci ha giocato negli anni giovanili, non garantiva spinta e rimanendo bloccato toglieva un uomo alla manovra della sua nazionale. Gotze invece ha faticato ad entrare in partita nell’ottavo di finale, è rimasto sempre lontano dalla manovra e non ha inciso. Meglio Schurrle che rispetto a lui è più attaccante e può tenere più impegnata la difesa francese partendo largo e costringendo ad aprire la retroguardia transalpina. Da tenere d’occhio ovviamente Miroslav Klose, poco utilizzato in questo Mondiale ma capace di lasciare il suo marchio (contro il Ghana) e ora a caccia della rete che gli permetterebbe di superare Ronaldo. Altre soluzioni sono Draxler e Podolski (che ha recuperato), contro l’Algeria si è visto Kramer (di proprietà del Bayer Leverkusen) che potrebbe essere un’alternativa a centrocampo per gestire la palla.
Sfortunato Mustafi, che si era guadagnato una maglia da titolare ma si è infortunato agli ottavi; per lui due settimane di stop che significano Mondiale finito. Rischia la squalifica Howedes, che è sotto diffida; parte dalla panchina e non dovrebbe giocare, Loew probabilmente non lo manderà in campo nella ripresa conoscendo il pericolo.
1 Lloris; 2 Debuchy, 4 Varane, 5 Sakho, 3 Evra; 19 Pogba, 6 Cabaye, 14 Matuidi; 8 Valbuena, 10 Benzema, 11 Griezmann. Allenatore: Deschamps
A disposizione: 16 Ruffier, 23 Landreau, 15 Sagna, 21 Koscielny, 23 Mangala, 17 Digne, 12 Mavuba, 22 Scheiderlin, 18 M. Sissoko, 20 Rémy, 7 Cabella, 9 Girour
Squalificati: –
Indisponibili: –
Diffidati: Evra, Pogba, Matuidi
1 Neuer; 16 Lahm, 17 Mertesacker, 5 Hummels, 20 J. Boateng; 7 Schweinsteiger, 6 Khedira, 18 Kroos; 8 Ozil, 13 Muller, 9 Schurrle. Allenatore: Loew
A disposizione: 12 Zieler, 22 Weidenfeller, 2 Grosskreutz, 3 Ginter, 4 Howedes, 15 Durm, 23 Kramer, 19 Gotze, 14 Draxler, 10 Podolski, 11 Klose
Squalificati: –
Indisponibili: Mustafi
Diffidati: Howedes
Arbitro: Nestor Pitana (Argentina)
Francia-Germania si gioca questo pomeriggio al Maracanà di Rio de Janeiro; partita valida per i quarti di finale di Coppa del Mondo 2014, è una partita ricca di tradizione non soltanto per la tradizione e la rivalità che accompagna queste due nazionali ma anche e soprattutto per il talento presente oggi in campo. Dalle probabili formazioni di questa sfida abbiamo individuato un giocatore per squadra provando a ipotizzare che possa essere il protagonista della partita. FRANCIA, IL PROTAGONISTA: RAPHAEL VARANE Rappresenta quelle che dovrebbero essere le scelte “tipo” di un Commissario Tecnico. Nella stagione appena conclusa Varane ha giocato 22 partite in tutto; undici meno del 2012-2013, quando José Mourinho lo aveva promosso titolare. Eppure è un giocatore che fa parte del gruppo, che Deschamps ha voluto con sè da tempo a prescindere dall’utilizzo e che ha reso punto di forza del reparto arretrato. Lui sta rispondendo, confermando le qualità che aveva già mostrato nel Real Madrid. Ha solo 21 anni ma può già essere il leader difensivo di una nazionale campione del mondo, sempre che ovviamente i Bleus arrivino in fondo. GERMANIA, IL PROTAGONISTA: SAMI KHEDIRA Si è visto contro l’Algeria: con lui in mediana la Germania ha un altro passo. Arrivato in Brasile reduce da un lungo stop per la rottura del crociato (ha saltato 21 partite di campionato) è talmente importante per Joachim Loew che i dubbi sulla sua convocazione non ci sono mai stati. E’ l’uomo che cambia il ritmo in mezzo, che si prende la responsabilità della giocata rischiosa e poco scontata, che non si limita al passaggino di due metri in orizzontale ma apre e sventaglia per prendere d’infilata la retroguardia avversaria. In più, il suo recupero consente a Lahm di giocare nel ruolo naturale di terzino destro, cosa che fa tutta la differenza del mondo.
Francia-Germania è un grande quarto di finale della Coppa del Mondo 2014, forse la partita più emozionante almeno sulla carta. Si gioca domani alle ore 18 italiane e anche il teatro è spettacolare: il Maracanà di Rio de Janeiro, che ovviamente sarà anche la sede della finale. Partita decisamente equilibrata: i precedenti dicono Germania e quello risalente alla semifinale mondiale del 1982 è un ricordo drammatico per i Bleus, che dal canto loro hanno ottime prestazioni alle spalle in questi giorni e tanta fiducia, sanno di non essere qui con l’obbligo impellente di vincere e per questo motivo potrebbero anche superare l’ostacolo e proseguire la corsa. Dal canto loro i tedeschi vogliono il record delle quattro semifinali consecutive e pregustano un trionfo iridato che non arriva dal 1990.
Qualche dubbio per Didier Deschamps che però ha tratto importanti indicazioni dall’ottavo di finale contro la Nigeria; per esempio il fatto che Benzema e Giroud insieme hanno funzionato poco, perchè il bomber dell’Arsenal ha girato poco e quello del Real Madrid tendeva ad accentrarsi da prima punta qual è. Difficile rivedere l’esperimento in una partita così importante, nella quale non si può regalare alcunchè all’avversario: dunque, sarà con tutta probabilità un tridente tradizionale con Griezmann, l’uomo che ha spaccato la partita contro la Nigeria, nel ruolo di esterno sinistro al fianco di Benzema, mentre dall’altra parte agirà Karim Benzema che è giocatore importante tatticamente perchè fa da raccordo con il centrocampo e si muove tra le linee. In mediana non cambia nulla: Pogba è in crescita e galvanizzato dal gol contro la Nigeria, Matuidi e Cabaye ci mettono corsa e intensità. Da vedere come reagirà il centrocampista del PSG, autore di un bruttissimo fallo su Onazi: avrebbe meritato il rosso e lui per primo si è reso conto della gravità dell’intervento. In difesa non recupera Sakho: va comunque in panchina, ma al suo posto gioca Koscielny che fa coppia con Varane, Debuchy ed Evra confermati sugli esterni.
Anche Joachim Loew ha studiato e analizzato la partita giocata negli ottavi: contro l’Algeria la sua Germania ha spinto poco anche e soprattutto perchè sulle corsie laterali non c’erano terzini veri. Uno ci sarebbe, e infatti quando Lahm è tornato a fare l’esterno i tedeschi hanno preso forza e convinzione e alzato il baricentro. Con Mustafi infortunato sembra essere questa la soluzione, anche per domani: Lahm a destra con Howedes a sinistra, a centrocampo dunque dovrebbe essere ballottaggio Khedira-Kroos con il primo favorito visto che il giovane del Bayern Monaco non ha convinto appieno. L’alternativa è il 4-3-3: giocherebbero tutti in mediana, con l’attacco composto da Muller nel suo solito ruolo (in nazionale) di finto centravanti e Ozil e Gotze ai suoi lati. Panchina per Miroslav Klose che continua a inseguire il record assoluto di gol nelle fasi finali dei Mondiali. In difesa potrebbe tornare Mats Hummels, nel qual caso Jerome Boateng si accomoderebbe in panchina; altrimenti, dentro il giocatore del Bayern Monaco al centro con Mertesacker.