Entrare in campo esclusivamente per parare i calci di rigore? Riuscire nell’intento? Qualificare la tua nazionale? Da ieri sera si può: lo ha fatto Tim Krul. Entrato al 121’ minuto di gioco sullo 0-0, il portiere ha respinto le conclusioni di Bryan Ruiz e Umana, portando l’Olanda in semifinale per la seconda edizione consecutiva dei Mondiali. Lo ammettiamo: quando abbiamo visto Krul scaldarsi a bordocampo, e poi lo abbiamo visto entrare per Jasper Cillessen, abbiamo tutti pensato che ci fosse qualcosa di storto. E invece, ha avuto ancora ragione Louis Van Gaal. Nessuna remora o rancore da parte del numero 1, che del resto la sua parte l’aveva fatta respingendo alla grande l’unica conclusione della Costa Rica nello specchio della porta; anzi, Cillessen è stato il primo ad andare ad abbracciare il collega a giochi fatti. Krul dunque diventa l’eroe di una nazione e di un popolo; ma sbaglierebbe chi pensasse che sia il prototipo del giocatore semisconosciuto che balza agli onori della cronaca in una notte folle. Tim Krul, nato a L’Aia il 3 aprile del 1988, già a 17 anni firmava un contratto da professionista con il Newcastle, ambiziosa e storica squadra di Premier League, che lo prende dall’ADO Den Haag, squadra della sua città. Dopo una serie di prestiti (proficuo quello al Falkirk, nel campionato scozzese) è tornato al St. James’ Park pronto a fare la riserva di una leggenda come Shay Given. Sono lui e Steve Harper a giocarsi il posto quando l’irlandese va a giocare nel Manchester City, ed è lui che pian piano prende il sopravvento; nel 2011-2012 contribuisce ad una grande stagione dei Magpies che sfiorano l’accesso alla Champions League. Con la maglia della nazionale olandese, dopo un Mondiale Under 17 chiuso al quarto posto (ma da riserva) rimane imbattuto nell’annuale torneo di Tolone con l’Under 20 (ma gli Orange perdono ai calci di rigore); nel 2007 si laurea campione d’Europa Under 21; il piano di Bert Van Marwijk era quello di farlo diventare titolare dopo i Mondiali del 2010, ma un calo nelle prestazioni e qualche problema alla spalla costringono il Commissario Tecnico a rilanciare Maarten Stekelenburg. Krul entrava in questo Mondiale con appena 5 presenze in nazionale, di cui quattro amichevoli e una gara delle qualificazioni; sarebbe dovuto essere il terzo dietro Cillessen e Vorm, ma evidentemente la sua abilità nei calci di rigore ha convinto Van Gaal a lanciarlo. E’ entrato in campo a freddo; ha irretito gli avversari con atteggiamenti (va detto) ai limiti del legale, poi è andato in porta; ha intuito tutti i rigori tirati dagli avversari, prendendone due. Evidentemente qualcosa di studiato c’era, anche se nell’ultima stagione la percentuale di rigori parati da Krul non è stata poi così alta; l’Olanda è in semifinale e lo deve soprattutto a lui. Che potrebbe lasciare Newcastle monetizzando sulla grande notte; già oggetto delle attenzioni di calciomercato di varie squadre (ci aveva pensato anche il Milan) oggi vale intorno ai 9 milioni di euro, ma siamo certi che il prezzo si alzerà.