L’Olanda è fuori dai Mondiali; deve ancora giocare la finale per il terzo posto, ma ha perso la possibilità di vincere il suo primo titolo ieri sera, quando il sogno si è infranto a Sao Paulo contro le manone di Sergio Romero che hanno respinto i tiri dal dischetto di Vlaar e Kuyt. Arjen Robben il suo rigore l’ha segnato, ma non è riuscito a fare la differenza nei 120 minuti di partita; alla fine è andato a salutare i suoi tifosi che hanno raccolto l’applauso; e c’è stata una scena davvero toccante quando il numero 11 orange ha individuato in tribuna la moglie, Bernadien Eillert (sposata nel 2007). Al suo fianco il figlio Luka, che piangeva disperato e per la sconfitta di papà. Robben ha provato a consolarlo, ma non c’è stato niente da fare: le lacrime non si sono fermate. Un momento commovente davvero; per quanto riguarda l’eliminazione, il calciatore del Bayern Monaco ha detto che la colpa non è di nessuno, e che il terzo posto francamente non gli interessa più. Possiamo sinceramente capirlo.



Olanda e Argentina sono arrivate alla sfida di questa sera da imbattute. Dando un’occhiata ai numeri delle due Nazionali nel corso dei Mondiali brasiliani bisogna fare due considerazioni. Primo: gli Orange hanno uno degli attacchi più prolifici del torneo con 12 reti all’attivo mentre l’Argentina nonostante la classe che dispone in zona offensiva ha segnato in tutto soltanto 8 centri di cui quattro targati Messi. Allo stesso tempo la difesa è un bunker: sono tre i gol subiti (migliore retroguardia al pari della Germania). La gara fin dai primi minuti e tutt’altro che avvincente e si intuisce già dopo il primo tempo che la partita potrebbe decidersi oltre il 90’ Così sarà e anzi servirà la lotteria dei rigori per decretare la seconda finalista di Brasile 2014. Alla fine la spunterà l’Argentina, infallibile dagli undici metri a differenza degli Orange (errori di Vlaar e Sneijder). Ma andiamo con ordine. Fatta eccezione per la comprensibile fase di studio in avvio, il copione del match si manterrà su ritmi bassi contornati da un gioco spezzettato. Azioni ridotte all’osso e occasioni che si contano sulle dita di una mano. La prima capita all’Argentina con un colpo di testa di Garay terminato alto sugli sviluppi di un corner. Prova a rispondere l’Olanda ma i tre gioielli in maglia arancione, Robben, Van Persie e Sneijder, non sono nella loro serata migliore. Dall’altra parte soltanto Lavezzi prova ad inventare qualcosa sull’out destro ma in mezzo non ci sono rapaci in grado di concretizzare i cross. Per capire la piattezza della gara basta leggere i tiri totali: appena 15 complessivi in 120’ di cui 7, quasi la metà, fuori dallo specchio della porta. Non serve a niente il possesso palla olandese (53%) perché come detto gli interpreti di Van Gaal hanno le idee confuse e non riescono a verticalizzare l’azione. Nell’unica occasione sfiorano il gol con Robben (90’) fermato in extremis da una scivolata di Mascherano. Prima di arrivare ai supplementari – facciamo un passo indietro – l’Argentina potrebbe chiudere i giochi con Higuain: bell’assist di Perez dalla fascia destra ma il Pipita non riesce ad inquadrare da centro area lo specchio della porta. Con i portieri inoperosi (5 parate Romero, appena 3 Cilessen) si va ai tempi supplementari. L’equilibrio persiste e soltanto negli ultimi minuti l’Argentina pare svegliarsi. Due sono le palle gol create dagli uomini di Sabella entrambe cestinate: un colpo di testa debole di Palacio disinnescato da Cilessen e un tiro telefonato di Maxi Rodriguez su assist di Messi. Ai rigori Romero si dimostra più bravo del collega olandese parando su Vlaar e Sneijder: l’Argentina va in finale dove affronterà la Germania. Una cosa è certa: la squadra di Sabella deve cambiare registro o rischia di fare la fine del Brasile. 



Ora spazio alle dichiarazioni di alcuni dei protagonisti di Olanda-Argentina. Partiamo con le parole di Sabella, allenatore dellAlbiceleste visibilmente soddisfatto per il raggiungimento della finale: “Siamo felicissimi. Andremo in finale, siamo consapevoli dei nostri mezzi e sicuri di poter vincere. Daremo tutto”. Queste invece le dichiarazioni del portiere argentino Romero: “La gente aspettava da tempo un momento del genere, fortunatamente ce l’abbiamo fatta e dipende tanto dal destino in partite di questo livello. Con la Germania sarà una partita incredibilmente difficile ma dal primo giorno abbiamo vissuto con la speranza di vivere questa partita. Di passo in passo, domani ritroveremo la necessaria concentrazione”.



Il primo rigore della semifinale Olanda-Argentina è per la nazionale orlante. Lo calcia Ron Vlaar che calcia di destro basso alla sinistra di Romero, che intuisce e respinge. Per l’Argentina il primo penalty è di Leonel Messi, che calcia col suo sinistro: interno a mezz’altezza e Cillessen è spiazzato, per la prima volta si gonfia la rete dell’Arena Corinthians di San Paolo. Il secondo rigore dell’Olanda lo calcia Robben: sinistro rasoterra ad incrociare e palla in rete, con Romero spiazzato. Per il secondo rigore dell’Argentina si presenta sul dischetto Garay: destro di potenza poco sotto la traversa, palla in rete. Terzo rigore per l’Olanda: dagli undici metri va Sneijder che scelgie la potenza angolando verso sinistra, ma Romero è strepitoso e riesce ad intuire e repingere la palla. Terzo rigore per l’Albiceleste, lo calcia il Kun Aguero: destro rasoterra che supera Cillessen di poco, il portiere olandese intuisce ma non basta. Quarto rigore per l’Olanda, già potenzialmente decisivo: alla battuta va Kuyt che con calma glaciale realizza di destro, conclusione rasoterra. Per la vittoria argentina si presenta sul dischetto Maxi Rodriguez, subentrato nella ripresa: tiro di destro di potenza che piega le mani a Cillessen, e regala la finale mondiale all’Argentina!

Grande occasione per Gonzalo Higuain nel secondo tempo di Olanda-Argentina. Su un bel suggerimento di Enzo Perez proveniente dalla fascia destra, il centravanti argentino si è buttato sul primo palo colpendo la palla di destro, e mandandola sull’esterno della rete dando solo l’illusione del gol. Peccato che tutta l’azione sia stata vanificata dal guardalinee, che ha sbandierato al Pipita un fuorigioco rivelatosi poi errato.

Non tante occasioni da gol nella prima mezz’ora di Olanda-Argentina, seconda semifinale della Coppa del Mondo 2014. La partita è comunque avvincente perché l’Albiceleste sta provando ad aprire in velocità la difesa olandese, mentre gli Oranje si mantengono minacciosi nelle azioni di contropiede. Non sono mancati i pezzi di bravura tecnica, come il dribbling di Cillessen sulla pressione di Higuain: il numero 1 arancione non ha perso la calma e ha fintanto il rinvio lungo, vanificando il tentativo di pressing dell’attaccante avversario.

A metà della prima frazione l’Argentina ha avuto una buona chance su calcio d’angolo. Il cross dalla bandierina di sinistra è spiovuto in un buco al centro dell’area olandese, Garay si è tuffato per girare il pallone di testa ma ha alzato troppo la mira, sbattendo oltretutto contro lo stinco di Vlaar allungato in tentativo di recupero. Per il difensore dell’Argentina nulla di grave: resta un tentativo coraggioso ma sfortunato.

È una grande semifinale per questa Coppa del Mondo 2014: si gioca all’Arena do Corinthians di Sao Paulo e mette di fronte due nazionali che hanno forse brillato meno di quanto avrebbero potuto ma che certamente hanno messo in campo grande talento, giocate individuali ma anche collettivo e organizzazione. I precedenti dicono che gli orange hanno vinto due volte nel 1974 e 1998, ma l’Albiceleste si è portata a casa la sfida più importante, e cioè la finale del 1978 che giocò in casa e che fu oggetto (come tutto quel Mondiale) di grandi polemiche per l’arbitraggio del nostro Sergio Gonnella. Ci siamo anche affidati a una simulazione di FIFA 2014 per saperne di più; secondo questa partita virtuale la partita terminerà 2-0, vi lasciamo scoprire da soli a favore di chi e in virtù di quali marcatori. Studiando le statistiche messe insieme finora dalle due nazionali ci accorgiamo che sono i tre nomi a spiccare maggiormente: Leo Messi ha realizzato 4 reti nel girone, si è un po’ spento negli ottavi e nei quarti e non per niente l’Albiceleste ha faticato maggiormente a trovare la via della porta avversario, segnando solo due volte (sufficienti) per portare a casa la qualificazione. Le reti le hanno messe a segno Angel Di Maria (che però è infortunato) e Gonzalo Higuain, e in più attenzione perchè torna a disposizione Sergio Aguero ancora a caccia del primo gol in questo Mondiale. Anche l’Olanda ha dovuto abbandonare la media di 3,3 gol a partita che aveva tenuto nel girone: contro la Costa Rica sono arrivati tre legni (due con Wesley Sneijder) ma nessun gol, contro il Messico a realizzare sono stati lo stesso Sneijder e Klaas-Jan Huntelaar. Attenzione all’ex Inter oggi al Galatasaray: quattro anni fa quando la palla cominciò a scottare risultò decisivo (doppietta al Brasile e reti a Slovacchia e Uruguay). I destini degli Orange passano però per i piedi di Arjen Robben, 3 gol; anche quando non segna è l’uomo al quale ci si affida per spezzare l’equilibrio. Anche Robin Van Persie è a quota 3, ma le ultime due gare per l’attaccante del Manchester United non sono state esattamente positive. 

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