Dal 16 al 28 agosto hanno luogo le Olimpiadi Giovanili (Young Olympic Games) in svolgimento a Nanjing (Repubblica Cinese), che attraggono giovanissimi atleti di tutto il mondo a gareggiare sulla base dei principi olimpici di De Coubertin. Purtroppo non se ne parla; approfittiamo noi che abbiamo ammirato nei giorni scorsi la medaglia doro di Renato Paratore, diciassettenne golfista, giovane promessa internazionale e qui oggi riportiamo il successo di una giovane atleta italiana di diciotto anni, di cui abbiamo ammirato negli anni lascesa e il duro percorso di atleta.



Chiara Carminucci, giovane atleta senese, è salita il 21 agosto sul podio delle Olimpiadi Giovanili con una meritata medaglia di bronzo. Ha brillantemente superato in una gara a squadre altre agguerritissime compagini costituite da atleti di varie nazionalità. La competizione realizzata con un format sperimentato a Singapore 2010, ha visto in gara 13 team misti formati da quattro ragazzi e quattro ragazze provenienti da paesi differenti. La giovane campionessa è stata la più brillante punta di diamante della spedizione judoka azzurra, e la sua vittoria significa molto.



Significa molto per la Carminucci che da vera atleta – ha sopportato fatiche e sacrifici per arrivare al top della attività agonistica mondiale. Significa molto per la sua famiglia che la ha assistita continuamente, e per i suoi amici che la hanno seguita con affetto e con tanto tifo.

Significa molto per il movimento judoka Italiano e per la scuola del CUS senese.

Bisogna parlare di questi eventi gioiosi perché troppo spesso lo sport che ha carenza di grandi sponsorizzazioni e grande visibilità viene ignorato dai media e dal pubblico. Mentre si tratta di espressione di eccellenza, di umanità, di ispirazione e di esempio positivo per tutti. Quanto ci manca di leggere sulle prime pagine le storie di questi grandi atleti,  mentre le cronache riportano troppo spesso storie davvero poco esemplari.



E la sorte degli sport minori in cui gli atleti eccellono ma nellombra, unombra forzata, perché siamo sicuri che se venissero reclamizzate a dovere anche queste manifestazioni sarebbero attraenti e socialmente propulsive. Non cè solo cronaca nera nel mondo, e non cè solo calcio e basket, tra gli sport.

Chiara, che già ha avuto altissime affermazioni agonistiche in campo italiano e internazionale, è una ragazza forte e decisa, di grande cuore; capace di sacrifici da grande atleta e di  un rapporto familiare con le amiche e i tifosi.

Approfittiamo del suo successo per augurare a lei e agli altri giovani olimpici il futuro di successo che si meritano.