Sul calciomercato del Torino pende ancora l’interrogativo Alessio Cerci: l’attaccante non è ancora sceso in campo nella nuova stagione ma al momento l’interesse del Milan si è raffreddato. Nel frattempo la società granata pensa ad un nuovo attaccante da affiancare ai vari Quagliarella, Larrondo, Josef Martinez e Barreto. Da tempo si parla di Sebastian Giovinco mentre più recenti sono le voci che riguardano Alexandre Pato: sembra che il Toro abbia effettuato un sondaggio esplorativo per il brasiliano ex Milan. Per parlare del calciomercato del Torino ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva l’agente FIFA Marco Maselli.
Come finirà la questione-Cerci? E’ difficile da dire, posso solo credere che non finirà in qualche outsider dell’ultimo minuto. Dubito che a questo punto ci siano i tempi per imbastire una trattativa da zero, per un giocatore come Cerci che può in qualche modo spostare gli equilibri di una squadra.
Giovinco ha ancora qualche possibilità di trasferirsi al Toro? Può essere, anche se sarei un pò stupito nel vedere uno dei giocatori più rappresentativi della Juventus con la maglia del Torino. Ma d’altra parte l’estate scorsa è successo l’inverso con Ogbonna, oltretutto in granata Giovinco avrebbe più spazio.
Si è parlato anche di sondaggi per Pato: fantacalcio oppure una possibilità c’è? Perché no? In Italia ha dimostrato di poter essere uno degli attaccanti migliori, in una piazza meno esasperante come la Torino granata potrebbe ritrovarsi e recuperare la vena migliore. A livello tecnico mi sembra un colpo possibile, magari negli ultimi giorni del calciomercato, mentre dal punto di vista economico ho più dubbi.
Quale futuro per Gillet, che è rientrato dalla squalifica? I portieri soffrono meno l’età rispetto ai giocatori di movimento, quindi ritengo Gillet ancora un ottimo giocatore nonostante i 35 anni. Penso che al Torino possa ancora dire la sua.
Prevede un grande colpo per gli ultimi giorni di calciomercato? No, a meno che il Torino non riesca ad incassare; altrimenti non effettuerà acquisti di grido. Le nostre squadre devono puntare maggiormente sulle idee degli allenatori, sull’organizzazione societaria, e sulla crescita dei giocatori in rosa. I campioni vanno coltivati, non si possono acquistare salvo rari casi.
Vede qualche società che sta già lavorando in questo modo? Mi piace molto la strada intrapresa dalla Virtus Entella di Chiavari. Sta programmando senza troppa ansia, scegliendo bene e curando i giovani talenti. Mi sembra che la società abbia un bel modo di vivere il calcio ed è stata premiata con la prima promozione in Serie B.
(Franco Vittadini)