Il Torino supera l’RNK Spalato 1-0 e si qualifica alla fase a gironidi Europa League.
Nei granata Quagliarella ed El Kaddouri hanno offerto una prova di spessore e qualità mentre non ha convinto del tutto Molinaro sulla corsia mancina.
Tra i croati bene Glavina. Rog aveva offerto un buon primo tempo ma con il passare dei minuti si è spento. Male Ibriks.
Resta la macchia del calcio di rigore. Le immagini mostrano come il pallone abbia colpito prima la coscia poi il braccio del difensore croato. Penalty generoso.
Torino-RNK Spalato è il ritorno del playoff di Europa League che sancirà chi fra le due squadre accederà alla fase a gironi. I granata dopo lo 0-0 dell’andata vogliono scardinare la porta difesa da Vukovic; ad aiutare l’undici di Ventura c’è uno stadio Olimpico gremito di supporters amaranto per l’occasione. Veniamo alle formazioni. I padroni di casa scendono in campo con il solito 3-5-2. Padelli tra i pali quindi Maksimovic, Glik e Moretti a formare la linea dei difensori. A centrocampo troviamo Vives, Benassi ed El Kaddouri con Darmian e Molinaro dirottati sulle corsie laterali. In attacco, accanto a Barreto, parte titolare l’ex Juventus Fabio Quagliarella. Dall’altra parte Matic sceglie il solito: il 4-2-3-1. Tra i pali troviamo il solito Vukovic; Rugasevic, Glumac, Galovic e Ibriks sono i quattro difensori. A centrocampo troviamo ben cinque uomini: Djumovic e Vidovic come schermo, più avanti Glavina, Rog e Bagaric. In zona offensiva tutto il peso dell’attacco ricade sulle spalle del temibile Bilic. L’atteggiamento del Torino nei primi minuti è tipico delle squadre che vogliono subito incanalare il match sui binari giusti. Le ali Molinaro (5,5) e Darmian (6) spingono molto mentre in mezzo al campo i vari Vives (6) e Benassi (6) costruiscono le trame offensive. La prima palla gol dei granata arriva al 6′ sugli sviluppi di un calcio di punizione defilato sulla sinistra: sulla battuta El Kaddouri (7) prova a beffare Vukovic (6,5) ma il portiere croato si salva in corner. Passano 6′ e il Torino torna a farsi pericolosissimo in area avversaria. Quagliarella (6,5) allarga il gioco per Darmian il quale dalla destra mette in mezzo di prima intenzione. La retroguardia dell’RNK Spalato allontana ma la sfera finisce sui piedi di Benassi che da pochi passi calcia altissimo. Gli ospiti raramente superano la metà campo avversaria ma in difesa i vari Glumac (6), Galovic (5,5) e il solito portiere Vukovic innalzano un solido bunker. Improvvisamente al 19′ Rog (6) batte una punizione dalla trequarti sinistra: il suo traversone in area viene sfiorato da Ibriks ma i riflessi di Padelli (6) evitano guai peggiori. Lo stesso Ibriks suo malgrado si fa notare al 20′; il cross di El Kaddouri dalla destra trova la deviazione di mano del croato. Rigore per i granata trasformato dallo stesso El Kaddouri. Dopo l’1-0 il Torino insiste e colleziona altre due occasioni. Prima Quagliarella serve in area Benassi che a porta semi sguarnita non riesce a intervenire poi lo stesso ex Juve ci prova dalla trequarti con una delle sue magie: la sua conclusione viene deviata in angolo da Vukovic. Il solo tiro di Glavina (6) intorno alla mezzora non può impensierire il Toro galvanizzato per il gol di vantaggio. Benassi potrebbe insaccare il 2-0 ma, ben imbeccato da Quagliarella l’ex Inter spedisce malamente sul fondo invece di servire Barreto (6). Nel finale il Torino rischia troppo: il diagonale al volo di Glavina mette i brividi a Padelli. Quagliarella al 44′ sfiora il 2-0 con un gran tiro improvviso terminato sul fondo di pochissimo. A tratti la paratita è avvincente soprattutto quando il Torino si distende con i suoi esterni. Lo Spalato si difende e prova a pungere in contropiede. Nel complesso il match è avvincente e l’atmosfera dell’Olimpico è fantastica. Atteggiamento giusto fin da subito. I granata mettono all’angolo gli avversari e costruiscono almeno tre nitidissime palle gol. Il vantaggio arriva su rigore ma l’1-0 è un risultato rischioso per gli uomini di Ventura. L’ex Napoli è il più ispirato dei suoi. Non solo si conquista e trasforma il calcio di rigore ma regala anche buone giocate in mezzo al campo. Non si nota quasi mai nella sua fascia di competenza. Le poche volte in cui dovrebbe crossaare realizza dei traversoni sballati. Da rivedere. Troppo timida la prova della squadra di Matic. I suoi uomini sono pcoo intraprendenti anche se potrebberro mettere in difficoltà il Torino. Il giovane talento dello Spalato si fa notare come può. Il piede è educato. Le accelerazioni di Darmian e gli inserimenti di Benassi lo mandano spesso in crisi. Non è un fulmine di guerra. Il grande dubbio riguarda il rigore concesso al Torino che appare alquanto generoso. Il fallo di mano del difensore c’era ma il pallone aveva prima colpito la coscia del giocatore… Glavina rischia il rosso per una gomitata su Darmian: soltanto ammonito il croato.
Si fa trovare attento nelle rare incursioni dell’RNK Spalato. Bravo nel primo tempo sulla punizione tagliata di Rog, altrettanto nella ripresa quando deve sbrogliare situazioni convulse nella propria area.
Il suo voto risente di un secondo tempo non all’altezza del primo. Il giovane laterale avrebbe potuto spingere ancora di più. Stanco nel finale.
Stilisticamente non è il massimo ma sbriga diverse pratiche lasciando a bocca sciutta gli attaccanti croati.
Un solo rischio, nel finale, ma grande come una casa. Non si capisce con Nocerino e per poco non combina la frittata. Sicuro nelle altre circostanze.
Si districa bene nella sua zona di competenza. Aiuta spesso Glik in raddoppio e non commette errori da matita blu.
Uno dei peggiori del Toro. Non commete una pessima gara ma sbaglia troppi traversoni.
Abile taglialegna in mezzo al campo. Quando può non esita a calciare verso la porta di Vukovic (dal 57’NOCERINO 6 Esperienza e polmoni al servizio del Torino).
Prova incolore nel senso che non commette nefandezze ma neppure regala grandissime giocate.
Il man of the match della gara. Insacca il rigore con freddezza e regala al Torino la qualificazione. Cala nel finale ma ha dato un grande contributo alla causa ().
Troppo opaco. Cerca di duettare con Quagliarella ma non sempre riesce a fare buone cose (dal Entra tra gli applausi dell’Olimpico. Il ragazzo fa vedere buone cose).
È l’arma in più del Torino. Non segna ma regala sempre magie degne di nota. Come il tiro da lontano nel primo tempo che per poco non beffa Vukovic.
La squa squadra fallisce un mare di palle gol fra andata e ritorno ma alla fine il Torino centra l’Europa League.
Non mantiene la sua porta inviolata come nell’andata ma effettua almeno due parate decisive.
Suo il fallo di mano dal quale nasce il calcio di rigore per il Torino (dall’83’ROCE sv).
Sui palloni alti non ci sono problemi ma negli interventi a terra non sempre la vince con Quagliarella.
Il migliore del pacchetto arretrato. È quello che risente di meno delle iniziative di Quagliarella.
Non male in difesa ma in fase di proposizione non si nota praticamente mai.
Non riesce a fare filtro per 90′. Nel primo tempo martella che è una meraviglia poi si spenge.
Il suo rendimento è simile a quello del collega di reparto. In fase qualitativa offre qualcosa in più rispetto a Djumovic (dal 63’KVESIC 5,5 Scampoli di gara per lui. Non riesce ad attivarsi).
È uno di quelli che si nota meno. Timido in attacco, incerto quando deve difendere.
Il migliore dei suoi. Sfiora il gol sul finire del primo tempo poi corre per due nella ripresa. Finchè è in campo si sente (dal 63’RADOTIC 5,5 Il suo impatto sulla partita non è dei migliori. Partecipa senza gloria all’assalto finale).
Lotta su ogni pallone ma i rifornimenti questa sera scarseggiano.
Di più non poteva fare. Forse i suoi avrebbero potuto osare maggiormente nel primo tempo. L’Rnk contro il Torino ha fatto anche troppo.
(Federico Giuliani)