Nella sua prima conferenza stampa da c.t. della Nazionale, il nuovo allenatore azzurro Antonio Conte ha parlato a lungo della collaborazione con i club: Il fatto di avere questa vicinanza con i club sta dando riscontri positivi. Avere a disposizione allenatori che non mi nascondono niente, che mi dicono la verità, è essenziale. Perché posso monitorare meglio i giocatori. Avere un buon rapporto con gli allenatori e le società mi ha fatto enorme piacere, mi ha fatto capire che c’è voglia di collaborare. Mi piacerebbe avere numerosi giocatori titolari nei club e mi auguro che la Nazionale possa essere uno stimolo. Sono ripartito con grandissimo entusiasmo, passione e forza e voglio trasmettere questo ai miei giocatori. Sono molto contento nell’aver visto le risposte dei giocatori, che hanno dimostrato di avere voglia di fare. Ho avuto sensazioni positive. Questi dunque sono gli obiettivi di Conte: Sarò contento se riporteremo l’orgoglio di essere italiani, se riusciremo ad essere d’esempio. Infine, tre aggettivi per la sua Nazionale: Orgogliosa, umile e cattiva.
Nella conferenza stampa di Antonio Conte si è parlato anche di altri due attaccanti. Mattia Destro e Daniel Osvaldo sono stati convocati, ma l’attaccante della Roma oggi si sposa e quello dell’Inter non è al top. Dunque ecco le parole di Conte sull’italo-argentino: Daniel ha qualche problema agli adduttori. Vedremo domattina e nel caso valuteremo un’altra convocazione. Così invece sul giallorosso: Da fresco sposo da domani si allenerà con noi. Un obiettivo sarà anche quello di riconquistare l’affetto dei tifosi: Momento non facile per questo paese. Sento un po’ di disamore nei confronti della Nazionale e spero di riavvicinare il tifoso. Vedere la risposta della gente per l’amichevole di Bari, in un momento di crisi come questo, deve riempirci maggiormente di orgoglio e responsabilità. Conte poi torna sugli stranieri in Serie A: Vedere squadre di prima fascia con soli stranieri è allarmante. E’ necessario dar spazio agli italiani. Sulle riforme ci sono persone addette. Mi è stato assicurato che si cercherà di aiutare tutto il movimento. Anche a livello di settore giovanile non è semplice, persino le squadre Primavera sono piene zeppe di stranieri. Poche parole, molti fatti: bisogna rimboccarsi le maniche.
Come di consueto, al primo giorno di ritiro della Nazionale parla l’allenatore. Però stavolta è il debutto di Antonio Conte nel ruolo di c.t. degli azzurri che sono attesi dalle due partite contro Olanda (amichevole a Bari giovedì 4) e Norvegia (qualificazioni europee martedì 9 a Oslo). Ecco dunque le sue prime parole in conferenza stampa: Sono emozioni bellissime. A Coverciano sono entrato per la prima volta con l’Under 15 e tornarci da allenatore è bellissimo. Questo è un centro che fa venire i brividi, mi riporta indietro di 30 anni. Qualcosa di bello. Ma immediatamente arrivano le domande sulla mancata convocazione di Mario Balotelli. Ecco la risposta di Conte, chiarissima pur usando parole generali, senza espliciti riferimenti al singolo: Abbiamo monitorato tutte le partite. Nelle convocazioni c’è chi è stato osservato, con qualcuno abbiamo avuto riscontri calcistici. Messaggi? Non ne devo mandare. Chi mio conosce sa come lavoro: io non regalo niente a nessuno. Oggi c’è questo gruppo ma non è detto che chi c’è oggi ci sia domani. Mi comporterò come mi sono sempre comportato, non c’è preclusione nei confronti di nessuno. Chi viene in Nazionale deve sapere cosa si fa e come rimanere. Solo Ciro Immobile è stato confermato tra gli attaccanti che hanno disputato i Mondiali: Ho convocato attaccanti con determinate caratteristiche, predisposizione al mio tipo di gioco. Ai Mondiali si giocava con solo un attaccante di riferimento, con me si gioca con due punte. Su Cerci non abbiamo avuto riscontri calcistici, Insigne è più un esterno. Dicono che non ho convocato titolari, ad eccezione di Zaza. Ma se guardiamo nelle squadre i titolari sono stranieri. Già, i troppi stranieri sono un problema del calcio italiano: Mi è capitato di vedere partite dal vivo e purtroppo certe squadre non avevano italiani in campo, o solo uno o due. Questo certamente non mi facilita il conto. Giusto che si facciano delle riflessioni, bisognerebbe anche con delle riforme importanti dare più spazio ai calciatori italiani, far sì che la Nazionale sia un traino per il calcio italiano. Inevitabili anche le domande sulle differenze tra un club e la Nazionale: Esperienza nuova. Sono molto attratto dal vedere come riuscirò in poco tempo rispetto al tempo che avevo in una squadra di club a riuscire a dare un’idea d gioco a questa squadra. Esperienza formativa, una sfida con me stesso e sono convinto di riuscire a trasferire i concetti.