Sono 27 i giocatori convocati dal nuovo allenatore dell’Italia Antonio Conte per le due partite che la Nazionale sosterrà nei prossimi giorni, giovedì 4 settembre a Bari con l’Olanda in amichevole e martedì 9 ad Oslo con la Norvegia, primo incontro per le qualificazioni agli Europei del 2016 in Francia. Tra le novità ecco Daniele Padelli, portiere del Torino, e soprattutto Simone Zaza, attaccante del Sassuolo. In totale sono 13 i calciatori nuovi rispetto ai Mondiali in Brasile. Assenti di spicco sono naturalmente Mario Balotelli e Alessio Cerci, in questa estate protagonisti sul mercato ma non in campo. Per commentare queste convocazioni abbiamo sentito l’ex attaccante azzurro Pietro Anastasi. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Che apporto darà Conte alla Nazionale? Direi importante, come quello che ha dato in questi anni alla Juventus dove ha vinto tre scudetti consecutivi.
Come giudica l’assenza di Balotelli? Parto col dire che a me non è mai piaciuto: non è continuo in campo, non lo è mai stato. Dovrà essere lui in futuro a meritarsi la fiducia di Conte.
E l’assenza di Cerci? In questo caso l’assenza dipende dal fatto che in questo ultimo periodo non ha mai giocato.
Giusti il recupero di Giaccherini e la convocazione di Padelli? Giaccherini non lo avrei convocato, ma è un uomo di Conte. La convocazione di Padelli la ritengo giusta, si è messo in evidenza ultimamente.
Ci sono tredici nomi nuovi rispetto ai Mondiali… Sì, ci sono diversi nomi nuovi per la Nazionale che Conte sta costruendo. Così si spiegano le ultime convocazioni.
Zaza convocato, d’altronde è uno dei pochi attaccanti titolari italiani in serie A… Conte sta cercando di valorizzare le punte italiane e Zaza in effetti è uno di quelli che giocano titolari nelle loro squadre. In futuro potrebbe chiamare anche Berardi.
C’è qualche altro giovane che chiamerebbe in futuro? Romagnoli è un nome che consiglio, un calciatore che potrebbe fare cose molto importanti in futuro e che sarà destinato a crescere.
Tra i senatori secondo lei c’è qualcuno che Conte potrebbe chiamare? No, sarebbe triste ad esempio chiamare Di Natale, vorrebbe dire che non abbiamo nessuno dietro. (Franco Vittadini)