Ancora pochi giorni per vedere chi vincerà la Vuelta 2014, che ci sta regalando una lotta entusiasmante fra tanti grandi campioni. In testa alla classifica generale c’è Alberto Contador con oltre un minuto e mezzo di vantaggio su Alejandro Valverde dopo il successo nel tappone di montagna di lunedì, quindi al terzo posto ecco Chris Froome, apparso in crescita con il passare dei giorni. Al quarto posto Joaquin Rodriguez, al quinto Fabio Aru: sono loro i grandi protagonisti della corsa, e per il giovane sardo della Astana è una nuova tappa della sua crescita, con uno splendido successo di tappa e prestazioni spesso al livello dei big più celebrati. Abbiamo visto anche grandi duelli fra i tre spagnoli – che certamente non vanno molto d’accordo tra loro – e tra gli italiani ancora protagonista Alessandro De Marchi, come già al Tour. Gli ultimi verdetti arriveranno nell’ultima tappa di montagna prevista sabato e nella cronometro conclusiva domenica a Santiago de Compostela. Peccato invece per il ritiro di Nairo Quintana, che ha dovuto abbandonare il Giro di Spagna per una caduta quando era in testa alla classifica. Per commentare quello che abbiamo visto finora alla Vuelta 2014 abbiamo sentito Gilberto Simoni. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Froome potrà ancora insidiare Contador? Ci proverà, credo però che sarà difficile battere Contador. Sarà comunque una sfida tra loro due.
Cos’ha di più il corridore spagnolo? E’ più in forma, ha più determinazione e mi sembra che abbia più energie da spendere.
Valverde e Rodriguez ormai fuori dalla lotta per il successo finale? Direi di si, non hanno molte speranze nei confronti di Froome e Contador.
Bravo Aru, come giudica la sua Vuelta? Bravo davvero, ha anche vinto una tappa. Dopo il terzo posto al Giro, un quinto alla Vuelta sarebbe l’ideale. E’ giovane e potrà crescere ancora di più.
I corridori spagnoli dominano, ma non si amano… Sono rivali, questo si sa, e naturalmente corrono anche per squadre diverse, ma non ci sono solo loro…
Quanto conterà la tappa di sabato? E la cronometro di domenica? Vedremo, di scontato non c’è niente. Potrebbe ancora succedere qualsiasi cosa, anche se Contador resta il favorito. E’ uno scalatore, in salita riesce sempre a fare la differenza.
Cosa avrebbe fatto Nibali? Sarebbe stato tutto da vedere. Aspetteremo una grande corsa a tappe dove lui, Froome e Contador si potranno confrontare a differenza del Tour dove il corridore inglese e quello spagnolo si sono ritirati. Ogni corsa comunque è un fatto a sé.
Come giudica gli italiani in ottica mondiale? Avremo Nibali come capitano: non sarà un Mondiale duro come percorso, ma direi di aspettare. E’ ancora troppo presto per giudicare. (Franco Vittadini)