Svizzera-Italia, ci siamo. E una delle due semifinali di Coppa Davis 2014: un appuntamento che gli azzurri del tennis sentono come storico. Lunica vittoria nel 1976, unaltra finale nel 1998; poi, più niente. Anzi: discese nel gruppo Europa/Africa, fallimenti e tentativi di risalite. Adesso siamo tornati lassù; merito di una vittoria di inizio aprile contro la Gran Bretagna in una Napoli gremita e festante. Avversari sono i nostri vicini, che nellalbo doro hanno scritto zero titoli e una sola finale, nel 1992, quasi vinta e poi persa. Dallaltra parte, a Parigi (dove si gioca il Roland Garros) Francia-Repubblica Ceca. Ecco una presentazione delle due sfide. 



Siamo sinceri: uscire vincitori dalla semifinale sarebbe un mezzo miracolo. Pensi alla Svizzera e non ti viene in mente una grande tradizione tennistica, ma poi ricordi che nel 2004 un certo Roger Federer ha raggiunto la vetta del mondo, non lha mollata fino allestate del 2008, se lè ripresa e lha di nuovo mollata. In mezzo è diventato il giocatore con il maggior numero di Slam vinti nella storia (17) e una leggenda degna di stare nello stesso gruppo dei Borg, dei Laver e dei Sampras, e magari anche più su. Certo ora non è più il Roger di otto-nove anni fa, ma essersi legato a Stefan Edberg lo ha fatto tornare tra i primi tre al mondo. Ecco: la Svizzera ha anche il quarto uomo ATP, Stan Wawrinka. Un ventinovenne di cui si diceva: bravo, ma non ha il fisico giusto ed è un incompiuto. Poi è arrivato il 2013 ed è entrato nella Top Ten, poi è arrivato anche il 2014: vincendo gli Australian Open è diventato il primo giocatore a spezzare la serie di Major vinti dai Big Four (era arrivata a 16) e ha trionfato a Montecarlo rimontando un set di svantaggio a Federer. Allinizio dellanno i due si sono fatti una promessa: giocare una competizione che il Re ha sempre snobbato e regalare una gioia alla Confederazione. Finora missione compiuta, pur se a momenti il Kazakhstan fa il colpo in aprile. Mettiamola così: saremo fortunati ad arrivare vivi alla domenica, ricordando che qualora i due big dovessero giocare anche nel doppio sono pur sempre campioni olimpici (nel 2008). Certamente Fabio Fognini è sempre in grado di regalare giornate da urlo, ma Roger e Stan sono forse troppo anche per lui. L’altro singolarista scelto da Corrado Barazzutti è Simone Bolelli; il bolognese può sfruttare la sua ottima fiducia dopo un Us Open giocato benissimo, ma resta tremendamente inferiore agli elvetici. Andreas Seppi dunque giocherà il doppio in coppia con Paolo Lorenzi. Pronostico: Svizzera 3-0, non vediamo possibili sbocchi per gli azzurri se non che dopo la prima giornata il loro capitano Severin Luthi non decida di affidarsi alla coppia Chiudinelli/Lammer



 I transalpini sono quarti nell’albo d’oro, ma non vincono dal 2001 quando fecero fuori l’Australia di Lleyton Hewitt; grande merito delle nove vittorie va ai quattro moschettieri Cochet-Lacoste-Borotra-Brugnon che vinsero ininterrottamente dal 1927 al 1932 spezzando il dominio USA che sembrava incontrastabile. La Repubblica Ceca ha vinto le ultime due edizioni; sulla carta è una semifinale straordinaria. Che però sembra avere un chiaro favorito: i padroni di casa. Naturalmente i Galletti hanno scelto la terra battuta e lo Stade de Roland Garros; sul rosso si muovono con maggiore naturalezza, al contrario i cechi possono andare in difficoltà. Quest’anno la Francia non scherza, e ha una parata di stelle: i due singolaristi sono Jo-Wilfried Tsonga, semifinalista all’Open casalingo un anno fa, fresco vincitore del Master 1000 di Toronto e già nella Top Ten; e Richard Gasquet, uno dei più talentuosi giocatori del circuito, con un rovescio che è una sentenza e una carriera molto lunga e interrotta da una squalifica per doping e tanta discontinuità (lo avevano poi assolto). Sulla terra ha pochi rivali, come ne ha ben pochi Gael Monfils che è tornato grande con il quarto di finale agli Us Open dove ha avuto due match point per eliminare Roger Federer. Altro talento pazzesco, con un atletismo fuori dal comune; tecnicamente giocherebbe il doppio con Julien Benneteau. I cechi? Presi singolarmente sono ottimi giocatori. Tomas Berdych lo conosciamo bene; manca sempre quel quid che gli permetta di vincere gli Slam ma insomma, è nei primi dieci da una vita, ha una finale a Wimbledon e ha battuto i big più di una volta. Lukas Rosol ormai non è più famoso esclusivamente per il colpo grosso su Nadal ai Championships 2012: è numero 27 del mondo, in primavera-estate ha giocato ottimi tornei, picchia forte e se la gioca – quasi – con chiunque. Per non parlare di Radek Stepanek, uno dei tennisti con il più alto Q.I. del circuito; gioca il doppio (con Jiri Vesely), specialità nel quale è un maestro. Unico problema: sia Berdych che Rosol soffrono sul rosso. E, contro avversari così, può essere fatale. Pronostico: Francia 3-2, perchè Berdych può battere Gasquet e nel doppio partono leggermente favoriti. Attenzione: se si arrivasse davvero sul 2-2, il buon Richard non è uno che abbia i nervi troppo saldi…



(Claudio Franceschini)