Un massacro. Gli Stati Uniti vincono il quinto Mondiale di basket della loro storia distruggendo in finale la Serbia con il punteggio di . Non sarà il Dream Team del 92, ma gli scarti medi sono gli stessi; forse questa squadra fa più fatica, ma il gap rimane impressionante. Basti pensare che i LeBron James e i Kevin Durant, i Russell Westbrook e i Kobe Bryant sono rimasti a casa; loro giocano solo le Olimpiadi. In Spagna cerano le seconde e terze linee, se vogliamo chiamarle così, ma la differenza non si è vista. La partita è durata mezzo quarto: il tempo di unaccelerata USA che ha chiuso 35-21 con 5/5 dallarco, e addio Sasha Djordjevic, che pure merita unovazione per come ha portato allargento iridato una squadra ancora giovane e che nessuno si aspettava a questo punto, con giocatori di grande talento (da Teodosic all’ottimo Bogdanovic, passando per Bjelica) ma ancora acerba. Allintervallo era +26; di fatto si è trattato di mezzora di garbage time, perchè se tiri con il 69% dallarco nella prima metà gara (alla fine sarà 15/30, un perfetto 50%) e puoi anche permetterti di correre e giocare sullatletismo, gli avversari possono anche essere infuocati, ma perderanno. MVP del torneo è Kyrie Irving, che dal prossimo mese sarà impegnato nella corsa al titolo con Cleveland e il Prescelto di ritorno: in finale ha messo dentro 26 punti tirando 6/6 da tre punti. Doveva essere il Mondiale della rinascita di Derrick Rose, che invece ha stentato a trovare ritmo anche perchè uno così – inteso come Irving – non lo puoi togliere dal campo. Ma è stato anche il torneo di Kenneth Faried (12 in finale) che è lesatta dimostrazione di cosa sono gli Stati Uniti: dallaltra parte dellOceano è lungo dallatletismo spaventoso ma non certo uno dei big, qui per segnare devi passare lui e non è certo una passeggiata. Ironia della sorte, gli Stati Uniti agganciano proprio la Jugoslavia nellalbo doro: cinque titoli a testa, lultimo flop a stelle e strisce risale al 2006. Da quella semifinale clamorosamente persa contro la Grecia sono passati 8 anni: gli americani hanno imparato, e non hanno più perso una partita ufficiale. Hai voglia a dire che il gap si è ristretto, che adesso te la puoi giocare, che la Spagna sotto sotto non è così inferiore; intanto i padroni di casa sono usciti ai quarti, e sul tetto del mondo ci sono ancora loro.
Primo quarto in corso della finale mondiale USA-Serbia, questi i quintetti che hanno iniziato la partita: per gli Stati Uniti Kyrie Irving, Stephen Curry, James Harden, Kenneth Faried e Demarcus Cousins; per la Serbia invece Milos Teodosic, Stefan Markovic, Nikola Kalinic, Nemanja Bjelica e Miroslav Raduljica.
Mancano ormai pochi minuti all’inizio di Stati Uniti-Serbia, la finale dei Mondiali di basket 2014. Un ultimo atto inaspettato per almeno due fattori: la clamorosa eliminazione della Spagna nei quarti, per mano della Francia, e la caduta degli stessi transalpini contro gli slavi. I quali, allenati da Sasha Djordjevic (non serve aggiungere molto) sono giovani e forse troppo inesperti, ma hanno tanto cuore e non mollano mai come i grandi jugoslavi di quando Sale era un giocatore; e hanno un paio di elementi come Milos Teodosic e Bogdan Bogdanovic che se in partita possono rendere le cose complicate a tutti. Detto ciò, gli USA sono largamente favoriti: fino a qui hanno passeggiato su tutti gli avversari, anche quando le cose sembravano non mettersi bene (per esempio la partita contro la Turchia). Imbattuti in manifestazioni ufficiali dal , puntano l’oro iridato con decisione; riuscirà la Serbia a fare ll miracollo?
Domenica 14 settembre si gioca la finale dei Mondiali di basket 2014 in corso in Spagna: la partita è Stati Uniti-Serbia e si svolgerà all’Arena di Madrid, palla a due alle ore 21:00. In palio c’è il titolo iridato della diciassettesima edizione di quella che da quest’anno è stata ribattezzata World Cup: per gli Usa sarebbe il successo numero cinque in una competizione che hanno spesso snobbato, considerando l’Olimpiade come l’unico torneo internazionale davvero significativo. Così si spiegano alcune clamorose sconfitte in passato, ma va detto che la squadra allenata da coach Mike Krzyzewski è comunque la detentrice del titolo e che in questa edizione gli Usa hanno comunque finora dominato in tutte le partite. C’erano timori in casa americana all’inizio dei Mondiali, invece sono arrivati in finale vincendo tutte le partite con uno scarto sempre superiore ai 20 punti e con stelle forse inattese. Il nome sulla bocca di tutti infatti è Kenneth Faried, di certo non il più famoso alla vigilia dei 12 giocatori a disposizione di coach K. Dall’altra parte ecco la Serbia di Sasha Djordjevic, che nessuno si attendeva così forte. In effetti la Serbia arrivava da alcune stagioni difficili e ha chiuso il girone della prima fase al quarto posto, l’ultimo utile per accedere agli ottavi. Da lì in poi però c’è stata la metamorfosi, e sono arrivati nell’ordine i successi ottenuti contro Grecia, Brasile e Francia, tutte sulla carta favorite ma tutte battute con pieno merito dagli eredi della Nazione più vincente ai Mondiali. La Jugoslavia unita vanta infatti tre titoli (1970, 1978 e 1990) a cui vanno aggiunti i due vinti nel 1998 e 2002, quando ancora si chiamava Jugoslavia ma in realtà era già ridotta solo a Serbia e Montenegro. Poi ottennero l’indipendenza i montenegrini, ma la Serbia resta sempre ai vertici: quella di stasera appare un’impresa disperata, ma di certo sottovalutare i serbi sarebbe un errore morale per chiunque, persino per Team Usa. Milos Teodosic sarebbe pronto a fare loro malissimo, come ha già fatto alla Francia in semifinale. La finale di basket Usa-Serbia sarà trasmessa in diretta tv dal canale SportItalia, il numero 153 del Digitale Terrestre, a partire dalle ore 21:00. Non è previsto alcun servizio di streaming video. Il sito ufficiale dei mondiali, www.fiba.com, offrirà la pagina play-by-play della sfida con punteggio e statistiche in temporeale. Aggiornamenti sull’andamento e il risultato del match saranno disponibili sui social network ufficiali della manifestazione: la pagina Facebook FIBA e l’account Twitter @FIBA.