Il 2014 ha regalato grandi gioie al ciclismo italiano: Vincenzo Nibali ha vinto il Tour e nella Astana c’è anche il suo possibile erede Fabio Aru, nato a San Gavino Monreale in Sardegna il 3 luglio 1990. Quest’anno dopo il terzo posto al Giro d’Italia con vittoria di tappa a Montecampione è arrivato quinto alla Vuelta con due successi di tappa. Aru quindi si è confermato disputando due ottimi Giri nella stessa stagione. Oggi è stato ufficialmente convocato dal c.t. Davide Cassani per il prossimo Mondiale, che si disputerà domenica prossima proprio in Spagna, a Ponferrada, su un tracciato non particolarmente duro: potrebbe fare ancora una grande prestazione, anche se non sarà una gara perfetta per le sue caratteristiche (clicca qui per l’elenco completo dei convocati). Lo aspettiamo poi per la definitiva consacrazione la prossima stagione. Sarebbe un regalo ai tanti tifosi, soprattutto nella sua Sardegna di cui è diventato ormai un simbolo anche se da tempo vive in provincia di Bergamo. Per parlare di tutto questo abbiamo sentito Michele Bartoli. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Aru sarà il dopo Nibali? Può essere il suo erede, ma c’è da dire che Nibali potrà fare cose importanti ancora per diverso tempo e Aru è già un ciclista molto importante.

Terzo al Giro, quinto alla Vuelta: come giudica questi risultati? Ottimi direi, andare bene in due giri nello stesso anno non è per niente facile!



In salita chi le ricorda? Ha il suo modo di correre, all’inizio sembra far fatica poi arriva in cima da vero protagonista.

Cosa gli manca per vincere un grande Giro? Niente, ha già dimostrato di poter andar bene. Magari già l’anno prossimo, con più esperienza, potrà puntare alla vittoria in un grande Giro.

Pensa che abbia la personalità giusta per diventare un campione? Ce l’ha tutta, ha la stoffa del campione che riesce a lasciare il segno nella storia del ciclismo.

Potrà mai imporsi al Tour? Magari dovrà aspettare ancora qualche anno visto che il Tour è una gara particolare. Credo però che sarà pienamente nelle sue possibilità vincere la corsa francese.



Nelle gare in linea cosa potrà fare? Nelle gare in linea bisogna avere esplosività e non mi sembra che Aru sia adatto per questo tipo di gare.

Lo vede comunque possibile protagonista al Mondiale? A Ponferrada potrebbe essere importante il suo apporto anche se il tracciato non sarà particolarmente duro. Nell’ultima mezz’ora di corsa potrebbe venir fuori proprio lui.

E’ diventato un simbolo, sportivo e non solo, della Sardegna… Sì, me ne sono accorto quando ero in vacanza in Sardegna e tutti mi chiedevano di Aru. In questa regione è considerato un eroe, la sua popolarità è veramente incredibile. (Franco Vittadini)