Bruges-Torino finisce 0-0: i granata portano a casa un buon pareggio in Belgio, sul campo della formazione forse pi temibile del girone B di Europa League. Il migliore in campo risponde al nome di Gedoz: il funambolo del Bruges cresce nella ripresa fino a salire in cattedra. Male il terzino Bolignoli-Mbombo. Nel Torino ottima gara di Gillet e Gazzi; da rivedere le prestazioni di Darmian e Amauri.
Il Torino torna a calcare i palchi di una competizione europea dopo 22 anni di lunga attesa. Ventura è riuscito nell’impresa di riportare i granata ad assaporare il gusto della vecchia Coppa Uefa grazie alle reti di Cerci e Immobile: entrambi sono però stati ceduti durante la sessione estiva di calciomercato ragion per cui i granata partono ridimensionati rispetto alla passata stagione. Il nuovo tandem offensivo è formato da Quagliarella e Amauri, due ex juventini subito titolari dal primo minuto nella difficle trasferta di Brugge. Già perchè l’atto numero uno dell’Europa League 2014-2015 per i granata risponde al nome di Bruges. Gli uomini allenati da Proud’homme scendono in campo con una formazione molto offensiva, una sorta di 4-4-2 flessibile e pronto a trasformarsi in un 4-2-4 in caso di necessità. In porta troviamo Ryan quindi difesa a quattro formata da Menier, Mechele, Duarte e Bolingoli-Mbombo. In mezzo mediana i lavoratori dell’undici belga sono il capitano Simons e Silva; il poker d’attacco è invece composto da Izquierdo e Gedoz supportati sugli esterni da Fernando e Vazquez (entrambi pardono da centrocampo). Risponde il Torino di Ventura con il classico 3-5-2. Gillet tra i pali; reparto arretrato con Maksimovic, Jansson e Gaston Silva. Darmian e Molinaro sono le frecce dei granata sulle corsie laterali mentre Benassi, Gazzi e Sanchez Mino gli altri centrocampisti. Davanti, come detto, spazio alla coppia Quagliarella-Amauri. La gara si preannuncia complicata fin da subito con i locali ben compatti e organizzati. Il primo tentativo è comunque del Torino con Quagliarella (6) che servito da Benassi (6,5) cerca un improbabile tiro dalla trequarti: tentativo ampiamente sul fondo. Il Bruges ha delle indivdualità offensive di tutto rispetto e lo si vede quando Vazquez (6,5) (ragazzo con un passato nelle giovanili del Barcellona) verticalizza per Izquierdo: l’attaccante prolunga con il tacco per l’inserimento di Gedoz (6) il quale sbaglia il controllo allungandosi il pallone in piena area avversaria. Con il passare dei minuti la paura dell’esordio europeo per il Torino svanisce e i risultati si vedono con almeno due iniziative interessanti degli uomini di Ventura. Al 9′ Benassi serve sulla destra per Darmian (5,5) che di prima intenzione mette in mezzo per Amauri (5): la difesa del Bruges si salva in corner. Successivamente è ancora Quagliarella a impensierire Ryan (6) con un tiro da lontano parato dal portiere avversario: poco dopo la punizione dai 25 metri di Sanchez Mino (6) viene invece deviata in corner dalla barriera belga. Gioca disinvolto il Torino ma agli uomini di Ventura manca sempre l’ultimo passaggio, quello decisivo. Lo si può notare al 22′ quando Sanchez Mino penetra in area dalla sinistra e cerca Benassi sul secondo palo; assist preciso ma respinto dalla difesa del Bruges. Intorno alla mezzora i padroni di casa si svegliano improvvisamente. Gazzi (5,5) sbaglia un appoggio regalando a Gedoz un pallone velenoso: l’attaccante del Bruges potrebbe entrare in area dalla destra ma la difesa del Toro si salva in corner. Sul tiro dalla bandierina Duarte (6,5) stacca solo in area e solo un grande intervendo di Gillet (6,5) salva il Torino dallo svantaggio. Sulla destra i granata vanno spesso in difficoltà dove Gaston Silva (5) patisce la maggiore esperienza avversaria. Proprio da quella corsia i locali sfondano ancora con Gedoz bravo ad assistere Vazquez il cui tiro viene respinto ancora da Gillet. Al 36′ Gaston Silva sbaglia nell’impostazione e ne approfitta il Bruges con il migliore in campo Vazquez il quale serve Izquierdo dalla parte opposta. Il tiro del colombiano dal limite termina alto di non molto. Il Toro deve rientrare in campo con maggiore cattiveria agonistica.
La gara non è propriamente entusiasmante ma raggiunge comunque la sufficienza. Le fiammate improvvise da una parte e dall’altra ravvivano l’incontro.
I padroni di casa regalano almeno 25′ al Torino dimostrandosi troppo passivi. Nel finale il club belga si sveglia rendendosi pericoloso in un paio di occasioni.
Il talento non gli manca, la costanza sì. In ogni caso quando si attiva crea sempre grattacapi alla retroguardia granata.
Nelle rare incursioni di Darmian finisce spesso in difficoltà. Fase offensiva non pervenuta.
Primo tempo dalle due facce. Bene l’inizio, male l’ultima parte quando i granata hanno rischiato di subire il gol belga.
Lotta come un leone in mezzo al campo e spesso smista palloni intelligenti per i compagni.
Esordio non troppo entusiasmante per questo ragazzo. Almeno due gravi errori in difesa che sarebbero potuti costar cari al Torino.
Nulla da segnalare in una gara che fin qui è filata liscia come l’olio. (Federico Giuliani)
Attento e sicuro nelle rare volte in cui viene chiamato in causa. Potrebbe migliorare in qualche rinvio ma la sua prestazione è sufficiente.
Non è il massimo della rapidità. Quando viene puntato finisce in difficoltà. Come se non bastasse non si nota quasi mai in zona offensiva (dall’80’ DE BOCK – SV).
Il migliore della difesa. Sfiora il gol nel primo tempo con un perentorio colpo di testa in seguito a un corner. Usa il suo fisico quando deve marcare il colosso di Amauri. Qualche sbavatura di troppo nella ripresa ma intervento decisivo nel finale su Martinez.
Patisce nei primi minuti poi riesce a prendere le misure a Quagliarella.
Nel primo tempo è un po’ anonimo ma nella ripresa offre un ottimo canale offensivo ai suoi. Scodella un gran pallone per Vormer.
Effettua il classico lavoro sporco in mezzo al campo. Corre e cerca di recuperare quanti più palloni possibile. Compitino riuscito.
Il capitano del Bruges impiega più tempo del previsto per svegliarsi da una fase di torpore iniziale. Quando si attiva si rende pericoloso con qualche tiro dalla distanza. Sempre utile.
Le iniziative più pericolose del Bruges partono dal suo piede. Regala assist al bacio e si muove con leggiadria. Vicino al gol nel primo tempo (dal 65′ STORM 6 – Forze fresche per la seconda parte del match).
Per larghi tratti di match è in ombra poi si fa vedere con un paio di iniziative interessanti. Sfiora il gol del vantaggio nel primo tempo con un tiro terminato alto di poco sopra la porta di Gillet.
Il migliore dei suoi. Dopo un primo tempo timido il ragazzo dimostra di avere grande tecnica e rapidità nella ripresa. Una spina nel fianco per il Torino.
Potrebbe fare molto di più invece si perde in giocate troppo complicate (dal 65′ VORMER 6 – Va vicinissimo al gol del vantaggio con un colpo di testa respinto in tuffo da Gillet).
Dopo un pessimo avvio riesce ad aggiustare le cose. Un Bruges dai due volti: meglio il secondo tempo rispetto al primo.
Nel primo tempo effettua due parate decisive, prima sul colpo di testa di Duarte poi sul tiro velenoso di Vazquez. Si ripete nella ripresa su un colpo di testa di Vormer.
Non offre grandi garanzie di sicurezza. Troppe disattenzioni nella ripresa come quando si perde Vormer sull’occasione più nitida del Bruges nel secondo tempo.
L’ex Malmoe utilizza tutta la sua esperienza. Inizio difficile poi la situazione migliora. Sicuramente è il migliore del pacchetto arretrato granata.
Partita complicata per lui. In avvio commette due errori banali che per poco non costano cari al Torino. Meglio nella seconda fase di match.
Il capitano sembra abbia le batterie scariche. Discese con il contagocce e qualche errore di troppo ne condizionano il giudizio.
A tratti è uno dei più attivi del Torino poi con il passare dei minuti il suo rendimento cala fino alla sostituzione (dal 64′ EL KADDOURI 6 – Il suo ingresso rappresenta una scossa per i granata. Sfiora il gol con un assolo nel finale).
L’erroraccio del primo tempo (quando consegna un pallone velenoso a quelli del Bruges) è archiviato nella ripresa quando il mediano granata detta legge a centrocampo.
Alterna buone iniziative a errori tecnici. Nel complesso una gara da sei. (dall’ 85′ NOCERINO – SV)
Spesso rude negli interventi, l’ala di Ventura non rende come dovrebbe. Pochi cross precisi per la testa di Amauri.
Fa a sportellate con l’intera difesa belga ma l’ex Juventus non riesce mai a impensierire Ryan. Urge un cambio di marcia per le prossime gare.
Luci e ombre. Buono in avvio quando arretra tra le linee per giocare più palloni, male nel resto della gara (dal 68’MARTINEZ 6 – Decisamente piu reattivo di Quagliarella. Sfiora il gol del colpaccio nel finale).
Un punto in trasferta: inizia così il Torino di Ventura in Europa League. La prestazione non è affatto da buttare anche se la difesa a tratti ha traballato troppo.
Gara tranquilla. Giusti i tre cartellini gialli estratti. Poco altro da fare in una sfida di facile gestione.
(Federico Giuliani)