Si chiama Artur Ionita ed è con grande probabilità la più bella sorpresa di questo inizio di stagione di Serie A 2014-2015. E sbarcato a Verona, sponda Hellas, durante lo scorso mese di luglio, nel vivo del calciomercato estivo, ma il suo arrivo in Italia era già stato annunciato tempo fa, a febbraio, visto il contratto in scadenza con gli svizzeri dellAarau. E’ nella terra elvetica che Ionita si è fatto conoscere, non soltanto per le marcature pesanti (12 reti in due stagioni, non male per un centrocampista, eletto miglior giocatore negli ultimi tre anni), quanto per la voglia di apprendere e di fare. In Svizzera impara infatti ben sei lingue, fra cui litaliano ma anche il moldavo (molto vicino al romeno), il tedesco, il russo e linglese. Un vero e proprio poliglotta il 24enne Ionita, nato nel 1990 quando la Moldavia faceva ancora parte dellUnione Sovietica, impero dellest Europa che sarebbe definitivamente crollato su se stesso di lì a poco. E proprio dalle ceneri di quellimmensa nazione, nasce un calciatore che aveva un sacco di sogni nel cassetto, ma che non ha mai potuto realizzare da bambino: «Da piccolo non potevo avere quello che volevo ha raccontato lo stesso gialloblu in una recente intervista – e mio padre mi ha sempre motivato ad ottenere ogni traguardo che mi prefiggevo. Nelle tre giornate in cui è sceso in campo, Ionita ha realizzato due marcature, fra cui una pesantissima allOlimpico di Torino che ha permesso agli Scaligeri di ottenere i tre punti. Centrocampista centrale, ma schierabile anche in posizione più arretrata e volendo anche sulla trequarti, Ionita gode di un fisico possente (185 centimetri forgiati nel freddo est), e un sinistro davvero sopraffino. Nazionale moldavo, nasce calcisticamente nello Zimbru Chisinau, prima di trasferirsi allIskra-Stali nel 2008. La svolta arriva però nellestate del 2009, quando lAarau crede in lui e lo fa conoscere al calcio che conta. Il resto è storia di questi giorni, con labile ds del Verona, Soriano, che fiuta il colpo, e prima che se ne accorgano le big di turno lo impacchetta su un volo di sola andata, destinazione lArena. In Italia ha già battuto due record, quello di primo giocatore moldavo a calcare un campo di Serie A e soprattutto quello di primo marcatore assoluto originario della Moldavia: «Io ho pazienza ho aspettato il mio momento, penso a lavorare tanto e a migliorarmi, perché il calcio italiano è difficile. Ho bisogno di tempo e di imparare. I compagni di squadra già lo adorano, e così anche i tifosi e gli addetti ai lavori. I suoi occhi sono malinconici, probabilmente di chi ne ha viste tante nella vita, ma per Ionita conta solo il presente, che anche lo stesso non poteva immaginare più bello di così



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