Mancano due giorni al momento più atteso dei Mondiali di ciclismo 2014. Domenica infatti a Ponferrada si disputerà la gara in linea dei professionisti, che metterà in palio la maglia iridata nella categoria più attesa. In casa Italia sarà il debutto di Davide Cassani nel ruolo di commissario tecnico, erede di Paolo Bettini dopo avere indossato la maglia azzurra in ben nove Mondiali da corridore agli ordini dell’indimenticabile Alfredo Martini, morto proprio un mese fa. Il nuovo c.t. ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, nella quale ricorda i tre Mondiali vinti dall’Italia nelle edizioni in cui partecipò (1988 con Maurizio Fondriest, 1991 e 1992 con Gianni Bugno), con l’ovvio obiettivo di vincerne adesso un quarto nel nuovo ruolo. Il legame di Cassani con la gara iridata risale a tantissimi anni fa: nel 1968 andò a vedere con suo padre il Mondiale di Imola vinto da Vittorio Adorni: Quel giorno dissi che da grande avrei fatto il corridore. Appesa la bici al chiodo, è stato per quasi 18 anni commentatore tecnico della Rai, e adesso ha realizzato il sogno di essere c.t. della Nazionale. Contratto firmato proprio a casa di Martini: Un punto di riferimento, un esempio, un modello nelle parole del suo erede. Indossare la maglia azzurra lo emoziona ancora: L’ho indossata e mi sono messo allo specchio come nel 1983 alla mia prima chiamata. Da c.t. però ovviamente i compiti sono diversi: Il giorno più difficile è stato quello delle Tre Valli Varesine, quando mi sono reso conto che dovevo prendere decisioni e fare scelte difficili. Togliere dalla lista dei corridori, soprattutto degli uomini, non è facile. Infine si giunge alla stretta attualità: Mi aspetto una fuga di 5-6 corridori, il gruppo che va regolare e ultimi quattro giri di fuoco. Cassani vivrà la giornata in parte in ammiraglia e in parte ai box, sfruttando anche uno staff che comprende fra gli altri il suo vice Marco Velo e un consulente d’eccezione come Luca Paolini, già ribattezzato capitano non corridore. Il c.t. descrive così la sua Nazionale: Squadra ottima, un grande gruppo a cui manca il finalizzatore. Non ci sono gregari né capitani, solo compagni di squadra che daranno tutto con dignità e onestà. Nessuno ci chiede di vincere la maglia iridata, ma di dare il massimo sì. Sugli avversari ha le idee altrettanto chiare: Degenkolb, Gerrans, Sagan, Cancellara, Valverde, ma anche Matthews e Boonen. Kristoff lo vedo in calo. Comunque non dobbiamo preoccuparci di quello che vogliono fare gli avversari, ma di imporre la nostra corsa. Vorrei un caos programmato: se arriviamo in volata siamo battuti.



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