Mondiali di ciclismo 2014 a Ponferrada: oggi è il giorno della gara in linea dei professionisti, la prova più attesa e ambita. Percorso non particolarmente difficile, dunque la gara sarà aperta a molti possibili esiti: tra gli azzurri Vincenzo Nibali sarà il capitano di una Nazionale completa e certamente molto unita, in cui però manca il corridore perfetto per questo tracciato. Dunque servirà un’Italia all’attacco, come ha promesso il nuovo commissario tecnico Davide Cassani. Tra i favoriti vanno citati come minimo Fabian Cancellara, John Degenkolb e Simon Gerrans, anche se come detto i pretendenti sono tanti. Naturalmente anche gli spagnoli, ma le rivalità all’interno della loro squadra saranno un problema non da poco. Per presentare questi Mondiali abbiamo sentito Maurizio Fondriest, che indossò la maglia iridata nel 1988. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Come vede le possibilità degli azzurri? Si può dire che il tracciato dei Mondiali non sarà l’ideale per le loro caratteristiche, ma staremo a vedere…
Nibali sarà l’unica punta? Lui sarà il punto di riferimento anche se non avrà la forma del Tour de France. L’anno scorso il percorso era migliore per lui. Speriamo che possa regalarci una bella gara, una bella sorpresa.
Quali saranno gli altri protagonisti azzurri? Colbrelli potrebbe essere molto importante perché è il più veloce dei nostri in volata, De Marchi è più corridore da fuga da lontano, Aru sarà l’alter ego di Nibali.
Come giudica il lavoro di Cassani? Ha fatto le scelte giuste puntando sui giovani e lasciando a casa Pozzato.
Quali saranno i favoriti? Vedo bene Cancellara, Degenkolb. Matthews e Gerrans. Valverde avrà meno possibilità di vincere per le caratteristiche del percorso non ideali per lui. Credo comunque che tutto potrebbe decidersi nel finale tra un gruppo ristretto.
La Spagna saprà correre da squadra? L’anno scorso non ci fu sicuramente intesa tra Valverde e Rodriguez, quest’anno i ciclisti spagnoli dovranno dimenticare le rivalità interne. Correranno in casa, non glielo perdonerebbero.
Un suo giudizio sul percorso? Non mi sembra molto impegnativo, dovrebbe essere una gara per gli specialisti delle gare in linea più che per uomini da grandi Giri.
Quanto conteranno le condizioni atmosferiche? Se pioverà, potrebbe condizionare la gara.
Lei è stato campione del mondo nel 1988, qual è il segreto per vincere questa corsa? Deve andare tutto bene quel giorno, devi essere in forma e le caratteristiche del percorso devono essere ideali per vincere. Ci sono ad esempio grandi specialisti delle classiche come Roger De Vlaeminck e Sean Kelly che non hanno mai vinto i Mondiali.
Cosa si prova a indossare la maglia iridata? Un’emozione, una sensazione incredibile che ti porti tutta la vita. Vale anche più di un titolo olimpico, entri nell’albo d’oro del ciclismo, sarai ricordato per sempre per questo grande successo! (Franco Vittadini)