Germania-Argentina è la riedizione della finale dei Mondiali: allora vinsero i tedeschi con un gol nel finale dei tempi supplementari, stavolta la posta in palio non cè (amichevole) ma la tensione e lagonismo a Dusseldorf non mancheranno. Dalle probabili formazioni della partita di questa sera abbiamo selezionato due protagonisti, uno per parte; li scegliamo come osservati speciali con la convinzione che sapranno mettersi in mostra. GERMANIA, IL PROTAGONISTA: MARCO REUS Per lui questa partita è un pungolo speciale. In Brasile non cera: sarebbe dovuto essere uno dei fiori allocchiello della Germania, ma in unamichevole di preparazione si è infortunato e ha dovuto alzare bandiera bianca. Ora vuole la sua parte; è rimasto al Borussia Dortmund per continuare a vincere con Jurgen Klopp, sarà ancora grande protagonista in nazionale avendo raggiunto – a soli 25 anni – la piena maturità tecnica. ARGENTINA, IL PROTAGONISTA: SERGIO AGUERO Storia simile. Si è infortunato nel girone: ha recuperato, ma a quel punto Sabella aveva trovato lassetto giusto con Enzo Perez e non vi ha voluto rinunciare. Il Kun è diventato panchinaro di lusso, senza trovare quello spazio che avrebbe meritato uno con i suoi numeri. Stasera dovrebbe partire titolare: sarà ancora fondamentale per questa nazionale, di tutti gli attaccanti che il Tata Martino può convocare lui sembra, insieme a Leo Messi e Gonzalo Higuain, quello più blindato.
Ai Mondiali, Germania-Argentina è stata anche una sfida tra due portieri che hanno giocato un torneo straordinario. Al di là dei pochi gol subiti si sono messi in mostra per la loro sicurezza e la fiducia che hanno trasmesso ai loro compagni; nelle probabili formazioni per lamichevole di questa sera sono i più sicuri del posto, e dunque andiamo a vedere chi sono. Dubbi non ce ne sono: con il declino della generazione dei Buffon, Casillas e Julio Cesar, il più forte al mondo è lui. Fisico impressionante, gioca in pratica da libero aggiunto: legge le situazioni come nessuno e su ogni pallone vagante nei pressi della trequarti arriva sempre prima. In più tra i pali ha la reattività di un gatto, e i palloni alti nellarea piccola sono tutti suoi. Riesce a essere leader pur parlando poco e senza avere atteggiamenti da star; i suoi eredi crescono, ma lui fa le scarpe a tutti. Unimmagine su tutti: lo sguardo di fuoco lanciato ai suoi difensori al gol subito da Oscar nella semifinale contro il Brasile. Era il 90 e la Germania vinceva 7-0. Una storia paradossale. La Sampdoria lo ha voluto per rincorrere la Serie A (missione compiuta) e lo ha poi confermato nella massima categoria. Poi però qualcosa si è incrinato: è andato al Monaco in prestito, non ha quasi mai giocato, è tornato a Genova ed è stato messo sul mercato. Siccome non sono riusciti a venderlo, a Bogliasco è in pratica un emarginato. Nel mezzo però ha giocato un grande Mondiale, parato due rigori agli olandesi in semifinale e tenuto inviolata la sua porta per 489 minuti prima di subire il gol di Mario Gotze. A oggi non cè un portiere che possa prenderne il posto.
Germania-Argentina 52 giorni dopo. Questa sera a Dusseldorf (ore 20:45) si gioca la riedizione della finale dei Mondiali 2014; certamente non conta come la sfida del Maracanà, ma per la Seleccion è comunque una bella occasione per lenire (solo leggermente) la ferita di quella finale persa ad un passo dai calci di rigore. Per la Germania invece è la prima uscita da campioni del mondo in carica: Joachim Loew aveva qualche dubbio sul fatto di continuare la sua corsa come Commissario Tecnico, ma alla fine ha scelto di restare per provare a vincere anche lEuropeo, realizzando così una doppietta che ai tedeschi non riesce dal 1972-1974 e che per ultima ha realizzato la Spagna (facendo addirittura tris).
Sono due le grandi novità in casa Germania. La prima: il ritorno di Mario Gomez in nazionale, lattaccante della Fiorentina aveva recuperato in tempo per i Mondiali ma le condizioni non perfette gli avevano impedito il viaggio in Brasile. La seconda: lassenza di Philipp Lahm, che lascia la Germania dopo 113 presenze avendo sollevato la Coppa del Mondo. Il nuovo capitano è Bastian Schweinsteiger; il centrocampista del Bayern Monaco però è assente per infortunio e quindi a guidare i compagni questa sera sarà Manuel Neuer. Non solo: hanno lasciato anche Per Mertesacker e soprattutto Miroslav Klose, che si è tolto la soddisfazione di diventare il bomber più prolifico nella storia della Coppa del Mondo. Al di là di questo non sono tantissime le novità; la parola dordine è programmazione e il nucleo storico rimane. Tuttal più si vedrà qualche cambio nella formazione titolare; torna lo sfortunatissimo Marco Reus, la punta centrale (più un falso nove) sarà Mario Gotze diventato leroe di tutto un popolo nella notte di Rio de Janeiro. E ancora: Grosskreutz e Durm del Borussia Dortmund sulle corsie di difesa, Hummels sarà il terzo giallonero nel reparto arretrato mentre in mediana si muoveranno Toni Kroos e Christoph Kramer, che a causa della botta subita quel 13 luglio non ricorderà mai più di aver giocato una finale mondiale. Muller e Schurrle completano lattacco; a disposizione nomi come Mesut Ozil, Sami Khedira, Christian Draxler. La Germania fa ancora paura.
Gerardo Martino si presenta sulla panchina della Seleccion dopo il mezzo fallimento a Barcellona; ha insegnato calcio e portato una nuova idea, ha giocato bene ma non ha vinto. Ora riparte dalla sua patria: per il momento ha confermato il gruppo mondiale ben sapendo che cambi e stravolgimenti dovranno essere graduali. Tuttavia non cè ancora Carlos Tevez: il Tata ha fatto sapere che in futuro non avrà preclusioni se il rendimento sarà quello dello scorso anno, ma anche che a volte i giocatori forti sono tutti nello stesso ruolo e non posso portare più di 4-5 attaccanti. E da questo punto di vista lArgentina ha sempre avuto enorme abbondanza dalla cintola in su. Lo schema dovrebbe cambiare: 4-4-2, anche se i giocatori sono sempre gli stessi. In porta cè sempre Sergio Romero: alla Sampdoria non lo considerano, qui è indiscusso titolare. Sulle corsie Zabaleta e Marcos Rojo, in mezzo possibile che sia ancora Demichelis-Garay. A centrocampo dunque arretrano la loro posizione Lavezzi e Di Maria; è chiaro però che avendo due ali simili lo schema in fase di attacco può agilmente diventare un 4-2-4, tuttal più un 4-2-3-1 qualora Aguero si abbassi sulla trequarti lasciando a Higuain il compito di fare il riferimento avanzato. Leo Messi non c’è; non è chiaro se abbia qualche problema fisico o il Tata abbia voluto risparmiarlo, sta di fatto che non partecipa alla riedizione di una finale nella quale era il giocatore più atteso ma non ha lasciato il segno. Tra i convocati anche gli italiani Mariano Andujar, Campagnaro e Basanta (neo acquisto della Fiorentina), assente Rodrigo Palacio che con lInter non ha ancora giocato gare ufficiali in stagione.
Neuer; Grosskreutz, Howedes, Hummels, Durm; Kramer, Kroos; Reus, Muller, Schurrle; Gotze. Joachim Loew
A disposizione: Weidenfeller, Zieler, J. Boateng, Rudiger, Ginter, Khedira, Draxler, Ozil, Podolski, Mario Gomez
Squalificati: –
Indisponibili: Schweinsteiger
Romero; Zabaleta, Demichelis, Garay, Marcos Rojo; Di Maria, Mascherano, Lucas Biglia, Lavezzi; Aguero, Higuain. Gerardo Martino
A disposizione: Andujar, Orion, Campagnaro, Basanta, Gago, Maxi Rodriguez, Enzo Perez, R. Alvarez, A. Fernandez
Squalificati: –
Indisponibili: Palacio, Messi