L’Atalanta espugna San Siro per 1-0 grazie al gol di Denis. Ecco i voti del match: brillano Cigarini e Moralez, timidi Pinilla e Zappacosta. Tra i rossoneri deludono Abate e Menez; si salva Bonaventura.
Grazia Abate nella ripresa quando il terzino rossonero avrebbe meritato il secondo giallo. Unica macchia di una gara sufficiente.
In lenta ripresa: questo potrebbe essere il bollettino medico attuale del Milan dopo il pesante ko interno subito nel giorno dell’Epifania dal Sassuolo. Da allora un pareggio, piuttosto brutto in casa del Torino, e una sofferta vittoria casalinga in Coppa Italia contro gli stessi emiliani autori dell’exploit di San Siro appena una settimana prima. L’Atalanta rappresenta per i rossoneri un banco di prova piuttosto importante, un’occasione per dimostrare qual è la vera identità del Diavolo: se la squadra piatta e priva di idee che ha perso punti importanti al cospetto di avversari abbordabili (Cesena, Empoli, Palermo tanto per fare degli esempi) o la coraggiosa banda che ha messo all’angolo diverse big (Napoli, Roma in Serie A e Real Madrid in amichevole). Per rispondere alla seguente domanda esistenziale, Inzaghi propone il solito 4-3-3 in attesa, probabilmente, di sperimentare il 4-2-3-1: Diego Lopez in porta quindi Abate, Mexes, Rami e Bonera (a sostituire l’infortunato De Sciglio). A centrocampo troviamo Montolivo, De Jong e Bonaventura, spostato mezzala per lasciare spazio a Cerci. Tridente offensivo formato dall’ex Atletico Madrid e Torino, Menez ed El Shaarawy: Pazzini parte dalla panchina. Risponde Colantuono con un accorto 4-4-2: Sportiello tra i pali, Benalouane, Stendardo, Biava e Del Grosso in difesa, Zappacaosta, Carmona, Cigarini e Moralez in mezzo al campo, Denis e Pinilla a formare l’attacco pesante della Dea. L’inizio è subito avvincente. Un brutto errore di Abate (4,5) concede al 1′ un pericoloso contropiede all’Atalanta: per fortuna del Milan, Denis non riesce a concludere la porta con un tiro accompagnato sul fondo da Diego Lopez; poco dopo il terzino rossonero si riscatta parzialmente mettendo in mezzo un traversone preciso per Menez (4,5) la cui sponda aerea a centro area non trova El Shaarawy. I ritmi si alzano subito. Cerci (6) impensierisce Sportiello (6) con un tiro da fuori mentre al 4′ Bonaventura (6) lo impegna severamente con una sassata dalla distanza: bravo il portiere della Dea a non farsi sorprendere. Quando il Milan perde palla lascia però troppi spazi alle ripartenze dell’Atalanta che sfiora il gol al minuto 17 quando Denis, servito da Moralez (6,5), scheggia la traversa con una conclusione velenosissima. Sul proseguo dell’azione, Zappacosta (6) costringe Diego Lopez (6) alla deviazione in angolo. Alla mezzora l’Atalanta si porta meritatamente in vantaggio quando Menez perde un pallone banale in zona off limits; ripartenza rapida della Dea con Moralez che è bravo a servire Denis (7). L’attaccante fredda con cinismo Diego Lopez. Al 37′ Cigarini sfiora il raddoppio con un tiro a fil di palo che per poco non beffa l’estremo difensore rossonero. Il primo tempo termina con il Milan sotto al cospetto di una bella Atalanta. Gara piacevole fin dalle primissime battute di gioco. Il pressing alto dell’Atalanta manda in tilt il Milan che concede diverse palle gol agli ospiti. Ritmi alti a San Siro e pochissimi attimi di tregua. Gara sconcertante dei rossoneri. La squadra di Inzaghi è lenta, non riesce a ripartire e, soprattutto, soffre l’aggressività dell’Atalanta. Troppi palloni persi in modo banale e tanti rischi corsi. L’ex Atletico è l’unico, insieme a Bonaventura, che si inventa qualcosa in un pessimo primo tempo disputato da tutto il Milan Gioca praticamente tutto il primo tempo a braccia larghe per protestare all’indirizzo dei compagni. In avvio regala un contropiede da bollino rosso all’Atalanta. Colantuono capisce come imbrigliare il Milan: con un pressing alto. I bergamaschi eseguono e si portano meritatamente in vantaggio con Denis poco dopo la mezzora. Bella Atalanta in questo primo tempo. Autore del gol che, fin qui, decide la sfida contro il Milan. Troppo timido. Contro un Milan in queste condizioni potrebbe e dovrebbe dare di più. Corretto il cartellino giallo a Denis. Gara che scorre senza espisodi dubbi tranne un mano in area richiesto da Cerci.
Milan
Ringrazia la traversa quando Denis ci ha provato con un tiro dal limite. Poco dopo si dovrà comunque arrendere al Tanque. Bravo nella ripresa su Bianchi e Moralez.
Il terzino rossonero è troppo nervoso e trascorre gran parte del primo tempo allargando le braccia per il mancato movimento dei compagni. In avvio sbaglia un passaggio banale regalando un pericoloso contropiede all’Atalanta. Si prende, come se non bastasse, un giallo evitabilissimo.
In difesa è uno dei più sicuri. Non commette errori gravi e anzi, grazie a una sua deviazione sul bolide di Benalouane scongiura il possibile vantaggio dell’Atalanta già al 13′.
Effettua una fase difensiva approssimativa. Inoltre, quando il Milan riparte da dietro, il francese è uno di quelli che non sa a chi dare il pallone e per questo motivo si concede alcune avanzate ‘alla Lucio’. In un caso perde un pericoloso pallone in zona off-limits concedo una ripartenza agli avversari da evitare.
La sua gara dura appena 35′ di gioco prima di arrendersi a un infortunio. Contiene bene Zappacosta (dal 35’ARMERO 6 – Più propositivo di Bonera, offre traversoni interessanti).
Nel giorno del suo trentesimo compleanno e di fronte a una delle sue ex squadre offre una prestazione decisamente sottotono. Dovrebbe impostare la manovra del Diavolo ma lascia la squadra senza regista (dal 76’NIANG 6 – Il francese si fa subito notare con un paio di sprint. Regala rapidità alla squadra).
Suo malgrado viene fatto a fette dalle rapide ripartenze dell’Atalanta. Corre, come sempre, ma spesso a vuoto. Muro facilmente aggirabile.
Chiama subito in causa Sportiello con un bolide da fuori, ci riprova verso la fine del primo tempo ma in questo caso non inquadra la porta. Partita positiva la sua.
Nel primo tempo è stato uno dei pochi a prendere iniziativa. Ha tanta voglia di fare e si vede ma gli manca ancora qualcosa per essere al 100%. (dal 46’PAZZINI 5,5 – Cerca in ogni modo di creare problemi alla difesa dell’Atalanta ma Stendardo e Biava lo contengono molto bene).
Il gol dell’Atalanta nasce da una sua leziosità evitabile. Beccato da San Siro, il francese non riesce a fare la differenza. Leggermente meglio nella ripresa ma non è questo il vero Menez.
Per larghi tratti di gara è un fantasma. Saltuariamente si fa vedere con qualche accelerata degna di nota. In sintesi, troppo discontinuo ma comunque uno dei migliori della squadra.
Il suo Milan sta attraversando una pericolosa fase di involuzione. Ci sono dei miglioramenti quando decide di passare al 4-2-3-1 ma non basta per evitare il ko. Superippo viene, tra l’altro, anche espulso da Russo nel secondo tempo.
Atalanta
Coraggioso e affidabile. Il Milan non crea grandissime palle gol ma lui si fa sempre trovare pronto.
Adattato terzino a causa della squalifica di Bellini, effettua una discreta partita. Sfiora il gol nel primo tempo.
Solido e roccioso sia nel primo tempo, quando al centro del tridente rossonero c’è Menez, che nella ripresa con l’ingresso in campo di Pazzini.
Gioca semplice e non si lascia sorprendere dagli attaccanti rossoneri. Ottima coppia quella con Stendardo.
In difficoltà quando viene puntato da Abate. Quando il Milan passa al 4-2-3-1, soffre anche Bonaventura.
Potrebbe affondare sulla destra ma si nota pochissimo. Cala con il passare dei minuti.
Classico lavoro sporco in mezzo al campo. Come una zanzara da noia a turno a tutti i rossoneri che transitano dalle sue parti.
Ottima partita per l’ex centrocampista del Napoli. Unisce qualità e quantità (dall’81’BASELLI – SV).
Ha vita facile contro un Abate in tilt. Gioca in scioltezza il primo tempo, più accorto nella ripresa.
Man of the match. Prima colpisce la traversa poi fa secco Diego Lopez con un gol da bomber di razza (dal 76’BIANCHI 6 – Lotta con le unghie e con i denti. Non è Denis ma dà il suo contributo alla causa).
Uno degli ultimi arrivati nell’Atalanta. Ancora fuori dagli schemi ma la sensazione è che possa formare una coppia offensiva con Denis molto interessante (dal 55’D’ALESSANDRO 6 – Entra nel secondo tempo. Orchestra un paio di contropiedi potenzialmente pericolosi).
Trova fin da subito la chiave per scardinare la serratura del Milan: pressing alto e ripartenze rapide. Vittoria meritata.
(Federico Giuliani)