I Mondiali di sci alpino 2015 si avvicinano. Dal 2 al 15 febbraio il Colorado, location storica per questo sport, ospiterà a Vail e Beaver Creek undici gare; cinque maschili e cinque femminili, e una mista. L’Italia va negli Stati Uniti con tante speranze: tra queste c’è sicuramente il nome di Federica Brignone. La 24enne milanese, già medaglia d’argento nel gigante dei Mondiali di Garmisch del 2011, quest’anno ha ottenuto un terzo posto ad Aspen, un quarto ad Are e un quinto nell’esordio stagionale di Solden. Lo slalom gigante è la sua gara: prima della partenza per Beaver Creek ha raccontato in esclusiva a IlSussidiario.net le sue sensazioni e ha commentato le prove di Coppa del Mondo disputate fino a qui.
Federica, tra poco arrivano i Mondiali: in che stato di forma fisica e mentale ci arrivi? Guarda: manca ancora un po’ di tempo, non saprei proprio cosa rispondere…
A oggi però come stai? Sto bene in generale, però non scio in gigante da più di un mese…
Appunto: l’ultimo gigante è stato il 28 dicembre. Come hai gestito e stai gestendo questo tempo? Beh, nel frattempo ho fatto altre gare e dal cancelletto sono partita altre volte; è meglio che non fare niente. In più farò sei giorni di preparazione pre-Mondiale con la squadra, e ovviamente mi concentrerò sul gigante. Poi il 5 partirò per gli Stati Uniti.
Diciamo perciò che speriamo arriverai al top per la gara in Colorado… Sì, ma è anche vero che in quel momento non cambia niente: o ti butti giù oppure no. E’ una gara che si fa con la testa. E’ chiaro che arrivarci allenati conta, ma alla fine un Mondiale lo vinci con la testa.
Il gigante è la tua gara: quali sono secondo te le avversarie più pericolose? Tutte! (ride, ndr). Diciamo così: il cronometro è il primo avversario, senza dubbio. Di sicuro nei Mondiali si sa che la Maze è molto “potente”. Poi Fenninger, Rebensburg, Hector, Brem… non so davvero: tutte le prime quindici possono vincere una medaglia. Anzi, le prime 20: sarà una lotta.
Anche Federica Brignone si gioca la medaglia… Guarda, se non vai per la medaglia non vai nemmeno. Io parto sempre per vincere o per essere nelle prime posizioni, anche perchè nel nostro sport se parti per arrivare a fine gara e basta non combinerai mai niente. Darò tutto, ci proverò: spero di non essere troppo tesa e patire la gara. Darò il mio meglio per vincere una medaglia; spero di tornare con qualcosa al collo, non dovesse essere così pazienza, ci avrò provato e guadagnato comunque.
Riguardo la pista di Beaver Creek cosa puoi dirci? Purtroppo è una pista molto facile; non ci sono grosse difficoltà, la cosa più complicata è che è abbastanza lunga ed è a 3000 metri, e quindi si fa fatica fisicamente. Questo forse è un mio punto di forza perchè non ho una sciata molto dispendiosa e in genere riesco a spingere fino alle ultime porte. Più che altro…
Sì? Spero che la traccino abbastanza girevole e un po’ più difficile di come hanno fatto quest’inverno, perchè abbiamo trovato davvero dei giganti facilissimi.
Possiamo quindi sintetizzare dicendo: più difficile è la pista, meglio è per te? Sicuramente sì, anche se quest’anno sto andando bene anche sul facile… guarda, ti dico: quello che spero maggiormente è che la ghiaccino, poi non mi interessa troppo che tipo di pista è. Diciamo che mi va bene che sia lunga perchè fisicamente mi sento bene e sono una abbastanza resistente; poi sarà in ogni caso da attaccare a tutta. E comunque sai, penso che un bravo sciatore debba saper sciare dappertutto.
Parliamo della tua stagione fino a qui: sei soddisfatta?
Ovviamente si può sempre fare di più, ma direi che sono soddisfatta: i primi tre giganti sono andati molto bene, anche se ad Are forse avrei voluto salire sul podio perchè ci sono andata molto vicina (quarta, ndr). Anche alla vittoria: sono sempre lì e so che prima o poi arriverà. Mi spiace più che altro per Kuehtai: ho buttato via una grandissima occasione. Ero partita davvero forte, abbiamo rivisto il video e stavo facendo le cose giuste.
Per quanto riguarda gli slalom? Ho un po’ di rammarico, perchè sto andando bene anche lì ma tre volte su quattro andando forte ho inforcato. Cosa ci vuoi fare, nello slalom quando attacchi l’errore è alle porte, anzi non aspetta altro… Peccato, avrei voluto fare di più per essere a ridosso delle 30 e partire con un pettorale migliore.
A Cortina ti abbiamo visto gareggiare in super-G: c’è l’idea concreta di aprirti regolarmente alla velocità in futuro? Nella mia testa direi che l’idea c’è da sempre. Però non è facile: come vedi, nessuna fa più tutte le discipline. L’unica è Tina Maze, che per altro è performante in tutte; la Vonn ne fa due, la Rebensburg ne fa tre ma in gigante inizia a fare fatica, la Hosp ne fa tre ma non vince in tutte. E’ durissima, ancor più di una volta.
Questo per dire che…? Che continuerò con la velocità se avrò la possibilità di fare bene. Altrimenti, farla per arrivare ventottesima come a Cortina… non mi interessa per niente.
Ultima domanda: in generale, quali possibilità ha la squadra italiana dello sci femminile ai Mondiali? Intanto mi spiace tantissimo per Dada (Daniela Merighetti, ndr): lei è una da grande evento ma a Cortina si è fatta davvero male e non so come arriverà ai Mondiali (sarà operata oggi per ridurre la frattura alla mandibola, ndr). Per il resto le due Fanchini sono da medaglia, ma a dire il vero se la giocano tutte: quest’anno il criterio di qualifica è stato abbastanza duro e chi andrà ai Mondiali se lo sarà meritato e sarà lì per una medaglia. Poi, come sai, in quei giorni devi azzeccare la giornata e la gara, essere in fiducia…
Voi lo siete, mi sembra di capire… Sì, quest’inverno stiamo facendo dei buoni risultati come squadra, stiamo tutte abbastanza bene sia come discesa che come gigante. Io personalmente sono affezionata al mio gruppo e mi diverto tanto, ma è un bel gruppo anche quello della discesa.
(Claudio Franceschini)