I Mondiali di sci alpino 2015 stanno per iniziare; siamo in Colorado, a Vail/Beaver Creek. La prima gara in programma, il 3 febbraio, sarà il super-G femminile; al cancelletto di partenza sarà presente anche Elena Curtoni. Particolare: la gara si disputerà nel giorno del suo ventiquattresimo compleanno, e chissà che Elena non si regali un risultato storico sotto forma di ottimo piazzamento e, perchè no, medaglia. Due, ai Mondiali, le ha già: a livello juniores ha vinto un oro in super-G (a Crans Montana, nel 2011) e un bronzo in combinata (a Garmisch, nel 2009). Nell’ultimo supergigante, quello di St. Moritz, è stata quattordicesima; sembrava la fine delle speranze mondiali e invece la Federazione ha deciso di portarla in Colorado. IlSussidiario.net ha raccolto in esclusiva le sue sensazioni a pochi giorni dal super-G di apertura. 



Elena, ce l’hai fatta: raccontaci le tue sensazioni al momento della convocazione… Sicuramente mi sarebbe piaciuto di più qualificarmi secondo i canoni prestabiliti dalla Federazione, cioè un piazzamento tra le prime dieci; per come sono fatta io, il primo pensiero è stato “No, non vado perchè non l’ho fatto secondo le regole”… ma la verità è che sono in crescita. 

Si è visto nelle ultime gare… Sì, negli ultimi tre super-G avevo il piazzamento, ma in ogni singola gara ho sbagliato qualcosa e per errore mio non ce l’ho fatta; ci sono comunque vicina.

Dopo St. Moritz in particolare eri molto arrabbiata per l’occasione mancata, no? Sono arrivata quattordicesima ma a 11 centesimi dalla decima; più che altro ero amareggiata per la mia prestazione, non sono contenta della gara di St. Moritz. Nella parte in alto non ho sciato bene, mentre ho fatto meglio da metà pista in poi.

Cosa ti manca ancora per entrare nelle dieci? Guarda, l’anno scorso ho avuto una stagione difficile; ho iniziato molto bene, poi a novembre sono caduta procurandomi una commozione cerebrale che mi sono portata dietro per tutta la stagione faticando tanto. Negli anni precedenti ero nelle 15 in super-G e spesso nelle prime dieci. Non mi manca niente per essere lì, ce l’ho quel risultato; devo solo liberare la testa dalla stagione scorsa, è quello che sto facendo ma bisogna dare tempo al tempo.

Insomma, serve uno sblocco psicologico? No, quello è già arrivato. Purtroppo mi sono creata degli intoppi con errori vari durante queste ultime gare; ma io ci sono, ho dei parziali buoni in parziali più tecnici… ce l’ho, sono lì, non mi manca niente. 

Parliamo dei Mondiali: cosa pensi della pista? 

E’ una pista molto bella, molto tecnica; l’anno scorso sono andata abbastanza bene prima di cadere… ho un conto in sospeso con quella pista (ride, ndr). Mi piace molto e sono convinta delle mie possibilità e di poter fare molto bene. 

Questo “fare molto bene”, realisticamente, nella tua mente si traduce in…? Beh l’obiettivo è sempre quello: ai Mondiali valgono le medaglie, ma anche nelle altre gare. Si parte sempre con la stessa testa e con l’idea di vincere, e qui vale la stessa cosa.

Domanda forse scontata ma… le avversarie più temibili? Sono le stesse di ogni fine settimana: la Vonn, la Fenninger, la Weirather che è molto in forma… sono sempre quelle.

Farai anche la combinata: che sensazioni hai? L’anno scorso l’unica che abbiamo fatto non l’ho finita e quindi di fatto sono due anni che non corro nella disciplina; quest’anno non ho fatto molto allenamento di slalom per ovvi motivi, cioè un po’ di mal di schiena e per il fatto che nella squadra di discesa se ne fa meno. Però me la posso cavare! (ride, ndr).

(Claudio Franceschini)