Dal giugno 2013 Giuseppe Giannini è allenatore del Libano, incarico che comprende anche la guida della nazionale Under 23 che spera di portare alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Il Principe non ha bisogno di presentazioni, bandiera della Roma e protagonista dei Mondiali di Italia 1990: ora Giannini si è immerso in una realtà calcistica molto particolare, in questa Nazione asiatica ricca di fermenti culturali, un crogiolo di etnie e religioni. Sa portando la sua esperienza in un paese che ha fame di calcio: per parlarci della sua esperienza di allenatore del Libano e per raccontarci questa Nazione anche fuori dal calcio, eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Come si trova nella veste di allenatore della Nazionale libanese? Molto bene, è una bella esperienza. In Romania non è andata bene, ora sto insegnando calcio in un paese che ha tanta fame di questo sport: sono anche tecnico della nazionale Under 23. C’è entusiasmo e voglia di crescere calcisticamente. A marzo inizieranno le qualificazioni per le Olimpiadi del 2016. Nel nostro girone c’è anche l’Iran che ha fatto molto bene ai Mondiali, il nostro sogno è andare a Rio 2016…



Cosa l’ha spinto a prendere questa decisione? Il desiderio di provare una nuova esperienza professionale, di mettermi in un gioco in una nuova nazione dove c’è tanto interesse per il calcio, come in altre nazioni del mondo arabo dove l’interesse sta crescendo sempre più. E’ bello insegnare calcio ai giocatori più giovani, è bello confrontarsi con un’altra nazione, magari anche per imparare meglio l’inglese e conoscere questo Paese dove ci sono diciotto religioni.

Ci parli allora del Libano… Un Paese difficile ma anche molto interessante, pur se a volte ci sono conflitti. Certo qui si confrontano diverse realtà molto differenti. In Libano si respira l’atmosfera di un Paese molto vitale, pieno di suggestioni e impulsi culturali molto forti. Si mangia bene, c’è il gusto della vita fino in fondo.



Il calcio italiano è il più popolare? A dire il vero c’è molto interesse per il calcio spagnolo che piace molto, le trasmissioni delle partite della Liga hanno successo. Comunque lavorare qui è stimolante, l’obiettivo come ho detto è di qualificarsi per le Olimpiadi. Sarebbe proprio una grande cosa riuscire a realizzarlo… (Franco Vittadini)