E’ iniziata oggi la Coppa d’Asia 2015 che si gioca in Australia: a Melbourne i padroni di casa hanno battuto il Kuwait per 4-1 nella partita inaugurale della massima competizione asiatica. Il torneo si svolgerà fino al 31 gennaio in cinque città: Sydney, Melbourne, Brisbane, Newcastle e Canberra. Favorito il Giappone, vincitore dell’ultima edizione nel 2011, che dovrà però dimenticare la brutta figura dei Mondiali. Sulla panchina della nazionale nipponica non c’è più Alberto Zaccheroni, ma il tecnico messicano Javier Aguirre. Altre formazioni favorite saranno l’Iran, che invece in Brasile si è comportato bene, e l’Australia vice-campione in carica che potrà approfittare del fattore campo. Sarà anche l’esordio della nazionale della Palestina in una manifestazione così importante, speriamo sia un segnale di speranza per il futuro di questa nazione e non solo… Per presentare la Coppa d’Asia abbiamo sentito l’agente Fifa esperto di calcio asiatico Emanuele Marlia. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Quanta importanza ha questa manifestazione? Diciamo che è la più importante per il calcio asiatico, una competizione a cui tutte le nazionali di questo continente tengono molto. E’ certamente sottovalutata per quanto riguarda il calcio mondiale.

Chi sarà la favorita? Dico il Giappone, mi sembra la formazione più accreditata per riconfermarsi campione, ma dovrà far dimenticare le brutte prestazioni dei Mondiali.



Come si aspetta quindi dalla squadra nipponica? Con Zaccheroni produceva un calcio elegante, con Aguirre finora non ha giocato nel migliore dei modi. Alla fine comunque contano i risultati e il fine del Giappone sarà vincere la Coppa d’Asia.

In particolare cosa potranno fare Nagatomo e Honda? Sono i giocatori più importanti del Giappone, devono trascinare i compagni, specie quelli che giocano ancora in patria.

Quali potrebbero essere le altre protagoniste? L’Iran ha sempre puntato tanto a questa competizione, ma deve fare un passo avanti per vincerla. Poi dico Australia naturalmente, pur non avendo tantissima qualità tecnica potrà approfittare del fatto di giocare in casa.



Le possibili outsider quali saranno? L’Iraq e l’Uzbekistan. In particolare l’Iraq potrebbe crescere maggiormente.

Come è vissuta la Coppa d’Asia in Australia? C’è entusiasmo e lo si è visto anche dal tanto pubblico che ha assistito alla prima partita vinta dai padroni di casa contro il Kuwait. Penso proprio che sarà una Coppa d’Asia con grande seguito.

Cosa pensa dell’esordio della Palestina? Una cosa molto buona, un segnale di speranza davvero importante.

Ci può segnalare qualche giocatore interessante anche per il campionato italiano? Direi di sì. Il difensore iracheno Ali Adnan, che gioca in Turchia nel Rizespor, si era messo in evidenza ai Mondiali Under 20 nel 2013 ed era stato vicino anche al campionato italiano. Poi il centrocampista giapponese Shibasaki, un ’92 che gioca nel Kashima Antlers, la squadra allenata da Cerezo. Però potrebbero esserci problemi a tesserarli nel nostro campionato in quanto extracomunitari. Credo che la loro collocazione ideale sarebbe in qualche squadra di medio-bassa classifica. (Franco Vittadini)