Carattere e determinazione, segnali importanti di grande Italia: all’Olimpico di Roma finisce 2-1 il match tra gli azzurri e la Norvegia, immeritatamente in vantaggio per gran parte del match ma punita nel finale da Florenzi e Pellè. Una vittoria che serviva solo per il morale, per la Nazionale di Conte, già qualificata. La Norvegia, invece, privata dei 3 punti dovrà disputare gli spareggi di novembre; qualificata come seconda del girone la Croazia.



Che grinta! Si potrebbe dire, tranquillamente, una squadra ad immagine e somiglianza di Antonio Conte. Nel finale sembrava fosse l’Italia ad inseguire la qualificazione e non la Norvegia…

Accarezza il sogno della vittoria e del primo posto nel girone per oltre un’ora. Poi però si sveglia, sotto i colpi di Florenzi e Pellè. Ora le servirà una vittoria ai playoff per raggiungere Francia 2016.



L’errore sul fuorigioco di Candreva, che porta all’annullamento di un gol regolare, è da matita rossa. Ma è tutto del guardialinee. Nel complesso, visto l’esito al 90°, non influenza il risultato.

Al termine di una prima frazione di gioco dalle forti tinte azzurre, l’Italia è immeritatamente sotto all’Olimpico contro la Norvegia, con parziale di 0-1. Avvio e finale di tempo determinati, spettacolari, decisamente di impronta azzurra: Pellè (voto 6) sfiora subito il gol sul cross di De Sciglio (voto 7), autore di una prova da applausi a sinistra. Il centravanti del Southampton si mangerà poi un gol fatto dopo la mezzora, da due passi. Molto bene anche Darmian (voto 6) e soprattuto Florenzi (voto 6,5) sulla destra, respinto quest’ultimo nel recupero dal volo di Nyland (voto 7), insuperabile per il momento. Per la Norvegia, di fatto, solo una vera occasione, quella del gol di Tettey (voto 6), che indovina il sinistro schiacciato sull’erba e imprendibile per Buffon, sull’unica imprecisione della difesa (e di Chiellini in particolare). Serve almeno il pari agli azzurri, per evitare il sorpasso in vetta alla classifica del girone da parte degli stessi norvegesi.



Gioca molto bene, accusa il colpo del gol calando a metà frazione ma poi si riprende nel finale: meriterebbe ampiamente (almeno) il pareggio.   I dolori del giovane Mattia rossonero sembrano lontani anni luce. Copre tutta la fascia, è un punto di riferimento anche offensivo, crossando molto bene verso Pellè.   E’ l’unico azzurro leggermente insufficiente, la sponda – anche sfortunata – che porta al gol di Tettey è in buona parte responsabilità sua.

Sufficiente solo per il gol, visto che senza quello sarebbe stato un primo tempo di sofferenza continua. A 45 minuti dal termine delle qualificazioni, in ogni caso, è in testa al girone… Ci mette del suo, con almeno due grandi interventi su conclusioni dalla distanza, per sigillare lo 0-1. Prova di personalità. Non tocca palla, la Norvegia non entra quasi mai in area di rigore e lui, unica punta solitaria, è letteralmente invisibile. (Luca Brivio)

Italia

Non tocca palla, la Norvegia non tira mai in porta e arriva dalle sue parti un paio di volte in tutta la partita. Sul gol sarebbe servito un miracolo.

Partita più che sufficiente ma non trascendentale, spinge il giusto ma lascia poi spazio alle incursioni di Florenzi sulla destra.

A parte l’imperfezione sul gol norvegese, solita prestazione di sostanza, con pochissime sofferenze.

Guida bene la difesa azzurra come gli capita settimanalmente con quella bianconera. Spesso è lui a cercare la verticale per Pellè

Cala leggermente alla distanza, dopo un primo tempo da migliore in campo. In ogni caso più che positivo.

Come Chiellini, non molto impegnato in marcatura. Le chiusure sui pochi filtranti e sui pochi cross restano da giocatore di livello.

Si scatena nel secondo tempo, è imprendibile. Gol, assist, gol annullato… L’Olimpico è casa sua e fa rispettare la legge del padrone.

Luci e ombre. Alcuni assist geniali (mette Pellè in porta nel primo tempo) e tanti errori di misura, sottolineati dal pubblico romano.

Prova spesso anche il tiro dalla distanza, oltre a proporsi, correre, pressare. Interprete ideale per gli schemi di Conte.

Un errore clamoroso, tanta lotta da centravanti vecchia maniera e infine anche il gol liberatorio. Merita per impegno e voglia la conferma da titolare.

Molto bene in avvio, poi si spegne all’improvviso ed esce infortunato nella ripresa, dopo uno scontro con Nyland. Speriamo ovviamente sia solo una botta al ginocchio.

 

Entra con il mood giusto, è rapido, in forma, sfiora il gol. Rappresenta un’arma irrinunciabile, in termini di organico azzurro.

Sostituisce Montolivo con compiti decisamente differenti. Niente di che, sufficienza e poco più.

Quando entra lui e lo schema diventa il 4-2-4 definitivamente, l’Italia vince la partita. Spazza via con la sua corse le resistenze norvegesi.

 

All.CONTE 8: Si può amarlo o odiarlo, per atteggiamenti e carattere. Ma una dimostrazione di personalità e grinta come questa, senza particolari significati di classifica (onore a parte), è da applausi a scena aperta.

Norvegia

Tiene a galla la Norvegia anche troppo a lungo, rispetto ai meriti di squadra. Più volte miracoloso, sul primo gol (quello di Florenzi) non è esente da colpe. Ma è per distacco il migliore dei suoi.

E’ l’unico a provarci, con qualche offensiva sulla destra senza grandi pretese. Soffre De Sciglio nel primo tempo, meno nella ripresa.

Pellè lo fa dannare per tutta la partita, punendolo solo al minuto 82 dopo svariate occasioni non concretizzate. Serata di grande sofferenza.

Mezzo voto in più del compagno, più che altro perchè Eder lo impensierisce ed impegna meno nell’uno contro uno.

Crolla nella ripresa, quando Florenzi prende il volo e lo fa schiantare pesantemente. Ha sulla coscienza soprattutto l’1-1.

Ci mette tanta corsa ma viene inghiottito dal centrocampo azzurro. Capitano coraggioso ma con pochissimi spunti.

Mediano onesto e lavoratore, premiato oltre i suoi meriti con il gol dello 0-1 e poi impegnato in lavori di muratura.

Lo davano in dubbio per imperfette condizioni fisiche ed in effetti ha proposto poco, prima di essere sostituito. Era uno dei pochi a poter inventare qualcosa di interessante.

Montolivo, pur con grandi limiti e sbagliando molto in fase di passaggio, lo sovrasta nella sfida tra registi. E non è stata certo una partita da sogno, quella del capitano del Milan…

Grande protagonista con il Malmoe, qualificatosi in Champions proprio grazie ai suoi gol, conferma di vivere un buon momento di forma. E di non essere un fuoriclasse, detto senza offesa.

Davvero poca roba. Isolato e a tratti triste, schiacciato dalla retroguardia azzurra/bianconera.

 

Entra quando l’Italia sta accelerando e sbanda assieme alla squadra nel concitato finale.

Prosegue nel solco tracciato da Soderlund. E non è un bel solco

 

 

All.HOGMO 5,5: Cerca di speculare al 100% sullo 0-1 fortuito del primo tempo ma l’illusione non può durare. Ora dovrà studiare le possibili avversarie del playoff.

 

(Luca Brivio)