Inizierà oggi pomeriggio il campionato italiano di Serie A di rugby femminile 2015-2016. A difendere il tricolore sarà il Valsugana Padova dopo il titolo conquistato il 23 maggio scorso superando 9-5 l’ASD Rugby Monza 1949, principali favorite anche quest’anno. Principali rivali dovrebbero essere il Casale e il Treviso. Le squadre partecipanti saranno divise in due gironi. Il titolo sarà poi assegnato in una partita unica, la finalissima del campionato. Uno sport in ascesa, che sta sempre più conquistando l’interesse di tante ragazze. Anche la Nazionale sta facendo bene, con risultati migliori dei maschi nel Sei Nazioni femminile. Per presentare questo campionato abbiamo sentito l’allenatore dell’ASD Rugby Monza 1949 Alessandro Cuomo. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Come giudica il movimento del rugby femminile? Uno sport che sta sempre più crescendo. Quest’anno poi ci saranno due squadre in più, il Rozzano e il Cogoleto. Il movimento del rugby femminile italiano si allarga sempre più e la Nazionale partecipa anche al Sei Nazioni.

Cosa si potrebbe fare per aumentarne la diffusione? Bisognerebbe togliere tutti i pregiudizi che ci sono, ma anche aumentare le strutture. Una situazione che ricorda quella del calcio femminile. Al sud poi proprio per la mancanza di strutture si fa fatica a praticare questa disciplina.



Un paragone con le altre nazioni? Nelle nazioni anglosassoni e in Francia il rugby femminile è molto più diffuso, sarà per l’importanza del rugby da loro ma magari perché c’è anche una maggiore cultura sportiva, visto che lo sport nei college è molto più praticato che nelle nostre scuole. Come Monza abbiamo una collaborazione con la squadra francese del Clermont, ci siamo resi così conto di quanto sia la differenza, di come il rugby femminile sia valorizzato in questi paesi.

E come va la nostra Nazionale? Ha avuto una crescita migliore rispetto a quella maschile. Un buon momento decisamente, come dimostra il terzo posto all’ultimo Sei Nazioni.



Come vede il campionato che sta per cominciare? Interessante e combattuto. La scorsa stagione perdemmo la finalissima contro il Valsugana Padova 9-5 con una meta annullata proprio nel finale…

Quale sarà la squadra da battere? Proprio Padova dovrebbe avere qualcosa di più, essendo la detentrice del titolo, poi ci saremo noi, Treviso e Casale, vedremo alla fine chi la spunterà…

Monza vice campione d’Italia, quest’anno lo scudetto? E’ quello che mi auguro, il nostro intento è quello di arrivare allo scudetto, ce la metteremo tutta, daremo l’anima per raggiungere questo risultato.

Com’è il suo mestiere di allenatore a Monza? Bello, ma certo non è sempre semplice gestire una squadra di trenta donne. Da una parte qualche volta sono più suscettibili, c’è da dire però che fanno sempre gruppo più degli uomini. C’è un bel rapporto, le ho anche portate a fare paintball e rafting.

C’è una giocatrice leader della sua squadra? C’era la Gaudino ma per motivi familiari, visto che si è sposata, è andata a Benevento e per ora ha lasciato il rugby giocato. Ora c’è Maria Magatti, il nostro capitano che gioca da centro-ala.

Lei ha un passato importante da giocatore… Sono stato al Calvisano, all’Amatori Milano, al Piacenza, ora sono qua a Monza, sono anche allenatore della Nazionale a 13 femminile.

Avete anche altre squadre? Ci sono le squadre giovanili, c’è molto interesse da parte di chi vuole iniziare a giocare a rugby, anche se siamo dilettanti. Non siamo a livelli del calcio che toglie spazio a tutti gli altri sport esistenti in Italia… (Franco Vittadini)