La presentazione del Giro d’Italia 2016 sarà ricordata anche per l’annuncio del ritiro di Ivan Basso dal ciclismo agonistico. Il vincitore del Giro 2006 e 2010 ha proprio scelto la presentazione della prossima edizione della Corsa Rosa per dare l’annuncio: “Per me non è un giorno triste perché il mio rapporto con il ciclismo continuerà”. Basso è stato salutato da un applauso caloroso ed è stato premiato con la lastra della prima pagina della Gazzetta dello Sport che celebrava la vittoria del Giro 2010 a Verona, cinque anni fa. Un annuncio che non giunge del tutto a sorpresa, visto che già si immaginava che il 2015 sarebbe stato l’ultimo anno di Basso come corridore, disputato alla Tinkoff-Saxo come scudiero di lusso per Alberto Contador, scortato nel trionfo al Giro. Poi la partecipazione anche al Tour, la caduta e la scoperta di un tumore al testicolo. Tutto è andato per il meglio, ma ovviamente anche la malattia ha contribuito ad affrettare la decisione di Ivan, che ha spiegato: “Ho faticato molto, poi c’è stato il problema di salute. Una serie di cose che diventava incompatibile con la mia attività. Ho percepito che dovevo dare una svolta alla mia vita. Non volevo finire la mia carriera privo di energia. C’è stato un momento particolare della stagione dove ho capito che non potevo più correre in bicicletta. Volevo avere energia per la famiglia e per la mia nuova avventura”. Quale sarà dunque il suo futuro? “Rimango nel ciclismo, stiamo cercando di capire un ruolo che è compatibile con la mia conoscenza e con quello che posso portare alla squadra”. Basso lascia al termine di una carriera che lo ha visto spesso protagonista anche sulle strade del Tour: maglia bianca nel 2002, settimo nel 2003, poi i due podi nel 2004 (terzo) e 2005 (secondo), spesso primo rivale di Lance Armstrong. Nel 2006 il primo trionfo al Giro, poi il discusso coinvolgimento nella Operacion Puerto che Basso ha certo pagato più duramente di molti altri, il ritorno e il secondo successo al Giro, lanciando anche la carriera di Vincenzo Nibali che in quegli anni era suo compagno alla Liquigas.