Altro stralcio del libro autobiografico di Christian Vieri riportato dalla Gazzetta dello Sport. Si parla sempre di Inter e in particolare della famosa cessione di Ronaldo nell’estate del 2002. Vieri racconta: “Una notte di luglio erano le 3 e mezza del mattino ed io ero a fare una serata al Pineta. Vedo accendersi la luce del telefonino, era Moratti. Mi disse che era assieme a Tronchetti Provera e voleva parlare di Ronaldo. Dissi subito al presidente che non doveva cedere Ronnie altrimenti sfasciava tutto. Mi disse che Ronaldo aveva problemi con Cuper e voleva andare via. Gli risposi che per ogni cosa c’è sempre la soluzione, non bisognava fare cavolate“. Ronaldo quell’anno lasciò clamorosamente l’Inter per approdare al Real Madrid.
Un altro passo dell’autobiografia di Christian Vieri racconta anche dell’addio dalla Juventus nell’estate del 1998 quando passò all’Atletico Madrid. Queste le parole di Vieri: “Un giorno mi chiama il direttore Moggi a rapporto, nel suo ufficio c’erano già Bettega e il mio procuratore. Moggi con i suoi modi tranquilli e occhi semichiusi mi dice che la Juventus è pronta ad aumentare l’ingaggio ma non può andare oltre i due miliardi di lire a stagione, l’Atletico però offre tre miliardi e mezzo. Risposi che sarei andato in Spagna chiudendo così la trattativa. Lo ammetto, ho fatto quel passo solo per soldi, tornando indietro resterei alla Juventus“.
Domani in edicola uscirà l’autobiografia di Christian Vieri dal titolo “Chiamatemi Bomber” in cui l’ex centravanti della Nazionale italiana racconta a 360 gradi la sua vita da calciatore in cui ha vestito le maglie di Juventus, Atletico Madrid, Lazio, Inter e Milan. Vieri rivela anche passaggi della sua vita affettiva con le tante donne dello spettacolo accostate al bomber azzurro. La Gazzetta dello Sport oggi rivela in esclusiva alcuni passi del libro di Vieri e tra gli aneddoti c’è anche quello di riguardante Alessandro Nesta. Queste le parole di Vieri: “Dopo il 5 maggio parlai con Ronaldo e Recoba per convincerli a tagliarsi lo stipendio per aiutare la società a prendere Nesta. Alessandro voleva venire all’Inter, ne parlai anche con Moratti. La mattina dopo ero all’ippodromo e mi chiamò Mao, figlio di Moratti, dicendomi che Nesta costava troppo ma non dovevo preoccuparmi perché l’Inter aveva preso un altro campione, ovvero Gamarra. Non risposi nemmeno, presi il cellulare e lo lanciai verso la pista dei cavalli. Non ho mai più rivisto quel cellulare“.