Il Pescara si aggiudica l’anticipo della quattordicesima giornata contro l’Avellino e si piazza momentaneamente al quarto posto in classifica. Allo stadio Adriatico, dopo novantasette minuti di emozioni, finisce tre a due per la formazione biancoazzurra. I delfini salgono a quota 24 punti in classifica, dietro a Cagliari, Crotone e Bari. Gli irpini, invece, restano fermi a 16 punti, che al momento significano dodicesimo posto in graduatoria a pari punti con Latina e Trapani. Pronti, via e il Pescara parte subito forte rendendosi pericoloso con Lapadula, Memushaj e Benali. L’Avellino non è da meno ma fatica a creare veri e propri pericoli dalle parti di Fiorillo. Al trentottesimo un calcio di rigore permette ai padroni di casa di passare in vantaggio: dagli undici metri si presenta Memushaj che non fallisce. Nella ripresa il Pescara raddoppia. Il cronometro segna sette minuti, Memushaj pesca Verre che con un mancino ben calibrato trafigge Frattali. I lupi provano a scuotersi e accorciano le distanza al sesssantaduesimo con Zito. I campani ci credono e protestano per un presunto tocco di mano in area da rigore da parte di Memushaj. Poco dopo però arriva il 3-1 degli abruzzesi, con Caprari che insacca sotto l’incrocio con un bel destro a giro sul passaggio di Crescenzi. Nel finale l’Avellino mette i brividi al Pescara con Mokulu che insacca di testa su una respinta corta di Fiorillo. I biancoverdi tentano l’assedio ma i delfini reggono.
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