Uno dei momenti più belli di Juventus-Milan si è visto al fischio finale quando il giovanissimo Donnarumma si è avvicinato a Gigi Buffon per abbracciarlo e scambiare la maglia con quello che fino a poco tempo fa era uno dei suoi idoli. Il portierone bianconero ha ricambiato con l’umiltà che solo i grandi campioni sanno trasmettere e possiedono. Tra le altre cose il calciatore della Juventus festeggiava i venti anni di calcio quando il 19 novembre 1995 debuttava in Serie A con la maglia del Parma proprio contro il Milan. Il giovanissimo portiere dei rossoneri ha dimostrato di avere grandi qualità e ottima fisicità nelle uscite oltre ad attenzione tra i pali. Fino al gol di Paulo Dybala il portiere aveva dimostrato di essere reattivo e determinante in altre occasioni soprattutto quando all’inizio della ripresa aveva neutralizzato un tiro velenoso e violento da fuori di Paul Pogba. Clicca qui per il video di presentazione della sfida Donnarumma-Buffon.
La Juventus di Massimiliano Allegri riesce a ottenere la terza vittoria di fila contro il Milan di Sinisa Mihajlovic che a Torino si presenta con qualche assenza e un atteggiamento piuttosto arrendevole. I bianconeri già nel primo tempo sfiorano diverse volte il gol con Buffon che rimane praticamente spettatore non pagante. Non c’è fluidità di gioco negli schemi di Allegri, ma gli spunti dei grandi campioni diventano decisivi. E’ così che si accende a tratti Paul Pogba. Il francese prima calcia da lontanissimo una parabola delle sue che però trova la resistenza astuta del giovanissimo Donnarumma. Alla metà della ripresa arriva la rete che cambia la partita e la decide. Pogba serve lungo la corsia sinistra Alex Sandro con un bel tocco sotto. Il brasiliano è preciso nel cross e serve dentro Dybala. L’argentino stoppa il pallone nello stretto e calcia violento di sinistro evitando l’intervento di Alessio Romagnoli. E’ il gol che deciderà il match. A fine gara era felice dlela prestazione Massimiliano Allegri, anche se questo ha sottolineato che bisognerà affinare ancora alcuni dettagli per puntare a rientrare nella lotta Scudetto.
La sfida della tredicesima giornata di Serie A tra Juventus e Milan è terminata sul punteggio di uno a zero in favore dei bianconeri: decide il gol di Dybala al sessantacinquesimo minuto. Andiamo ora ad analizzare i dati statistici della partita per comprendere meglio l’andamento del match. Cominciamo dal possesso palla (55% Juventus 45% Milan). La squadra di casa è andata al tiro 16 volte, centrando lo specchio della porta in 5 occasioni; il Mialn è andato alla conclusione 9 volte e ha impegnato Buffon in 2 circostanze. Ammontano a 405, invece, i passaggi completati dalla formazione di Allegri mentre 320 dalla truppa di Mihajlovic. Passiamo ora alla precisione di esecuzione. La Juventus ha ottenuto una percentuale pari a 84,0 mentre il Milan 80,0. Per quanto riguarda i calci d’angolo sono 3 in favore dei bianconeri e 1 battuto dai diavoli. Dal punto di vista disciplinare è stata una gara piuttosto combattuta, con 29 falli fischiati dal direttore di gara che ha estratto 4 cartellini gialli. Infine diamo uno sguardo alle presenze allo stadio: ad assistere alla sfida tra Juventus e Milan erano presenti circa 40 mila spettatori.
Il commento del tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, al termine della partita vinta in casa contro il Milan: “Bisognava giocare un po’ meglio la palla tra le linee nella prima frazione; nel secondo tempo, invece, ci abbiamo messo un po’ a risistemarci, ma i ragazzi hanno fatto una partita solida, concedendo al Milan poche ripartenze. Le punte hanno lavorato molto, siamo stati aggressivi. Abbiamo vinto la terza gara di fila, quella di oggi è una bella serata per noi. Speriamo di far bene anche mercoledì. Dybala? Sta crescendo, un po’ come tutti. Ha bisogno del suo tempo, ma fino ad ora è uno dei più utilizzati”.
Ecco, invece, quanto dichiarato dall’allenatore del Milan, Sinisa Mihajlovic: “Abbiamo sbagliato troppi palloni in uscita e qualche ripartenza. Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma potevamo fare di più col pallone tra i piedi. Si sente un’aria strana? Sì, ma da sempre, niente di strano. Dobbiamo pensare solo a lavorare, sapendo che ci sono tanti margini di miglioramento. Oggi abbiamo perso, ma il campionato è ancora lungo”. (Jacopo D’Antuono)
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