In Italia spesso non viene dato spazio ai giovani talenti, soprattutto in Serie A. A volte però non è questione di mentalità ma di qualità dei ragazzi che esprimono grandi doti tecniche. Il problema del settore giovanile italiano è uno dei chiodi fissi della Figc che è pronta ad aiutare lo sviluppo dei giovani talenti. L’agente Giorgio Boscarato, ex osservatore del Torino Calcio, ha parlato del problema del settore giovanil in esclusiva per IlSussidiario.net.



C’è davvero un problema nel settore giovanile del calcio italiano? Secondo me sì, la dimostrazione è che in Serie A giocano pochissimi ragazzi italiani del ’96 o del ’95.

E’ un problema di fiducia da parte della società di Serie A? Non solo, non penso sia solo un problema di fiducia ma di qualità dei ragazzi e questo purtroppo deriva da una scarsa attenzione nel settore giovanile.



In che senso? Purtroppo in Italia nel settore giovanile si pensa solo alla vittoria e poco alla formazione del ragazzo dal punto di vista tecnico. E i ragazzi ne risentono dopo qualche anno.

Cosa bisognerebbe fare secondo lei? Penso che tutte le società, soprattutto quelle di Serie A, dovrebbero affidarsi a istruttori veri e non per forza ad ex calciatori che spesso non sono qualificati per curare la crescita del ragazzo.

In Italia non c’è nessun istruttore del settore giovanile che la convince? Io giro tanto in molte società e devo dire che solo qualcuno di loro mi ha convinto, per esempio Silvano Benedetti del Torino che oggi segui la scuola calcio, quindi i più piccolini, Ermanno de Maria, istruttore calcio del Torino e Rino D’Agnelli, oggi responsabile scouting e dell’area tecnica del Locarno.



A proposito di giovani, lei ha un talento nel Crotone… Si è vero si chiama Ibrahime Mbaye, difensore senegalese, un vero talento che si è allenato spesso con la prima squadra di Juric. E’ un ’97 che però non lo stanno valorizzando ed è un peccato visto che il Crotone ha spesso puntato su giovani talenti poi diventati grandi giocatori.

(Claudio Ruggieri)