Bella vittoria dello Zenit di San Pietroburgo, che in Russia, fra le mura domestiche, ha la meglio sul Valencia con il risultato di due reti a zero in proprio favore. Ad aprire le marcature ci ha pensato Shatov al quattordicesimo del primo tempo. Il due a zero definitivo è arrivato invece a circa un quarto d’ora dal termine, al 74esimo, e porta la firma di Dzuyba. Davvero pregevole questa seconda marcatura, che è arrivata al culmine di un’azione corale di praticamente metà squadra dello Zenit, in pieno stile tiki taka Barcellona.



Nel gelo di San Pietroburgo il già qualificato Zenit ospita il Valencia, in piena corsa per il secondo posto del gruppo H. Nel 5-3-2 di André Villas-Boas scendono in campo i migliori uomini possibili ad eccezione di Anyukov e Javi Garcia (squalificati) e Fayzulin (problemi al ginocchio): Lodygin tra i pali; Smolinkov, Garay, Lombaerts, Neto e Criscito a formare il folto pacchetto arretrato; Danny, Witsel e Shatov in mediana con Hulk e Dzyba a completare il reparto offensivo.



Il Valencia risponde con il 4-3-3: Domenech in porta quindi Ruben Vezo e Abdennour al centro della difesa con Joao Cancelo e Gayà terzini; Andre Gomes, Parejo ed Enzo Perez sono i tre uomini di centrocampo mentre Paco Alcacer è supportato da Rafa Mir e Feghouli. Numerosi gli indisponibili di Nuno Espirito Santo per questa importante sfida: Diego Alves, Mustafi, Barragàn, Piatti, Rodrigo e Negredo sono ko mentre Javi Fuego, in dubbio fino all’ultimo per un attacco influenzale, partirà dalla panchina. Pronti, via. Il Valencia prova a partire subito forte ma la reattività degli ospiti sta tutta in un tiro dal limite di Paco Alcácer: la conclusione del giovane bomber è debole e di facile lettura per Lodygin. Lo Zenit in breve tempo acquista il controllo del campo e sfiora il vantaggio con Criscito al 12′: Hulk verticalizza per l’italiano che sulla sinistra raggiunge il fondo, fa secco Pérez con una finta e lascia partire un tiro-cross insidioso. Il pallone viene deviato da Vezo e sta per terminare in porta quando Gayà salva tutto con un decisivo colpo di testa.



Il gol è nell’aria e arriva due minuti più tardi: il solito Hulk attira su di sé tre giocatori quindi appoggia per Dzyuba. Il gigante russo – non si sa quanto volontariamente – premia l’inserimento di Shatov con un pallone perfetto che si infila in mezzo alla voragine creata dai due centrali spagnoli. Il centrocampista si ritrova davanti a Doménech e resta freddo: delizioso tocco sotto e Zenit meritatamente in vantaggio. E il Valencia? Degli uomini di Nuno Espírito Santo non c’è la minima traccia.

Il povero Paco Alcácer fa quel che può considerando la scarsità di rifornimenti; Feghouli si accende ad intermittenza mentre Parejo ed André Gomes appaiono a tratti svogliati. Ne consegue che la manovra spagnola fatica a decollare. Eppure nonostante l’evidente superiorità, lo Zenit rischia parecchio nell’ultima parte di tempo. La retroguardia russa, su banali lancioni lunghi, va in tilt per due volte: al 43′ Parejo serve a Paco l’assist del possibile pareggio ma Smolnikov è decisivo nell’anticipare il tap-in avversario. Nella ripresa Nuno Espírito Santo richiama uno spento Rafa Mir (5) per inserire Santi Mina: la mossa regala un minimo di vivacità all’attacco spagnolo ma la situazione, per gli ospiti, resta alquanto deprimente.

Lo Zenit controlla l’1-0 senza patemi e di tanto in tanto si avventura in qualche sortita dalle parti di Doménech. Al 54′ Hulk ci prova direttamente da corner ma il portiere degli spagnoli non si lascia sorprendere; al 58′ dagli sviluppi di un calcio di punizione Garay svetta più in alto di tutti ma il suo colpo di testa termina a lato di non molto. I padroni di casa chiudono la contesa al 74′ al termine di un’azione fantastica. Shatov (7) vede l’inserimento di Danny e lo serve con una verticalizzazione perfetta: il capitano dello Zenit chiude la triangolazione servendo a Dzyuba (7,5) un pallone da spingere in rete a porta sguarnita.

L’attaccante segna così il suo quinto gol in cinque partite di Champions. All’80’ Vezo (5,5) stende Shatov con un intervento scellerato e viene spedito avanti tempo negli spogliatoi: sotto di due gol, sotto di un uomo, per il Valencia è ormai notte fonda. Gli spagnoli nel finale cercano almeno la rete della bandiera ma Lodygin è bravo a parare sul guizzo di Paco Alcácer (6); lo Zenit fallisce invece per due volte il possibile tris prima con Evseev poi con Witsel. Festa grande per la squadra di Villas-Boas, alla quinta vittoria consecutiva in Champions League. Lo Zenit si qualifica matematicamente prima mentre la permanenza del Valencia nella competizione è adesso a forte rischio. (Federico Giuliani)

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