Sassuolo e Fiorentina si spartiscono il punticino dopo la battaglia sportiva del Mapei Stadium, con gol iniziale di Borja Valero pareggiato dall’incornata poderosa di Floccari. Sfida molto tirata e partita a scacchi tra Sousa e Di Francesco, che è riuscito nell’impresa di ingabbiare la squadra probabilmente più bella del campionato, a livello di gioco. Grande intensità, dopo i primi minuti entusiasmanti della Viola alza un pressing instancabile e mette in difficoltà serie gli avversari. Una delle poche squadre a riuscirci quest’anno Non riesce a prendere il largo nei primi 20 minuti ed il ritorno del Sassuolo è vigoroso. Poteva andare anche peggio, visto il secondo tempo spesso in apnea Pronti-via sorvola su un doppio episodio in area Sassuolo e ci poteva stare almeno un rigore (considerando anche il tocco finale di Politano) per la Fiorentina



Al termine di un primo tempo combattuto e dominato a lungo dalla Fiorentina, il Sassuolo riesce a raddrizzare la situazione con un colpo di testa su cross dalla bandierina e manda in archivio una frazione godibile e terminata 1-1. Avvio impressionante degli ospiti, protagonisti assoluti nei 5 minuti iniziali: due episodi controversi in area Sassuolo – prima un tocco di spalla-braccio di Vrsaljko (voto 6) e poi un fallo di Acerbi (voto 5,5) su Ilicic (voto 6) – non smuovono Massa, che non decreta il penalty. Allora arriva il destro di Borja Valero (voto 6,5), servito involontariamente da Rossi (voto 5,5), a sbloccare la serata del Mapei Stadium. Conclusione ravvicinata e imparabile per Consigli (voto 6,5). Il portiere dei neroverdi, dopo aver fatto scorrere brividi gelidi sulle schiene di compagni e tifosi con un disimpegno di piede rivedibile, salva la sua porta con merito prima della mezzora: contropiede viola e tiro finale di Ilicic, di destro, respinto con prontezza dall’estremo difensore. Poi quando sembra fatta e con il Sassuolo incapace di impensierire Tatarusanu (voto 6), ecco la testata di Floccari (voto 6,5) su azione d’angolo. Si riparte da qui per un secondo tempo che promette scintille!



Cerca di giocare, trovando parecchie difficoltà visto il valore dell’avversario. Allora si limita al pressing alto e al contenimento, provando a innescare (poco) Defrel. Il pari non è del tutto meritato ma fondamentale Trova solo una giocata da centravanti in tutto il primo tempo, ma quando libera il colpo di testa imperioso non c’è scampo per la difesa avversaria Sovrastato dal palleggio viola, si vede poco e soffre tanto in mezzo ai giocolieri della Fiorentina

Bella e a tratti incontenibile, resta assieme al Napoli quella che fa divertire di più in questa Serie A. Manca il colpo del KO e il Sassuolo è osso duro per tutti Opportunista sull’azione del gol, mirabile per tecnica e scelte di gioco nel resto del tempo. Grande giocatore Ancora fuori spartito, gli restano in canna un paio di tiri dei suoi, che però fatica maledettamente a ritrovare (Luca Brivio)



Sempre presente, sbaglia poco e quando lo fa riesce a metterci una pezza lui stesso. La parata su Ilicic nel primo tempo tiene in vita i suoi

Match pari con Bernardeschi, che lo punta spesso ma non trova mai terreno facile per le sue discese

Incerto solo in occasione del gol, protagonista per il resto di una prova pienamente sufficiente

Discorso molto simile a quello fatto per il compagno di reparto, impatto fisico molto importante

Qualche cross tagliente, non sfruttato dalle punte, ma anche una sofferenza diffusa quando Borja Valero si decentra dalla sua parte

Lavoro oscuro importante, che gli annebbia la vista al momento del passaggio. Prezioso ma impreciso in appoggio

Diversi tiri dalla distanza, sempre innocui. Non gli manca il coraggio ma piuttosto l’efficacia, in questo caso

Corre tantissimo e si propone sempre anche quando c’è da costruire. Partita di alto livello, è uno dei segreti di Di Francesco

Il gol, un secondo tempo fatto di movimenti e occasioni create e… Gli manca solo il colpo del KO nel momento chiave

Il meno positivo tra gli attaccanti, si limita ad alcune discese palla al piede e viene chiuso quasi sempre al limite dell’area

Velenoso sui calci piazzati e concentrato nel pressing alto della squadra. Partita di sacrificio, assieme a tutti i compagni

Lavoro di muratura, fa legna in mezzo come si dice in questi casi

Entra bene nel clima del match, pressando a tutto spiano e complicando la vita ai portatori di palla viola

Allenatore bravo, preparato, che si merita la classifica e il “ciclo” Sassuolo. Pronto forse anche per piazze più importanti  

Il Sassuolo, pur rendendosi pericoloso in alcune occasioni, non lo impegna mai veramente in parate difficili

Cerca come tutta la linea arretrata di dare man forte ai centrocampisti, palla a terra, senza riuscirci particolarmente bene. Sansone lo impegna a più riprese

Spinge, crossa e tira senza paura, buona prestazione pur senza picchi straordinari. Anche in ripiegamento su Defrel si fa trovare pronto

E’ nel gruppetto di 3 elementi che si perdono Floccari sul gol. Strano per un saltatore “esplosivo” come lui

Rischia tantissimo palla al piede ma impressiona per personalità. A volte persino eccessiva

Il migliore dei suoi, gocce di tecnica pura sulla partita e sul campionato. E’ una carezza per gli amanti del calcio

In grosse difficoltà, seguito ossessivamente dalle punte avversarie, trova una serata complicata e (di poco) insufficiente

Anche lui ha la sua parte di responsabilità sul gol di Floccari. Come Badelj, soffre il pressing del Sassuolo

Non ci siamo ancora, ha bisogno di una continuità che non trova e lo si nota, specie confrontando questo Pepito con quello pre-calvario

La resistenza aerobica e muscolare è mostruosa e – talento a parte – è questo a colpire del giovane esterno. Che stasera non regala alla platea colpi indimenticabili

Croce e delizia, lascia sempre intravedere possibili scintille offensive ma si perde tra le maglie neroverdi troppo spesso

Dentro per Rossi, per suonare la carica, delude anche lui. Non impattante sul match

Presenza abbastanza trasparente, trova lo spazio per calciare solo in un caso e non inquadra lo specchio

Stavolta non è riuscito a imporre il proprio gioco in maniera autoritaria, più per meriti altrui per che errori propri  

(Luca Brivio)