Nel posticipo della dodicesima giornata di Serie A la Fiorentina trova il successo a Marassi contro la Sampdoria per 2 reti a 0 e si riporta in vetta alla classifica in coabitazione con l’Inter di Mancini. Ad inizio gara Eder e Muriel chiariscono immediatamente il tipo di gara impostato da Zenga lanciandosi in contropiede e provocando le ammonizioni dei due centrali di centrocampo Badelj e Vecino. La Fiorentina però si districa con facilità dalla trappola doriana e al 10′ trova il gol del vantaggio grazie ad Ilicic, che trasforma un calcio di rigore letteralmente regalato da Zukanovic, colpevole di aver toccato di mano nel tentativo di opporsi al pallonetto di Bernardeschi in area. La Sampdoria fatica a reagire, appare stordita, e la Fiorentina avrebbe la palla per chiudere i conti al 16′ con Kalinic, che a tu per tu con Viviano, dopo il suggerimento di Badelj, manca il bersaglio di qualche centimetro. Dopo questa occasione la formazione di casa prova a scuotersi in particolare con Muriel, che mette in difficoltà i difensori viola negli uno contro uno, ma è sempre la squadra viola a cercare la porta con maggiore insistenza, magari con conclusioni dalla lunga distanza che non trovano lo specchio. A centrare il bersaglio è però il talentuosissimo Bernardeschi, che dopo aver messo a sedere Pereira in area di rigore tenta di fulminare Viviano con un sinistro a giro scagliato da posizione decentrata, ma l’ex della gara ha i riflessi pronti e salva i suoi prima del fischio che manda le squadre negli spogliatoi per l’intervallo. Il secondo tempo si apre così come si era concluso il primo, con Viviano protagonista di un colpo di reni decisivo per mandare in angolo un pallone calciato con potenza da Vecino deviato da Silvestre che rischiava di insaccarsi nella porta blucerchiata. Pochi istanti dopo si rinnova il duello Bernardeschi-Viviano, con l’estremo difensore blucerchiato che deve esprimere il meglio del proprio bagaglio tecnico per respingere il sinistro a giro del numero 10 viola. Per il raddoppio della formazione toscana è però questione di tempo: al 59′ infatti Kalinic prende palla al limite dell’area e scarica in direzione di Ilicic; lo sloveno ha tutto il tempo per avanzare e per restituire la sfera al compagno di squadra che non deve far altro che insaccare di destro. Da qui alla fine poco da dire: la Fiorentina amministra il vantaggio, la Sampdoria si arrende senza combattere, affidando ad un Viviano in stato di grazia il compito di non cedere sotto i colpi dell’artiglieria pesante toscana. La formazione di casa perde dunque la propria imbattibilità al Ferraris; la squadra di Sousa al contrario trova il terzo successo consecutivo in campionato e aggancia a quota 27 punti l’Inter in vetta alla classifica: chi l’avrebbe detto solo due mesi fa? (Dario D’Angelo)
Il Napoli vince di misura in casa contro l’Udinese e resta ai vertici della classifica di Serie A. Avvio di gara positivo per gli azzurri, pericolosi già dopo pochi minuti con un’iniziativa offensiva di Gonzalo Higuain. Lo stesso argentino ci riprova al ventunesimo, col una girata sul cross di Ghoulam, che finisce a pochi centimetri dal palo. I friulani rispondono con una conclusione dal limite di Widmer, ma Reina blocca. Attorno alla mezzora Karnezis è chiamato ad un intervento importante sul tiro del solito Higuain che lo obbliga al corner. I partenopei crescondo ma l’Udinese, pur soffrendo, regge l’urto e chiude la prima frazione sul pari. Nella ripresa il Napoli parte fortissimo e si rende subito pericoloso con un tiro di Hamsik, murato dalla difesa avversaria. Al cinquantatreesimo, Jorginho pesca Higuain, che carica il sinistra e trova l’angolino per l’1-0. La squadra di Sarri, galvanizzata dal vantaggio, continua ad attaccare e sfiora il raddoppio in due occasioni, prima con Insigne e poi con Higuain. Al sessantaseiesimo l’Udinese sfiora il pari con un colpo di testa di Widmer sugli sviluppi di un corner, ma Reina è bravissimo a respingere. Nel finale i friulani provano a creare pericoli ma la truppa azzurra chiude bene gli spazi e protegge il vantaggio fino al triplcie fischio finale. (Jacopo D’Antuono)
Il Sassuolo ha conquistato il derby emiliano contro il Carpi col risultato di 1 a 0 grazie ad un gol segnato da Sansone al 28′, abile a sfruttare un prezioso assist di Berardi. Non è stato un Sassuolo brillantissimo quella ammirato oggi, bloccato da un Carpi volitivo che ha schierato una formazione concentrata sulla fase difensiva e sul contenimento dato che Castori ha deciso di inserire Pasciuti e Lollo al posto di Di Gaudio e Matos, lasciando così da solo in avanti Lasagna a lottare contro la retroguardia neroverde. Con questi tre punti la squadra di Di Francesco è riuscita a superare il Milan e a posizionarsi ad uno straordinario quinto posto che vale la qualificazione all’Europa League. Partita senza emozioni in avvio col Carpi bravo ad imbrigliare i padroni di casa con un ottimo pressing a tutto campo che impedisce agli uomini di Di Francesco di organizzare una manovra efficace. La prima occasione dell’incontro coincide col gol che ha deciso la sfida, al 28′ quando Berardi, approfittando anche di un dubbio controllo di mano, ha messo un ottimo cross all’interno dell’area dove Sansone ha messo dentro senza troppe difficoltà. La reazione degli ospiti si concretizza solamente in un tentativo del propositivo Letizia che ha provato a sorprendere Consigli dalla distanza con una gran botta, ottimamente respinta dall’estremo difensore neroverde. La ripresa inizia con molti cartellini gialli, a dimostrazione del gran agonismo in campo, e cambi che cambiano il volto dell’incontro soprattutto per gli ospiti che, con gli inserimenti di Di Gaudio e Matos, ha cercato di raggiungere il pareggio proprio con i neo-entrati che sono andati vicino al 79′ il brasiliano, fermato all’ultimo dall’ottimo Acerbi, e soprattutto al 83′ col numero undici biancorosso che ha tirato alto da ottima posizione. Il Sassuolo non è mai riuscito a sfruttare gli spazi che il Carpi ha un pò lasciato nel corso della seconda frazione se non con un unico tentativo clamorosamente da Defrel all’83 quando il francese ha messo fuori un colpo di testa da dentro l’area piccola su un ottimo cross di Biondini. La partita si è conclusa con quell’episodio nonostante la volontà del Carpi che ha provato a spingere fino al 96′ ma senza riuscire ad impensierire ulteriormente Consigli.
La Roma vince e convince, condanna la Lazio ad un’altra sconfitta da derby (in campionato i biancocelesti non vincono una stracittadina da 3 anni) e tiene il passo dell’Inter, convincendo decisamente di più del competitor-Scudetto nerazzurro. A sbloccare il pomeriggio dell’Olimpico ci pensa Dzeko, steso qualche centimetro fuori area dall’improvvido intervento di Gentiletti e “premiato” da Tagliavento con il penalty, trasformato centralmente. Poi, traversa di Felipe Anderson a parte, è sempre la Roma a condurre la partita, pareggiando il numero di legni con Nainggolan, proprio in chiusura di frazione. La ripresa vive sulle accelerazioni incontenibili di Gervinho (in gol e più volte da incubo per Basta, nelle sue discese da Freccia Rossa), che segna anche il 2-0, portando a 6 i suoi sigilli in campionato. L’ingresso tardivo di Keita Balde per la Lazio infiamma ulteriormente l’ultimo spicchio di match, senza però regalare ai biancocelesti il punto che riapre la contesa. E Manolas, dopo aver annullato Djordjevic, se la cava alla grande anche su Klose, alzando un muro invalicabile. E’ la conferma che la Roma c’è, viaggia nei piani altissimi della classifica e non molla, reggendo al doppio impegno Champions-Serie A.
Finisce 2-2 al Matusa, nella sfida delle 15.00 tra Frosinone e Genoa. Partenza sprint del grifone che passa in vantaggio dopo appena cinque minuti di gioco con un gol di Pavoletti, abile ad insaccare con un tocco ravvicinato il suggerimento di Lazovic. I ciociari provano a scuotersi con un tiro di Dionisi, ma il suo tentativo finisce alto. Poco dopo Perin compie un vero e proprio miracolo su Ciofani, salvando la porta; i gialloblu spingono e attorno alla mezzora ci riprovano con una conclusione di Gori che termina alta. Un minuto dopo arriva il pareggio: Blanchard sfodera una rovesciata da terra, dentro l’area, e sorprende tutti. incluso Perin: 1-1. Il Frosinone si carica e sulle ali dell’entusiasmo continua a spingere. Al trentasettesimo i liguri restano in dieci uomini per il rosso a De Maio, e sugli sviluppi della punizione dei ciociari arriva il due a uno siglato da Diakitè con una zampata sotto porta. Nella ripresa parte meglio il Genoa ma la formazione di Gasperini fatica ad essere imprevedibile. Il Frosinone è pericoloso in contropiede al sessantesimo e mette i brividi a Perin con un diagonale di Paganini. Sei minuti dopo ci riprova Gori ma Perin blocca in due tempo. A venti dal termine il Genoa sfiora il pari con una sassata di Lazovic su punizione: traversa piena. La gioia del gol è rimandata solo per qualche minuto, con il neoentrato Gakpè che raccoglie sulla linea di porta l’assist di Lazovic e firma il due pari definitivo.
Il Palermo batte il Chievo 1-0: decide il gol di Alberto Gilardino nel secondo tempo, i rosanero fanno un bel regalo a Beppe Iachini la cui panchina scottava. Allenatore confermato e vittoria fondamentale per i destini di un Palermo che nel primo tempo soffre tanto ed esce tra i fischi del Barbera, ma nel secondo rientra con altro piglio e trova la rete decisiva con Gilardino assistito da una sponda aerea di Andelkovic. Il Chievo nel finale si riversa in avanti e ci prova a ripetizione, ma sbatte su un ottimo Sorrentino (ex della partita, come Iachini e Luca Rigoni) e non riesce a invertire il trend negativo.
Seconda vittoria consecutiva per la Juventus di Allegri che al Castellani batte l’Empoli per 3 a 1 e in classifica sale a 18 punti, agganciando Lazio e Atalanta. Ma non è stata una partita semplice per i bianconeri, che nel primo tempo hanno sofferto il pressing asfissiante dei padroni di casa che sono passati in vantaggio al diciannovesimo minuto con Maccarone che trova l’angolino per battere Buffon. La Juve accusa il colpo e per qualche minuto sbanda soprattutto in difesa, l’Empoli ci crede e sfiora il raddoppio, dopodiché emerge il carattere dei campioni d’Italia in carica che cominciano ad attaccare a testa bassa e, poco dopo la mezz’ora, trova il gol del pari con Mandzukic che tocca il pallone due volte, superando Skorupski e Tonelli che lo marcava. Passano altri 6 minuti prima che i bianconeri ribaltino completamente il risultato con Evra che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, colpisce il pallone di testa e lo insacca in rete. Nella ripresa l’undici di Allegri riesce ad amministrare il vantaggio senza mai rischiare veramente, poiché nella seconda frazione di gioco l’Empoli cala e non ripete il bel primo tempo, con la stanchezza che affiora nei giocatori di Giampaolo. Allegri decide di coprirsi inserendo Chiellini al posto di Cuadrado e facendo rifiatare Morata che si fa rimpiazzare da Dybala. Questo secondo cambio sarà quello decisivo, poiché è proprio l’argentino a mettere il sigillo sui tre punti della Juve realizzando la rete del definitivo 1-3, sebbene macchiato da un netto fuorigioco di Lichtsteiner che l’arbitro non vede, con Mandzukic che colpisce il palo, per sua fortuna arriva il tap-in di Morata che dà inizio alla festa bianconera. I giocatori dell’Empoli escono comunque a testa alta, reggendo nel confronto con una squadra blasonata come la Juve.
Torino-Inter finisce 0-1: i nerazzurri vincono l’ottava partita della loro stagione, la settima per 1-0, e si confermano in testa alla classifica della Serie A. A decidere è Geoffrey Kondogbia nel primo tempo: si tratta del primo gol ufficiale con la maglia dell’Inter per il centrocampista francese, che era andato a segno a metà ottobre nel Trofeo Berlusconi. Il Torino a questo punto non vince da sei partite e perde per la seconda volta consecutiva dopo il beffardo derby; periodo poco felice per la squadra di Giampiero Ventura.
Milan-Atalanta finisce 0-0: dopo tre vittorie consecutive i rossoneri si fermano nella dodicesima giornata del campionato di Serie A 2015-2016. Un pareggio che sta stretto all’Atalanta: soltanto la scarsa precisione e le parate del sedicenne Donnarumma hanno impedito agli orobici di tornare da San Siro con la seconda vittoria consecutiva. Partita spigolosa, con il Milan che ha creato una sola occasione (da palla inattiva); tanto lavoro per l’arbitro Piero Giacomell che ha ammonito ben otto giocatori (quattro per squadra) ed espulso l’allenatore del Milan Sinisa Mihajlovic per proteste, quando mancavano due minuti al termine della partita. Il Milan sale a 20 punti in classifica, l’Atalanta insegue da vicino (18).
Bastano due reti nei primi quindici minuti di partita a decidere il match tra Verona e Bologna. Le reti sono state siglate al 6′ da Giaccherini e al 14′ da Donsah. Grazie a questi tre punti Donadoni conquista la sua seconda vittoria su due e porte i felsinei al momentaneo sedicesimo posto davanti a Palermo e Frosinone. Un’altra sconfitta invece per Mandorlini che conferma il peggiore attacco della nostra Serie A. Non arriva la vittoria neanche questa volta forse a causa dell’assenza di Luca Toni non degnamente sostituito da Pazzini. Come visto in precedenza la partita si accende subito al 6′. Buona discesa di Masina sulla sinistra e cross al centro dove Giaccherini, con una splendida girata, mette sul secondo palo la rete del vantaggio rosso-blu. Pochi minuti dopo è Donsah a siglare il raddoppio emiliano. Ancora discesa e cross di Masina dalla sinistra; il pallone viene deviato da Destro e sul secondo palo il giocatore ghanese con un bel diagonale spedisce in rete. Il Verona nonostante i gol subiti cerca una reazione che permetterebbe agli scaligeri di riaprire il match ma i numerosi cross di Halfredsson e Sala non trovano nessuna deviazione all’interno dell’area. Nel finale di partita due grandi occasioni per il Bologna per poco non chiudono la partita. Una all’88’ con Taider che entra in area di rigore e cerca di impensierire Rafael con un tiro sul primo palo, il pallone colpisce il pallone del portiere e finisce con una traiettoria strana addosso alla traversa poi colpisce Sala e infine termina addosso al palo. Al 90′ Mounier mette al centro, dopo un ottimo contropiede, la palla per Destro che viene però anticipato da Helander. Sulla ribattuta arriva Brighi che da due passi spara alto. Finisce dunque 0-2 per gli emiliani..
G. Donnarumma; De Sciglio (46′ Calabria), Mexes, A. Romagnoli, Antonelli; Kucka (64′ Luiz Adriano), Montolivo, A. Poli; Cerci, Bacca, Niang (72′ Honda). All. Mihajlovic
Sportiello; Raimondi, Toloi, Paletta, Dramé (20′ Bellini); Grassi (72′ Carmona), De Roon, Cigarini; Maxi Moralez, Pinilla (91′ Denis), A. Gomez. All. Reja
Arbitro: Giacomelli (Trieste)
Ammoniti: 24′ De Sciglio (M), 42′ Cigarini (A), 48′ Pinilla (A), 56′ A. Gomez (A), 59′ Mexes (M), 77′ Calabria (M); 84′ Bacca (M); 89′ Carmona( A)
Espulsi: 88′ Mihajlovic (M)
Rafael A.; E. Pisano (59′ Siligardi), Moras, Helander, Souprayen (79′ Matuzalem); Sala, L. Greco, Hallfredsson; Jankovic (67′ Ionita), Pazzini, Juanito Gomez. Mandorlini.
Mirante; Rossettini, Gastaldello, Maietta, Masina; Donsah (76′ Taider), A. Diawara, Brienza (61′ Brighi); L. Rizzo, Destro, Giaccherini (72′ Mounier). Donadoni.
Orsato.
71′ Donsah (B) e 89′ Pazzini (V).
19′ Maccarone (E), 32′ Mandzukic (J), 38′ Evra (J), 85′ Dybala (J).
Skorupski; Laurini, Tonelli, Costa, Mario Rui; Paredes (68′ Krunic), Maiello (58′ Diousse), Zielinski (86′ Buchel); Saponara; Maccarone, Pucciarelli. All.: Marco Giampaolo.
Buffon; Lichtsteiner (86′ Padoin), Barzagli, Bonucci, Evra; Khedira, Marchisio, Pogba; Cuadrado (68′ Chiellini), Mandzukic, Morata (68′ Dybala). All.: Massimiliano Allegri.
Morata (J), Mario Rui (E), Buffon (J), Krunic (E), Marchisio (J).
Davide Massa.
Marcatori: 31′ Kondogbia
Padelli, Gaston Silva, Glik, Moretti, Bruno Peres (79′ Zappacosta), Benassi, Vives, Baselli (82′ Amauri), Molinaro, Quagliarella, Belotti (63′ Maxi Lopez). A disposizione: Castellazzi, Ichazo, Acquah, Gazzi, Martinez, Prcic, Pryima. Allenatore: Ventura
Handanovic, Murillo (94′ Ranocchia), Miranda, Juan Jesus, D’Ambrosio, Melo, Medel, Kondogbia, Nagatomo, Palacio (75′ Ljajic), Icardi (67′ Perisic). A disposizione: Carrizo, Jovetic, Biabiany, Telles, Montoya, Santon, Gnoukouri, Brozovic, Manaj. Allenatore: Mancini
Arbitro: Irrati di Pistoia
Ammoniti: Glik, Bruno Peres (T), Medel (I)
Marcatori: 6′ Pavoletti (G), 31′ Blanchard (F), 38′ Diakité (F), 75′ Gapké (G)
Leali; Rosi, Diakité, Blanchard, Crivello; Paganini (90′ Tonev), Gucher (89′ Longo), Chibsah (10′ Gori), Soddimo; Dionisi, D. Ciofani. In panchina: Zappino, L. Gomis, A. Russo, Bertoncini, M. Ciofani, Sammarco, Verde, Carlini. Allenatore: Roberto Stellone
Perin; De Maio, Burdisso, Ansaldi; Diogo Figueiras, Rincon, Tino Costa (61′ Gakpé), Diego Laxalt; Perotti (84′ Izzo), Pavoletti, Lazovic (79′ Tachtsidis). In panchina: Lamanna, Ujkani, I. Cissokho, Diego Capel, Ntcham, Ierardi, Ghiglione. Allenatore: Gasperini
Ammoniti: Tino Costa (G), De Maio (G), Diogo Figueiras (G), Dionisi (F), Blanchard (F), Burdisso (G)
Espulsi: De Maio (G)
Marcatori: 72′ Gilardino (P)
Assist: 72′ Andelkovic (P)
Sorrentino; Vitiello (59′ Rispoli), Gonzalez, Andelkovic; Quaison (81′ Goldaniga), Hiljemark, Maresca, Chochev, Lazaar (35′ Daprelà); F. Vazquez, Gilardino. All. Iachini
Bizzarri; Cacciatore, Gamberini(46′ Dainelli), B. Cesar, Gobbi; Castro, Radovanovic, P. Hetemaj; Birsa (75′ Pepe); Paloschi, Inglese (72′ Pellissier). All. Maran
Arbitro: Mariani (Aprilia)
Ammoniti: 24′ Radovanovic (C); 37′ B. Cesar(C); 42′ Daprelà (P); 63′ Gobbi (C); 72′ Gilardino (P); 84′ F. Vazquez (P); 93′ Goldaniga (P).
N. Sansone al 28’ p.t.
Consigli; Vrsaljko (dal 25’ s.t. Gazzola), Ariaudo, Acerbi, Peluso; L. Pellegrini (dal 19’ s.t. Biondini), Magnanelli, Missiroli; D. Berardi, Falcinelli (dal 22’ s.t. Defrel), N. Sansone. (Pegolo, Pomini, Longhi, Antei, Fontanesi, Laribi, Duncan, Politano, Floccari). All. Di Francesco
Belec; Zaccardo (dal 32’ s.t. Wallace), S. Romagnoli, Gagliolo, Gabriel Silva; Letizia, Marrone (dal 15’ s.t. Di Gaudio), Bianco, Pasciuti (dal 21’ s.t. Matos); Lollo; Lasagna. (Benussi, Brkic, Bubnjic, Cofie, A. Lazzari, Gino, Wilczek) All. Castori
Valeri di Roma
Marrone (C), L. Pellegrini (S), Biondini (S), Lollo (C), Di Gaudio (C) e Zaccardo (C) per gioco scorretto; Consigli (S), Wallace (C) e Falcinelli (S) per comportamento non regolamentare
9′ Dzeko, 63′ Gervinho
Szczesny, Rudiger, Torosidis, Manolas, Digne, Vainqueur (dal 73′ S. Keita), Nainggolan, Salah (dal 57′ Florenzi), Gervinho (dall’82’ Iturbe), Iago Falque, Dzeko. All. Garcia
Marchetti, Basta, Mauricio, Gentiletti, Radu (dal 66′ Keita B.), Parolo, Lucas Biglia, Lulic, Candreva (dall’82’ Matri), F. Djordjevic (dal 62′ Klose), Felipe Anderson. All. Pioli
Tagliavento di Terni
Rudiger, Digne e Vainqueur (R) – Gentiletti, Radu, Lucas Biglia e Felipe Anderson (L)
Higuain all’8′ s.t.
Reina; Hysaj, Koulibaly, Albiol, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon (dal 33′ s.t. El Kaddouri), Higuain (dal 37′ s.t. Gabbiadini), Insigne (dal 23′ s.t. Mertens) (Rafael, Gabriel, Strinic, Henrique, Valdifiori, Maggio, David Lopez, Chiriches, Chalobah). All.: Sarri.
Karnezis; Wague, Danilo, Felipe (dal 7′ s.t. Piris); Widmer, Badu, Lodi, Iturra (dal 25′ s.t. Ali Adnan), Edenilson; Bruno Fernandes (dal 12′ s.t. Aguirre); Thereau. (Romo, Meret, Perica, Marquinho, Pasquale, Camigliano, Heurtaux, Lucas Evangelista). All.: Colantuono.
Celi di Bari.
Ammoniti: Felipe, Wague, Koulibaly, Piris, Albiol. Angoli: 7-5 per il Napoli. Recupero: / p.t.; 4′ s.t.
10′ Ilicic, 59′ Kalinic
Assist: Kalinic
Viviano; Pereira (dal 46′ Mesbah), Silvestre, Zukanovic, De Silvestri; Barreto (dal 65′ Ivan), Fernando, Soriano (dall’ 80′ Cassano); Muriel, Carbonero, Muriel, Eder. (Puggioni, A.Rodriguez, Christodoulopoulos, Moisander, Regini, Cassani, Brignoli, Palombo, Bonazzoli). All. Zenga.
Tatarusanu; Roncaglia, Astori, Gonzalo Rodriguez; Badelj (dal 74′ M. Suarez), Vecino, Borja Valero, Pasqual (dal 66′ Alonso); Bernardeschi, Ilicic (dall’ 82 Mati Fernandez); Kalinic. (Sepe, Lezzerini, Tomovic, Verdú, Rossi, Babacar, Rebic). All. Paulo Sousa.
Carmine Russo (sezione di Nola)
3′ Badelj (F), 6′ Vecino (F), 9′ Zukanovic (S), 12′ Gonzalo Rodriguez (F), 20′ Soriano (S), 83′ Eder (S)