Incredibilmente la Fiorentina, pur cambiando allenatore, è riuscita a riprendere il discorso interrotto da Vincenzo Montella nella passata stagione: nei sedicesimi di finale affronterà il Tottenham. La viola continua a proporre bel gioco anche con Sousa, che ha preso in gestione una squadra che rischiava, con l’addio del tecnico, di tornare nuovamente a uno stato embrionale, a metà strada tra il sogno mai reale di vincere lo scudetto e il cammino in Europa League.
Tutto è cambiato invece quest’anno, con la Fiorentina serie candidata al titolo, anche se con qualche stop di troppo. Il gioco c’è e la squadra segue in tutto e per tutto l’allenatore, che potrebbe aprire a Firenze un ciclo molto interessante. In Europa si è rischiato di non passare la fase a gironi, ma alla fine la qualità del gruppo è venuta fuori, confermando l’approdo agli ottavi all’ultima giornata.
Il vero punto di forza è rappresentato dal gruppo, che lavora insieme e si aiuta vicendevolmente. In mezzo al campo Borja Valero è in grado di fare la differenza con le sue geometrie, mentre in attacco Sousa ha decisamente vinto la scommessa Kalinic. Il tecnico portoghese lo ha voluto fortemente, dopo averlo a lungo seguito al Dnipro e non solo, senza mai avere la possibilità di acquistarlo. Le capacità economiche della Fiorentina però non sono di certo quelle del Basilea, e così Kalinic ha preso il posto di uno spento Mario Gomez, stupendo la serie A e dando la caccia a Higuain per il titolo di capocannoniere. A ciò si aggiunge il fatto che Sousa è riuscito a destare giocatori in crisi come Ilicic, per il bene di una squadra più competitiva che mai.
Il vero difetto di questa Fiorentina è dato da una rosa non molto ampia. Sousa ha la possibilità di operare delle scelte, così da attuare un turnover, ma non si ritrova in campo la stessa qualità dei titolari. Babacar è ancora troppo discontinuo per poter far dormire sonni tanquilli in caso di un infortunio di Kalinic. Rossi invece continua a non essere al meglio della forma. E’ ormai recuperato, ma forse mentalmente la sua avventura a Firenze è ormai conclusa. Sia in campionato che in Europa inoltre la squadra ha evidenziato dei pericolosi cali di concentrazione. Fin quando il gruppo continua a proporre il proprio pressing a tutto campo, la partita viene gestita dai viola, ma quando la stanchezza per i pochi cambi a disposizione inizia a farsi naturalmente sentire, lo scenario cambia radicalmente. Lo si è visto ad esempio in campionato contro l’Empoli o in Europa contro il Basilea. E’ questo che ha messo a rischio la qualificazione agli ottavi di Europa League, e Sousa dovrà lavorare sodo per risolvere tale situazione, soprattutto se desidera non lasciar scappare l’Inter in campionato.
Volendo scegliere un giocatore per reparto, portiere escluso, è indubbio che i punti di forza di questa squadra si chiamino Gonzalo Rodriguez, Borja Valero e Nikola Kalinic. Il capitano tira le redini della difesa. Si fa trovare sempre pronto e non disdegna qualche apparizione in area di rigore avversaria, dove ha già dimostrato di potersi far valere, sia di piede che di testa, mettendo a segno gol importanti anche in Europa League. Borja Valero è senza dubbio uno dei migliori acquisti della gestione dei Della Valle a Firenze. Un vero e proprio fenomeno, giunto in Italia a un prezzo non esorbitante, grazie alla crisi finanziaria del Villareal di qualche stagione fa. Un vero regista dal fisico leggermente tozzo, il che gli consente di piantare bene i piedi per terra, favorendone la difesa della palla. Infine in attacco Kalinic è già riuscito a mettere a segno nove gol. E’ ancora distante a Higuain, ma conferisce alla squadra una sicurezza incredibile. Con lui in campo è quasi certo che una rete arrivi, sia per suo merito diretto che grazie a un assist. Kalinic infatti ha il grande pregio di vedere la porta, riuscendo spesso ad anticipare l’avversario, ma allo stesso tempo sa cosa voglia dire sacrificarsi per la squadra, preferendo in molti casi l’assist piuttosto che incaponirsi in azioni prive di uno sbocco positivo.
Nella stagione 2011-12 la viola era ben lontanta dall’Europa. L’anno vide terminare la squadra al tredicesimo posto, con Mihajlovic che disse addio, cedendo il posto a Montella, in arrivo dalla Roma. Questi riuscì a ottenere un ottimo quarto posto e dunque l’Europa League, il che ci porta alla stagione 2013-14, quando il cammino europeo si fermò agli ottavi di finale. Lo scorso anno però è stato di certo il migliore per la viola. Ancora una volta quarta, superando il Napoli all’ultima giornata, in Europa League la Fiorentina è riuscita con Montella a farsi rispettare, arrivando fino alla semifinale. Contro il Siviglia, poi campione, fu una vera disfatta, soprattutto al ritorno, e così il sogno dovette interrompersi. Quest’anno, con 3 vittorie, 2 sconfitte e 1 pareggio, la Fiorentina si è qualificata come seconda del girone con 11 gol fatti e 6 subiti.
Gonzalo Rodriguez: Paulo Sousa lo ha spesso risparmiato, con 246 minuti giocati in tre gare. Valero: tre presenze e un assist per lo spagnolo, che ha collezionat 242 minuti. Bernardeschi: vera rivelazione di questa Europa League. Ha disputato 5 partite per un totale di 290 minuti. Ha all’attivo tre reti, e ciò gli ha procurato l’interesse di molti club.