Nuova impresa dell’Alessandria che batte il Genoa allo stadio Marassi per due a uno e si qualifica ai quarti di finale di Coppa Italia, un risultato storico soprattutto perché giunto dopo il successo sul Grifone e il Palermo. Nella conferenza stampa post-match, ha parlato così il tecnico dei piemontesi, Gregucci: «Abbiamo avuto comportamenti corretti, abbiamo buttato il cuore oltre all’ostacolo, abbiamo cambiato la storia. Bisogna ricordare anche l’ex allenatore, Scienza e il suo staff, visto che l’inizio del lavoro l’hanno fatto loro. Penso che questa sia la serata dei miei calciatori, che hanno dato un’emozione forte; abbiamo rappresentato al meglio una città e io dico anche il calcio».
Dopo 41 anni esatti dall’ultimo precedente (era il 15 dicembre 1974, finì 1-1) giocato in Serie B, Genoa e Alessandria tornano a sfidarsi in partita ufficiale. E per la prima volta, dopo i precedenti a cavallo tra anni ’50 e ’60, i grigi eliminano i rossoblu dalla Coppa Italia, alla quarta sfida nella competizione. Dati da calcio di un’era geologica fa, come lo è d’altronde l’impresa che vede l’Alessandria uscire tra gli applausi di tutto lo stadio, portandosi a casa con il 2-1 dopo i tempi supplementari la soddisfazione dell’accesso ai quarti di finale.
Dal possesso palla alle occasioni create, il Genoa ha di che perdere il sonno per diversi giorni: 71 a 29% il primo dato, 25 a 9 il secondo! Sui 13 tiri in porta di Perotti e compagni, 11 vengono respinti da Vannucchi, in serata da superman; 4 le sue parate decisive secondo il report della Lega Serie A, a noi sono sembrate almeno il doppio… Da sottolineare il parziale sui tiri in porta arrivati dall’interno dell’area: 10 su 13 per il Genoa, 6 su 6 per l’Alessandria, che quindi mai si è affidata al tiro casuale dalla distanza ma ha invece costruito, con una serie di contropiede letali, le proprie palle gol. Con dovizia di particolari tecnici e trascinata da un Marras e da un Nicco da mani nei capelli. Infine, da incubo il dato sui palloni persi: complici anche i 30 minuti in più rispetto al solito, sono addirittura 66 per i padroni di casa. Gasperini ha parecchio da lavorare. Il peggiore tra i singoli, in questo e non solo, è stato Tachtsidis (a quota 14); il migliore (anche) per palloni recuperati, invece, è stato Nicco (a quota 9).
Spazio alle dichiarazioni che arrivano dagli spogliatoi del ‘Ferraris’. Angelo Gregucci, allenatore dell’Alessandria: “Fatico persino a parlare… Che dire, è un’impresa che resterà negli annali. Questa squadra ha dimostrato di avere valori straordinari, centrando una qualificazione epica. Il Genoa ha un organico certamente superare a noi, ma a volte il calcio stupisce per imprevedibilità… Nella mia carriera non era mai capitato di esultare sotto le due gradinate, ma l’applauso che i tifosi del Genoa ci hanno riservato è un motivo di gran orgoglio e soddisfazione. Adesso godiamocelo, poi ritorniamo a pensare al nostro campionato di Lega Pro“. Nessuna intervista invece per il Genoa, con silenzio stampa imposto subito dopo il triplice fischio di Banti. Difficile, in effetti, trovare parole adeguate… (Luca Brivio)
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