Dopo cinque anni Andrea Mandorlini non è più il tecnico del Verona. Al suo posto, dopo l’esonero, è stato chiamato Gigi Del Neri, che sulle sponde dell’Adige viene ricordato per il miracolo Chievo, portato in Serie A, in testa alla classifica e in Coppa UEFA. Le panchine della Serie A traballano: a Carpi era già saltato Fabrizio Castori, poi richiamato dopo l’esonero di Giuseppe Sannino durato poche giornate, mentre a Palermo Maurizio Zamparini ha infine esonerato Beppe Iachini affidando la panchina a Davide Ballardini. Non solo: potrebbero saltare due grandi panchine come quelle di Roma e Lazio, visto che sia Rudi Garcia che Stefano Pioli sembrano essere in discussione (l’allenatore francese è anche stato duramente contestato, insieme a squadra e dirigenza). Per commentare il brutto momento di alcuni allenatori del nostro campionato, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Domenico Penzo, calciatore del Verona tra il 1981 e il 1983.



Mandorlini cinque anni al Verona, finisce un’epoca nella squadra gialloblu? Direi di sì, dopo Bagnoli Mandorlini è l’allenatore che è stato più a lungo nel’Hellas, e ha portato la squadra dalla Serie C1 alla Serie A disputando due campionati straordinari.

Se lo aspettava questo esonero? Era difficile prevedere una situazione simile. La squadra era la stessa dello scorso anno per 7-8 undicesimi, in più erano stati aggiunti un giovane di grande valore come Viviani e un attaccante esperto come Pazzini. Certo le responsabilità non sono solo di Mandorlini.



Appunto: cosa manca a questo Verona? Forse l’approccio alla partita, la mentalità giusta con cui scendere in campo; ma non c’è mai una spiegazione razionale nel calcio. Ci sono annate che vanno così, questo sport è il più inspiegabile del mondo, non succede come negli altri sport dove nove volte su dieci vince il più forte.

Adesso arriva Delneri, che è fedele al 4-4-2; il Verona di Mandorlini ha sempre giocato con il 4-3-3, cosa si aspetta? Non credo che il 4-4-2 sia una soluzione sbagliata. Si potrebbero far giocare insieme due attaccanti come Toni e Pazzini, e ci sono esterni molto validi. La soluzione Delneri, anche se ha allenato a lungo il Chievo, mi sembra giusta. 



Anche più di Corini, che sembrava favorito? Avrei apprezzato anche Corini, più legato a questo club. Certo, se ne facciamo un discorso di bandiere, ormai nel calcio di oggi non ce ne sono più.

Delneri è fermo da diverso tempo, potrebbe rappresentare un problema? E’ un ottimo allenatore, ha sempre dimostrato sul campo di poter fare cose buone; quindi sarà importante dargli fiducia per raggiungere questa salvezza tanto importante per il Verona. Oltre che un danno sportivo sarebbe anche un grave danno economico scendere in serie B.

Crede che la salvezza sia ancora raggiungibile? Perchè no? Siamo solo a inizio dicembre, bisognerà girare però a 15 punti dopo un inizio di girone d’andata disastroso, e poi fare 20-21 punti nel girone di ritorno. Difficile, ma si può fare.

Parlando di altre squadre, la Roma è stata duramente contestata dai tifosi: pensa sia arrivato il momento di cambiare Rudi Garcia? E’ un’altra situazione che non capisco. C’è un progetto, è stato chiesto a Rudi Garcia di vincere lo scudetto. Bisognerà aspettare, in fondo al di là della sconfitta con l’Atalanta la Roma è a quattro punti dal Napoli e in Champions League può ancora qualificarsi.

Però la sconfitta del Camp Nou pesa… Ma il Barcellona non è una squadra “normale”, non può essere un parametro di riferimento: anche sabato hanno fatto 4 gol alla Real Sociedad, e prima di battere la Roma avevano vinto 4-0 in casa del Real Madrid…

In caso di esonero su chi potrebbe puntare la Roma? Si parlava di Guidolin che è certamente un ottimo allenatore; ma io penso che bisognerà comunque aspettare la fine della stagione per valutare ed eventualmente cambiare. Si è anche fatto il nome di Ancelotti, più volte, ma lui non vuole prendere in mano una squadra a metà stagione.

In casa Lazio traballa la panchina di Pioli: è giusto metterlo in discussione? Anche qui vale lo stesso discorso: lo scorso anno terzo posto, finale di Coppa Italia e tanti elogi. Oggi invece questa situazione; bisogna capire che nel calcio le annate non possono essere tutte uguali, nessuno è un robot e ci può stare che si faccia meno bene senza per questo mettere in discussione il progetto.  

Ad ogni modo, qual è la dimensione realistica della Lazio? Forse la Lazio della scorsa stagione aveva ottenuto risultati al di sopra delle sue possibilità; forse sarebbe meglio giudicare una squadra nell’arco di vari campionati e non nel singolo anno. Così si capirebbe meglio la sua reale forza.

(Franco Vittadini)