Passo indietro per la formazione di Mancini, apparsa meno cattiva e incisiva soprattutto in fase offensiva, paga gli errori dei singoli (Montoya e Felipe Melo in primis).

Davvero niente male, per una squadra a secco di vittorie da sette gare, battere a domicilio la prima in classifica. Segnali molto incoraggianti per la squadra e soprattutto per Pioli che può guardare al nuovo anno con più calma e serenità.



Nel primo tempo gestisce bene la partita senza estrarre cartellini, poi nella ripresa quando il clima in campo si riscalda non può fare a meno di usarli, e nel finale espelle anche due giocatori.

Primo tempo da dimenticare per l’Inter è sotto 0-1 in casa con la Lazio. Partenza shock per i nerazzurri che subiscono già gol al 5′ con Candreva (7) che sugli sviluppi di un calcio d’angolo trova l’angolino per battere Handanovic (5,5) rimasto immobile e sorpreso dalla conclusione del numero 87 della Lazio. La formazione di Pioli è messa bene in gioco e disputa una prima frazione di gioco all’altezza, impedendo ai padroni di casa di costruire gioco e di alzare il baricentro. L’Inter si rende pericolosa solamente su calcio piazzato, con Telles (7) e Jovetic (6) che non trovano la porta. Biglia (6,5) dirige la manovra per i biancocelesti, che poco prima dell’intervallo sfiorano il raddoppio con Felipe Anderson (5,5) che, complice un rimpallo, serve Candreva che arriva stanco sul pallone e lo alza troppo, spedendolo sopra la traversa. Passo indietro per la formazione di Mancini rispetto alle ultime uscite in campionato, vedremo cosa succederà nella ripresa con la Lazio che è partita forte e potrebbe risentirne nel finale.



La formazione di Mancini sembra una brutta copia di quella ammirata nelle ultime settimane. È lui quello che toglie le castagne dal fuoco per i nerazzurri in fase difensiva, senza di lui l’Inter soffrirebbe ancora di più. Errori nei passaggi, perde troppi palloni, non entra mai in partita. Un primo tempo da incubo per l’ex-Barcellona.

Gioca in maniera spensierata, è fortunata a trovare subito il gol con Candreva, ma sta interpretando decisamente meglio il match rispetto agli avversari, almeno finora. Autore del gol nelle fasi iniziali del match, prima dell’intervallo manca l’appuntamento con la doppietta. Ancora troppo lento, anche se la buona volontà da parte sua non manca, anzi. (Stefano Belli)



Inter

Rischia subito a inizio gara con un rinvio tardio, rimane immobile sul gol di Candreva, bravo a respingere il rigore allo stesso Candreva ma non può far nulla sullo stesso tap-in.

Errori nei passaggi, perde troppi palloni, non entra mai in partita. Un primo tempo da incubo, e anche nella ripresa non va meglio, ma Mancini decide di non toglierlo dal campo.

Bravo ad allontanare i palloni dalla zona calda della metà campo nerazzurra e a chiudere gli avversari in fallo laterale.

Cerca di fare buona guardia all’interno dell’area di rigore, facendo passare il minor numero possibile di palloni dalle parti di Handanovic

Bene le chiusure su Candreva, nella difesa dell’Inter è quello che sa disimpegnarsi meglio e nel primo tempo è uno dei migliori tra i nerazzurri, poi cala nella ripresa. ( Entra nel finale ma non gli arrivano palloni per lasciare il segno)

Perde il pallone che poteva costare lo 0-2 nel primo tempo, ma è nella ripresa che combina i guai peggiori, causando il rigore dell’1-2 e soprattutto facendosi cacciar via per un intervento da taekwondo su Biglia. Ha l’attenuante di scusarsi subito per il bruttissimo fallo.

Non male in fase difensiva, ma quando deve attaccare lascia parecchio a desiderare.

Spaesato quando si tratta di attaccare, molto meglio in difesa quando deve rincorrere gli avversari, in particolare Felipe Anderson lontano dal top della forma. ( Con il suo ingresso in campo cambia l’inerzia della partita con le sue giocate e i suoi movimenti in mezzo al campo, ma non è sufficiente per ribaltare il risultato finale)

Si dà parecchio da fare sacrificandosi per i compagni e facendo spesso salire l’Inter, ma stasera la porta non la vede. ( Prova a seminare il panico nella difesa della Lazio, ma non è supportato a dovere dai suoi compagni)

Tenta qualche giocata ma oggi è abbastanza sottotono, non all’altezza dei suoi standard.

Nel primo tempo vede pochissimi palloni, poi con l’ingresso di Brozovic e Ljajic trova il modo di sbloccarsi con un gol da autentico centravanti, ma non basta per evitare la sconfitta.

Poco comprensibile il motivo per cui non schiera Brozovic e Ljajic dal primo minuto, con loro i nerazzurri giocano decisamente meglio e mettono alle corde la Lazio.

Lazio

Nel primo tempo anticipa Perisic in uscita impedendogli di calciare, nella ripresa pasticcia con Radu concedendo all’Inter la punizione indiretta dentro l’area, incolpevole sul gol di Icardi.

Gara decisamente discreta la sua, con diversi anticipi decisivi e una buona lettura di gioco che gli consente di arrivare sul pallone prima degli avversari.

Si fa lasciare sul posto da Icardi nell’azione del momentaneo 1-1, per il resto non combina troppi disastri in difesa.

Idem come Mauricio, ma a differenza del brasiliano, il centrale olandese effettua qualche intervento salvifico in più.

Nella ripresa rischia di combinare un gran pasticcio con Berisha quando gli passa il pallone in un momento in cui il portiere della Lazio non può prenderla con i piedi, essendo sdraiato.

Impreciso nei passaggi, commette due vere ingenuità che gli costano il rosso ma si guadagna anche il rigore decisivo che consente alla Lazio di vincere.

Stasera non sbaglia nulla, legge bene ogni azione degli avversari, smista un mucchio di palloni per i suoi compagni e dirige la manovra della Lazio alla perfezione.

Non è mai sembrato in palla, ancora lontano dagli alti livelli dello scorso anno.

Indiscusso “Man of the match”, con i due gol che decidono la gara, il primo sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il secondo dopo essersi fatto parare il rigore da Handanovic e trasformando il tap-in per il definitivo 3-1

Crea problemi ai difensori dell’Inter, partita di sacrificio la sua, spesso arretra per dare una mano in difesa. ( Ha una buona intuizione quando serve una palla invitante per Felipe Anderson che il fantasista brasiliano non raccoglie)

Non ha la velocità dei tempi migliori, dà una grossa mano in fase difensiva quando spesso ruba il pallone agli avversari. ( Entra nel finale e contribuisce a salvare il risultato)

Dopo la vittoria con l’Udinese arriva un altro segnale confortante per il tecnico della Lazio che mantiene il posto in panchina almeno fino all’inizio del 2016. Oggi la Lazio ha comunque trovato un Inter più malleabile del solito che le ha consentito di fare la partita.

 

(Stefano Belli)