La prima in classifica nell’anticipo della quindicesima giornata di campionato alle 12,30. Il Napoli sarà ospite del Bologna allo stadio Dall’Ara. Una partita sulla carta non semplice contro la squadra di Donadoni, che in effetti potrebbe anche mettere in difficoltà gli azzurri. In classifica Napoli a 31 punti, Bologna a 13, coi felsinei che però sono senza dubbio migliorati molto da quando in panchina c’è l’allenatore bergamasco. C’è da chiedersi però chi fermerà Higuain, veramente un attaccante incredibile, che fa la differenza. Per presentare questo match abbiamo sentito una bandiera della storia del Napoli, Giovanni Improta, che ha giocato con questa formazione nella stagione 1967-1968 dopo essere cresciuto nelle giovanili, poi dal 1969 al 1973 e nella stagione 1979-1980. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Che partita sarà? Il Bologna anche a Torino ha disputato una buon incontro, certo non è la squadra di certe stagioni del passato. E’ anche vero che è una neo promossa. Il Napoli non si discute in questo momento, è una formazione molto valida, come stanno dimostrando i risultati. La migliore del campionato.
Bologna più coperto in quest’incontro, in campo per il pareggio? Non credo, non è nella mentalità di Donadoni. Credo che il Bologna giocherà per vincere come il Napoli. Assisteremo a un bell’incontro.
Donadoni escogiterà qualche mossa tattica per bloccare Higuain? E’ difficile trovare qualche mossa tattica per bloccare Higuain, l’attaccante argentino si può fermare solo se non è in forma, è veramente irresistibile in questo momento. Nel suo ruolo è unico, il migliore in ogni senso.
Giaccherini, Rizzo e Destro nel reparto offensivo del Bologna? Sono calciatori di buona qualità tecnica. Credo però che al di là di chi scenderà in campo nella formazione rossoblù, sarà possibile fermare il Napoli solo se la squadra di Sarri calerà la tensione in qualche momento dell’incontro.
Squadra che vince non si cambia, confermato il Napoli che ha battuto l’Inter? E’ dal 5-0 col Bruges che Sarri mette in campo sempre gli stessi giocatori e anche quando c’è qualche cambio il modulo tattico è sempre lo stesso.
Vede qualche piccolo difetto nella squadra di Sarri? Veramente pochi, forse qualche volta i calciatori del Napoli hanno l’abitudine di forzare la giocata e questo certo non li favorisce.
Crede che il Napoli terrà questi ritmi fino a fine stagione? Penso di sì, non mi stupirei, in fondo il Napoli gioca in 40 metri, un po’ – facendo i dovuti paragoni – come fa il Barcellona. Utilizza i suoi calciatori come quelli dei catalani, è un sistema di gioco simile.
Crede a un Napoli da scudetto? Lo dicevo già ad inizio stagione che il Napoli poteva arrivare a questi risultati, anche grazie al lavoro di Sarri che ha saputo dare degli schemi ideali per i suoi giocatori.
Lei con Juliano è stato una bandiera del Napoli degli anni ’70, Insigne riuscirà a diventarlo? Diciamo che sia io che Juliano eravamo dei centrocampisti, quindi calciatori caratterialmente diversi da Insigne. La nostra era una squadra che poteva anche arrivare allo scudetto e lo sfiorò, prima che arrivasse il giocatore più forte di tutti i tempi, Diego Maradona.
E Insigne? Insigne è più estroso, dovrà trovare tanto equilibrio. Penso però che questa cosa alla fine sarà possibile e potrà diventare anche lui una bandiera del Napoli. (Franco Vittadini)