Il Barcellona vince in casa del City per 2 a 1 al termine di una sfida più che emozionante. Nel primo tempo gli ospiti impongono da subito il loro possesso palla e Suarez, fortunato in quest’occasione, porta in vantaggio i suoi al 16′ su un cross dalla destra non controllato da Kompany. Al 30′ arriva anche la doppietta del 9 blaugrana mettendo il punto esclamativo su una bellissima azione degli spagnoli: Messi palla al piede salta due avversari e apre a sinistra per Jordi Alba che crossa basso in mezzo per l’inserimento vincente di Suarez. Il Barcellona manca al 44′ il colpo del 3 a 0 colpendo solo la traversa al 44′ con Dani Alves e nella ripresa scende in campo un altro Manchester. Gli inglesi infatti iniziano a produrre gioco riuscendo finalmente ad accorciare le distanze con Aguero al 69′ su assist di Silva a spiazzare la difesa. La squadra di Pellegrini crede di poter raggiungere il pareggio se non fosse per l’ingenuità di Clichy che, al 74′, si fa ammonire per la seconda volta lasciando i suoi in 10 e spegnendo così le speranze del 2 a 2. Iniesta e compagni controllano agevolmente la situazione in superiorità numerica chiudendo la partita però con un grossissimo rimpianto: al 94′ Zabaleta atterra Messi in area ma il tiro dell’argentino dal dischetto viene parato da Hart e la respinta di testa è ampiamente fuori misura. Per quanto fatto vedere stasera, i blaugrana ipotecano il passaggio del turno con un risultato che li favorisce enormemente per la sfida di ritorno in cui i citizens dovranno sudare almeno sette camicie per passare il turno.
Gara emozionante piena di colpi di scena e di giocate di qualità.
La squadra paga il fatto di non aver giocato nel primo tempo e l’espulsione di Clichy spegne ogni entusiasmo derivato dal goal dell’1 a 2.
Mezzo punto in meno per il goal subito e il rigore che Messi si fa parare all’ultimo secondo.
Lascia correre quando deve e punisce in maniera adeguata.
Primo tempo: all’Etihad Stadium il Barcellona schiaccia il Manchester City chiudendo il primo tempo in vantaggio per 2 reti a 0. Gli ospiti controllano la partita con il solito possesso palla prolungato ma passano in vantaggio in maniera fortunosa al 16′ quando Suarez vince il rimpallo su Kompany ed infila Hart. Il numero 9 blaugrana è un grande protagonista questa sera e al 30′ realizza la propria doppietta su assist di Jordi Alba servito da un Messi superlativo. Il City riesce soltanto ad abbozzare una reazione, senza però andare oltre ad un colpo di testa di Dzeko al 20′, crescendo comunque leggermente nel finale. Fatica a costruire il proprio gioco, puntualmente interrotto dagli avversari. L’unico a provarci veramente con un colpo di testa di poco fuori al 20′. Lotta e fa valere la propria tecnica. Perde troppi palloni a centrocampo, così come il compagno di mediana Fernando. Ammazza la partita con il proprio possesso palla e colpisce con due stoccate micidiali. Doppietta importantissima che spiana la strada ai suoi, mancando anche addirittura un altro paio di occasioni. Il meno funzionale alla costruzione del gioco, funge da comprimario. (Alessandro Rinoldi)
Manchester City
Il migliore dei suoi: salva il risultato a ripetizione durante la partita e para il rigore a Messi al 94′.
Cresce col passare dei minuti commettendo tuttavia un’ingenuità clamorosa abbattendo Messi al 94′ per un rigore indolore.
Sbaglia spesso il posizionamento, ricorrendo al fisico in maniera non adeguata in proporzione alla velocità degli avversari.
Cerca di colpire in attacco senza fortuna. Si comporta meglio di Kompany nel risolvere un paio di situazioni.
Oltre ai diversi cross sbagliati e la brutta prestazione in difesa, al 74′ si fa espellere per doppia ammonizione a soli 5 minuti dall’ 1 a 2 dei suoi, quando la squadra era mentalmente caricata e lanciata verso il pareggio.
Perde una palla importante nel primo tempo non facendosi comunque condizionare dall’episodio e migliorando la sua prestazione di minuto in minuto, interpretando un ruolo importante nel goal di Aguero.
Tanti palloni persi ingenuamente. Preferisce cercare di contenere quando capisce di essere in una brutta serata.
Gira a vuoto sulla trequarti senza mai riuscire a passare.
Fornisce lo slancio giusto alla squadra per accorciare le distanze ed infatti realizza l’1 a 2 che può tenere aperta la qualificazione.
Buon movimento per l’assist favorevole al goal del 69′ anche se non è brillante come sempre.
Lotta bene coi centrali spagnoli ed è l’unico a provarci veramente con conclusioni pericolose.
Inserito come uomo in più a centrocampo, favorisce la costruzione della rete.
Non lascia alcun segno sulla partita.
Cambio contenitivo dopo l’espulsione di Clichy.
All.PELLEGRINI 5 Prepara malissimo la gara e l’impatto dei suoi è evidente: squadra incapace di giocare e due a 0 già dopo 45 minuti.
Barcellona
Gara tranquilla per lui, la rete subita è una disattenzione difensiva.
Tante avanzate fastidiose per il City, vedi la traversa colpita al 44′. e diagonali precise in difesa.
PIQUé 6,5 Preciso e praticamente insuperabile.
Due errori, su un ispirato Aguero, che ne macchiano la prova.
Grande assist per il raddoppio di Suarez anche se sbaglia diversi passaggi e si lascia cadere malamente atterra in area avversaria su un contatto inesistente.
Porta bene il pallone nella sua area di competenza ma l’allenatore preferisce sostituirlo dopo esser stato ammonito.
Fa numero nel centrocampo più che talentuoso del Barça dove sono Rakitic ed Iniesta a costruire.
Si dimostra il solito regista dotato d’intelligenza superiore.
Una bellissima prova rovinata dal rigore calciato malamente al 94′.
Quando serve c’è: due reti importantissime per il passaggio del turno e tantissime azioni che avrebbero meritato altre marcature.
Dopo un ottimo primo tempo, nella ripresa si perde senza fornire particolari contributi alla squadra.
Entra per Rakitic al fine di contenere gli entusiasmi del City.
Inserito per l’ammonito Dani Alves, non impiega molto per ricevere a sua volta un cartellino giallo.
Poco più di dieci minuti in cui i suoi non affondano stoccate dalla sua fascia.
All.LUIS ENRIQUE 7,5 Fa imporre ai suoi un gioco che non permette respiro, mettendo già un piede nei quarti di finale.
(Alessandro Rinoldi)