Vittoria meritata e netta quella del Bayer Leverkusen sull’Atletico di Simeone, nell’andata dell’ottavo di finale di Champions League: decide il gran gol del talento turco Hakan alhanoglu, che si esprime a livelli eccezionali soprattutto nella ripresa, oltre alla verve di Bellarabi, un fattore per i padroni di casa ed un incubo per gli avversari. Senza Godin e Tiago squalificati, tra 3 settimane a Madrid, sarà dura per i ‘Colchoneros’.
Manca davvero poco all’8, sarebbe servita soprattutto dopo la superiorità numerica la mazzata del 2-0. In ogni caso gran partita, Atletico surclassato e primo round che si tinge di rosso.
Nervoso come il proprio tecnico, che quando non trova gli episodi a sostenerlo in questo gioco speculativo al massimo e fatto di strappi improvvisi perde malamente. Ci vorrà tutt’altra prestazione al ritorno; nulla che non sia nelle corde dei biancorossi però.
Va bene lo stile europeo ed il metro più permissivo ma soprattutto quando ci si trova di fronte l’Atletico bisogna stare attenti. La serie infinita di ammonizioni (e il rosso, tardivo) nel finale sono acqua sul fuoco, ormai divampato.
Termina con una parata pazzesca di Leno (voto 7) su Tiago (voto 6) un primo tempo dall’intensità incredibile alla ‘BayArena’, con il Bayer padrone di casa in senso generale superiore rispetto all’Atletico, seppur non come conteggio di palle-gol. Molto bene tra i padroni di casa Spahic (voto 7), difensore roccioso e attaccante più pericoloso in questo caso per le ‘Aspirine’: prima un colpo in spaccata sugli sviluppi di calcio d’angolo salvato da Mandzukic e poi un incrocio dei pali da 30 metri. Non male. Altrettanto si può dire di Bellarabi, esterno d’attacco velocissimo e pronto al ripiegamento fino alla fascia opposta (anche per lui 7 in pagella). Per l’Atletico di Simeone (voto 5,5) a Schmidt diamo invece un bel 7 due enormi opportunità pur in assenza pressochè totale di gioco offensivo. Griezmann (voto 5), oltre ad essere anticipato in uscita dal solito Leno e da posizione favorevole, produce pochissimo altro. A preoccupare il Cholo però saranno i due infortuni di Siqueira e Saul, già sostituiti prima del 45′. Match di alto livello, manca il colpaccio, quello che con l’Atletico è però il passo fondamentale. Chiedere al Milan, avversario negli ottavi l’anno scorso… Assieme a Leno decisivo per evitare la beffa dello 0-1 e Bellarabi è il migliore. L’incrocio dei pali con un missile dalla distanza grida vendetta Insufficienza non ne abbiamo notate, per i padroni di casa. Qualcuno, come la punta centrale di Schmidt, manca un pò di pericolosità ed efficacia Il solito Atletico sornione e mortifero, che rischia e barcolla e poi sfiora il colpo del KO al mento. E’ la creatura di Simeone, l’anno scorso questa tattica ha portato una Liga e una finale di Champions persa a 10 secondi dalla fine Squadra molto in sofferenza, aiutata dal proprio punto fermo, uno dei migliori centrali difensivi al mondo. E non da stasera Asfissiato dalla travolgente voglia di attaccare e correre a tuttocampo degli avversari, in particolare di Castro e Bender suoi competitors diretti, ci capisce pochino e esce dal campo con il mal di testa. (Luca Brivio)
Bayer Leverkusen
Un primo tempo fantastico e qualche errorino nella ripresa. Sul match resta comunque anche la sua firma, con la paratissima su Tiago
Monumentale. Rischia seriamente di segnare, non una ma due volte; poi si “limita” a mettere la museruola a Griezmann e Mandzukic
Arda Turan lo agevola interpretando con poca voglia il compito di fantasista indolente e addormentato. Ma lui esce anche palla al piede dalla difesa, dimostrando personalità
Molto più falloso e avventato del compagno di reparto, fa muro in area di rigore soprattutto sui calci piazzati grazie all’esuberanza fisica
Anche lui come Hilbert non si limita al contenimento di Saul o Raul Garcia ma arriva spesso fin sul fondo dall’altra parte
Nel primo tempo si attesta su alti livelli, con un’intensità spaventosa. Perde via via naturalmente colpi e lascia spazio a Rolfes
Lui invece riesce a tenere rendimento e resistenza fisica impressionanti fino alla fine. Che mediano!
Essenziale, intelligente e acuto tatticamente. Già in Coppa d’Asia era risultato una delle promesse (e delle realtà) di tutto il calcio continentale. Tornato in Europa, sta esportando alla grande il suo talento
Frenetico, mulina le gambe con disarmante rapidità e l’assist geniale per Hakan è solo la ciliegina su una torta di partita
Tecnica al servizio della squadra, la giocata del gol è da campione. Nella ripresa, dopo le giocate sopraffine del primo tempo, indossa la fascia del leader e incanta
L’unico insufficiente, di poco ma sotto il 6. Non imprime mai la sua firma sulla partita.
( Entra al posto del capitano Bender e prende il testimone in tutto e per tutto. La sostituzione ideale per un tecnico)
()
()
All.SCHMIDT 7,5: Gli togliamo mezzo punto perchè la sinfonia organizzata dal direttore d’orchestra è – grazie ai singoli – persino più piacevole con qualche acuto fuori spartito. Ma resta il fatto che si sia dimostrato all’altezza, alla grande.
Atletico Madrid
Come spesso gli accade – e come non accadeva a Courtois – non è impeccabile, anche stilisitcamente. Il gol però, pur passando centrale, non è responsabilità sua
Il calcio totale dei trequartisti del Leverkusen è veramente da mal di testa. Lui, come la maggior parte dei suoi compagni, ne soffrirà almeno fino a domani
I centrali di retroguardia per i ‘Colchoneros’ sono tra i pochi a salvarsi, con esperienza e quel briciolo di cattiveria che “spaventa” Drmic
Non si può bocciarlo, nonostante sul gol sia preso in mezzo tra Bellarabi e Hakan. Resta un gradino sopra ai compagni per leadership e affidabilità
Arriva una volta sul fondo, quasi per disperazione e per allontanarsi dall’ala avversaria. Bellarabi lo fa uscire dalla partita, come mismatch e portandolo all’infortunio (presumibilmente muscolare)
Fin quando non si infortuna al fianco, appesantendo la sua corsa, non male. Non ritrova il tocco magico dell’ingresso-show nel derby di inizio mese ma promette bene
Il capitano esce con le ossa rotte dal confronto con i mediani di Schmidt. Non sembra lui, una serata così può capitare ma lascia il segno
Il più vicino per l’Atletico al gol, evitato solo dal miracolo di Leno. Perde poi lucidità in maniera imperdonabile per uno della sua esperienza e merita il rosso
Fa la figura del maestro portato a scuola dall’allievo. Hakan Çalhanolu gli ruba scena e ruolo. Anche per lui, serata da dimenticare
Per due volte ha l’opportunità di metterci la testa e insaccare, evidentemente non ha l’ispirazione ed il tempismo che invece di solito sono la sua arma principale
Non difetta mai quanto a lotta e voglia di emergere tra i centrali avversari. Stavolta però Spahic lo sovrasta.
( L’hanno visto con la mano tra fronte ed occhi, intento a guardare da lontano la scia lasciata da Bellarabi…)
( Prova la consueta puntata da metà campo e per poco non sorprende Leno. Per il resto troppa aggressività e poca pericolosità)
( Rischia di far male agli avversari nella pur breve porzione di match a disposizione. Con un briciolo di convinzione in più avrebbe insaccato l’immeritato – per i suoi – 1-1)
All.SIMEONE 5: Il Leverkusen mette in campo un match esattamente pari e contrario come intensità ed armi, tattiche e fisiche, a quello programmato dal Cholo. Il fatto che cerchi di intimorire con le vie di fatto, spalleggiato da Burgos, il collega, non gli fa grande onore. E risulta un tentativo fallace.
(Luca Brivio)