Un successo che nessuno s’aspettava. L’Italia ha vinto ad Edimburgo 22-19 contro la Scozia dopo due sconfitte pesanti contro l’Irlanda e l’Inghilterra. Era dal 2007 che l’Italia non passava a Murrayfield. Dopo soli otto minuti gli azzurri perdevano già 10-0, poi però c’è stata la risalita della squadra di Jacques Brunel fino al finale emozionante dove siamo riusciti a superare i nostri rivali con una meta tecnica realizzata proprio all’ultimo minuto (clicca qui per cronaca, pagelle e tabellino della partita). Insomma una prova di grande carattere per una vittoria che spezza un digiuno che stava diventando molto pesante. Per commentarla abbiamo sentito il giornalista Moreno Molla di Sky Sport. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Bell’Italia: si aspettava questa vittoria? No, come tutti d’altronde non me l’aspettavo, non pensavo che fosse possibile.

Quali sono state le colpe della Scozia? La Scozia è migliore di noi ma è una squadra che in queste situazioni non sa vincere.

Dopo il 10-0 Scozia pensava che l’incontro fosse già finito? Sì, dopo il 10-0 a sfavore in otto minuti ho pensato che se prendevamo anche solo un altro calcio di punizione sarebbe stata durissima…



Cosa è cambiato da quel momento? Abbiamo tenuto e questo è stato il segreto dell’Italia: non ha mollato. La nostra Nazionale di solito non fallisce le occasioni in cui può vincere!

Quali sono state le ragioni del successo? Semplicemente abbiamo giocato il nostro rugby, non possiamo certo comportarci come gli All Blacks ma abbiamo fatto bene il nostro gioco.

Molto bene nella mischia gli azzurri nel finale, il nostro punto di forza di questo successo contro la Scozia? Più che di mischia come fatto decisivo della nostra vittoria parlerei della driving maul che ci ha consentito di portare a casa il successo. Inoltre abbiamo messo pressione alla Scozia, che ha avuto paura di perdere.



Quali sono stati i meriti di Brunel? Il suo lavoro e avere trasmesso sempre serenità alla squadra. Aver dovuto lanciare alcuni esordienti è stata una scelta obbligata, il resto è stato suo merito.

Magari dopo le batoste precedenti le motivazioni sono state decisive… Più di motivazioni parlerei di orgoglio, decisivo per questo successo: voler dimostrare tutta la nostra bravura. Non vorrei però che ora tanta gente, dentro l’ambiente del rugby e fuori, salisse sul carro dei vincitori…

Più importante del successo del 2007 in Scozia? Diciamo che adesso stavamo subendo la pressione di un momento molto negativo e questa vittoria dimostra che potremo anche battere Irlanda e Francia ai Mondiali. Ogni incontro è a sé e questo 6 Nazioni bisogna pensarlo nell’ottica dei Mondiali, anche la partita di domani tra Irlanda e Inghilterra. Per gli inglesi sarebbe molto importante vincere a Dublino anche verso la Coppa del Mondo.

Cosa si aspetta dalle prossime partite? Avevo detto prima dell’inizio del 6 Nazioni che la prima partita con l’Irlanda l’avremmo perso contro una nazionale troppo forte per noi, poi vincere a Londra contro una nazionale inglese così forte era impossibile. Con la Francia dipende sempre da tante cose. Pensavo che potevamo battere il Galles che ospiteremo nell’ultimo incontro a Roma, non credevo di vincere in Scozia. (Franco Vittadini)