A pensar male eccetera eccetera. Delle dimissioni – vere, immediate, altamente dignitose – di Dino Zoff da commissario tecnico della nazionale dopo la finale di Euro 2000 si continua a parlare: al Portiere della Nazionale (il più grande, nonostante le ennesime punzecchiature del settantenne Dino Albertosi) ha chiesto di raccontarlo ancora una volta Daria Bignardi alle “Invasioni Barbariche”, solo pochi giorni fa. Così come ogni occasione è buona stuzzicare Super-Dino su quella paratona sul colpo di testa di Oscar, al novantesimo di Italia-Brasile, nel luglio dell’82. Zoff era (è) un campione del Mondo: con buona pace di Silvio Berlusconi. Ai Mondiali di Spagna Dino era il portavoce unico degli azzurri durante il lungo silenzio-stampa culminato nella vittoria del Bernabeu; ed era anche il delegato unico dei 22 (da Antognoni a Rossi, da Causio a Scirea, da Tardelli a Oriali) per la definizione dei premi federali. Non era solo uno che trovate tuttora sul sito Fifa nella photogallery dei best-ever assieme a Jascin, Pelé, Beckenbauer, Crujiff, Maradona: era (è) uno “da cui avresti comprato dieci auto usate e avresti messo in tasca i tuoi risparmi”. Anche i suoi scudetti vinti con la maglia numero 1 della Juventus continuano a valere doppio. Quelli che invece ha vinto in bianconero Antonio Conte sembrano valere meno, anzi: sempre meno. Così come della sua minaccia di dimissioni da Ct in carica della nazionale si è parlato e scritto poco, pochissimo: per dovere di cronaca. con frettolosa distrazione. Con imbarazzo vicinissimo al fastidio. In qualche caso con un preannuncio di indignazione, poco prima che venisse ufficializzato il coinvolgimento di Conte nell'”inchiesta infinita” condotta dalla Procura di Cremona sul calcioscommesse. “Frode sportiva”: una scia di “mal-calcio”che troppo spesso coincide con il tour professionale di Conte, da Bari a Bergampo, a Siena. Gli Europei Zoff, da Ct, li aveva vinti sul campo fino a 13 secondi dalla fine: 32 anni dopo averli vinti fra i pali, nel 1968. Conte, non ce ne vogliano la tifoseria-paese o i patrioti juventini, li ha già persi prima ancora di aver conquistato la qualificazione. E non sorprende che a un Ct indagato per scommesse i club abbiano poca voglia di concedere i loro top player per non meglio precisati “stage”.



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