La Lazio travolge il Sassuolo, indebolito dalla pioggia di assenze difensive ed incapace di piazzare a tempo debito la zampata dell’1-1 pur avendone occasione, chiudendo sul 3-0 al ‘Mapei Stadium’. In gol Felipe Anderson, Klose e Parolo: proprio il ritorno del brasiliano, non ancora sui livelli del pre-infortunio ma comunque in grado di fare la differenza, è la notizia più bella per Pioli. Che ora torna a far sentire il fiato sul collo al Napoli.



Lo si era capito nel primo tempo e la seconda parte di match arriva a confermare tale indicazione: la squadra di Di Francesco non può concedere tutti questi uomini tra infortuni e squalifiche ad un avversario come la Lazio. Tris biancoceleste pesante ma specchio fedele del match, soprattutto in virtù dell’errore di Zaza.



Salvata da Marchetti nel momento più difficile, in realtà merita abbondantemente la vittoria. Mette alle corde il Sassuolo e sfrutta al meglio le debolezze altrui, soprattutto in difesa.

Coadiuvato perfettamente dagli assistenti, indovina tutte le decisioni più difficili. Unico dubbio, l’uscita di Consigli su Keita. Anche rivedendo l’azione, permangono tante perplessità

Al termine di un primo tempo movimentato (voto 6,5) e che vive sugli strappi delle punte di Lazio e Sassuolo, il capolavoro balistico di Felipe Anderson (voto 7) sblocca la partita del ‘Mapei Stadium’. Lazio avanti a pochi secondi dal duplice fischio di Russo, quindi, con merito. La squadra di Pioli (voto 6,5), in particolare nell’ultimo quarto d’ora, mette nell’angolo i neroverdi di Di Francesco (voto 6), capaci di proporsi in avanti solo con Zaza (voto 6) e in misura minore Berardi (voto 5,5). Tra gli ospiti bene Keita (voto 6,5), indiavolato e continuo nel riproporre accelerazioni e cross o tiri in porta privi però di grande efficacia. Tra i migliori Biglia (voto 6,5), mente e cuore del centrocampo biancoceleste. Sassuolo in difficoltà dietro a causa delle troppe assenze: il 3-4-3 scelto dal tecnico, che diventa spesso un 4-4-1-1 con movimenti a scalare all’indietro di attaccanti e centrocampisti, non contiene le avanzate delle punte e degli esterni di Pioli. Il più in difficoltà è Bianco (voto 5), che rischia anche il rigore su Keita.



Gli alibi ci sono, davvero troppe le assenze dietro. Nonostante questo i numeri dicono che l’attacco, nei match casalinghi, è tra i peggiori. E il primo tempo di oggi conferma le difficoltà a creare palle gol Lo citiamo, nonostante qualche errore in disimpegno con i piedi, per le tante parate ed uscite, qualcuna anche al limite (o forse oltre…). Spesso chiamato in causa, non può nulla sul destro di Anderson Keita è da incubo per lui, riesce raramente a fermarlo. L’assenza e la mancanza di ritmo nelle gambe oltre alla verve dei giovani attaccanti di Pioli lo mettono in crisi

Riesce a trovare intensità con il passare dei minuti e trova giustamente il vantaggio a coronamento di una fase favorevole di match. Recuperando appieno Felipe Anderson può tornare a mettere nel mirino il Napoli Scalza Keita dal gradino più alto al termine dei primi 45 minuti grazie al bellissimo tiro a girare che sblocca la partita. Può crescere ancora molto e deve farlo, per tornare ai livelli pre-infortunio Pioli gli chiede a gran voce più volte di impostare con più coraggio da dietro e Zaza e Berardi lo impensieriscono un paio di volte, trovando terreno parzialmente fertile. (Luca Brivio)

Sassuolo

Fino a quando può tiene i suoi a galla. Non è perfetto, anzi sbaglia troppi rinvii ed in un caso, a fine primo tempo, quasi regala il gol alla Lazio. Ma nonostante tutto è tra i migliori del Sassuolo.

Già in crisi prima dell’entrata di Klose, va letteralmente nel pallone con il tedesco in zona. Gli concede 3 occasioni in 4 minuti, l’ultima delle quali porta al 2-0.

Il più in difficoltà nel primo tempo, tolto dal campo abbastanza alla svelta da Di Francesco per cambiare il modulo nella ripresa.

Sicuramente il più positivo della retroguardia, non esente però da colpe sulle tante occasioni da gol che mette insieme la Lazio.

Il centrocampo neroverde non è all’altezza e i tremolii difensivi dipendono in buona misura anche da questo motivo. L’ex interista in questo panorama è costantemente preso in mezzo tra mezzali ed esterni avversari.

Dovrebbe dare sprint offensivo e lanciare il tridente ma non si vede quasi mai, anestetizzato da Biglia e Cataldi.

Schierato esterno destro d’emergenza a centrocampo, non può nulla su Felipe Anderson e Keita, che vanno continuamente via e arrivano sul fondo o al tiro.

Discorso analogo al collega, lui sarebbe più difensore e più abituato al ruolo rispetto a Biondini ma nessuno se ne accorge.

Insufficiente anche lui, ma con qualche attenuante in più. Un paio di occasioni con il suo mancino le griffa, anche se non basta.

Bocciato non per il movimento, la presenza e la voglia, analizzando le quali sarebbe il migliore dei suoi. Ma quell’errore, sullo 0-1, è imperdonabile.

E’ l’ammazza-grandi, ha segnato in questi anni quasi sempre contro le big e tante volte è stato la sorpresa. Oggi a dir poco impalpabile.

 

( Con il suo ingresso si passa al 4-3-3 ed il Sassuolo cerca di sbilanciarsi in avanti a caccia del pari. Invece imbarca acqua da tutte le parti, peggiorando lo stato delle cose)

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All.DI FRANCESCO 5: Non è colpa sua se la sfortuna si accanisce, falcidiando la difesa. La lettura della partita però non è completamente corretta e infatti la Lazio dilaga.

Lazio

Parate fondamentali nei momenti giusti, su Zaza in particolare. C’è la sua firma sui 3 punti di oggi

Dei due centrali difensivi è sempre il migliore, al di là delle coppie scelte da Pioli. Sicurezza biancoceleste

Non sembra essere cresciuto molto come intelligenza tattica negli ultimi mesi. E’ sempre prepotente e trascinante fisicamente ma bisogna saperlo utilizzare

Sembra essere lui l’anello debole della retroguardia. Può e deve crescere nell’inserimento in squadra e nel calcio italiano

Partita diligente e concreta, si concede anche qualche volata in attacco che mette ulteriormente in crisi i neroverdi

Spalleggia Biglia con fedeltà e continuità, creando una diga solida e insuperabile per i centrocampisti avversari

Il migliore in campo, ancor meglio di Felipe Anderson. E’ il fulcro della squadra, non sbaglia praticamente nulla, alterna corto e lungo nei passaggi. Da applausi

Capisce che la copertura dei due compagni di reparto è sufficiente e allora si lancia nei suoi caratteristici inserimenti offensivi. E trova un altro gol, il 6° in campionato

Senza strafare e senza toccare i livelli alla Cristiano Ronaldo di fine 2014/inizio 2015 griffa tutti e 3 i gol. Resta il fattore vero per il 3° posto: se torna il giocatore fuori categoria del periodo suddetto, il Napoli è superabile

Aveva trovato anche il gol, che Keita con avidità e ingenuità gli ruba, facendoselo annullare. Per il resto partita normale, senza grandi scosse

Frenetico, vorrebbe il gol e quindi perde lucidità nella ricerca ossessiva del sigillo personale. Ma è un prospetto di campione

 

( Se gli concedi 3 palle gol così clamorose, il dato curioso è che lui ne segni solamente una…)

( Entra nel finale, per testare il ginocchio in vista della Coppa Italia, rischiando di portare il punteggio sul 4-0)

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All.PIOLI 6,5: Si affida ai singoli migliori e li alterna bene tra primo e secondo tempo. La sfida per il terzo posto è tutt’altro che chiusa.

 

(Luca Brivio)