La Corte di Cassazione ieri (lunedì 23 marzo 2015) ha pronunciato la sentenza riguardante i fatti di Calciopoli confermando le condanne nei confronti di Luciano Moggi, Antonio Giraudo e di altri protagonisti del processo iniziato nove anni fa, ma i reati sono caduti in prescrizione. Confermata la condanna nei confronti dell’arbitro Massimo De Sanctis che aveva rinunciato alla prescrizione. L’Avvocato ed esperto di diritto sportivo Eduardo Chiacchio ha parlato delle sentenze di Calciopoli in esclusiva per IlSussidiario.net.
Che ne pensa della sentenza di ieri della Corte di Cassazione riguardo Calciopoli? Mi sembra che non sia cambiato assolutamente nulla rispetto ai due gradi di giudizio precedenti, solo che i reati sono caduti in prescrizione.
Moggi ha dichiarato “abbiamo scherzato per nove anni”… Credo che Moggi volesse dire che non si è arrivati ad una terza sentenza di merito, il problema è che molti non hanno rinunciato alla prescrizione.
Come mai? Non lo so, però l’arbitro De Santis ha rinunciato ed è stato confermata la sentenza che era stata fatta in precedenza.
Come mai questo grande processo è finito in prescrizione? Ancora una volta la giustizia italiana ha mostrato le sue debolezze, le difficoltà, i limiti, perché un processo del genere non doveva finire in prescrizione. La giustizia sportiva in questo caso è più pratica.
E molto criticabile però… Però la giustizia sportiva si è espressa nel giro di un anno senza trascinare questo processo fino alla prescrizione.
Dal punto di vista della giustizia sportiva, queste sentenze possono cambiare qualcosa?Assolutamente no, bisogna chiarire che la prescrizione non significa assoluzione. E’ una cosa ben diversa.
La Juventus vuole richiedere la restituzione dei due Scudetti: la richiesta potrebbe andare in porto? Questo bisognerà vederlo dopo la lettura delle motivazioni.
(Claudio Ruggieri)