WrestleMania è praticamente arrivata. L’emozione del più grande evento della Wwe è davvero notevole, sono tanti i fans che non vedono l’ora di vedere all’opera i grandi atleti della Wwe che a Santa Clara, in California, daranno vita a incontri importanti. Grande attesa per il ritorno dell’Undertaker ad un anno esatto dall’ultima apparizione con la sconfitta contro Brock Lesnar a WrestleMania 30. Il Deadman lotterà contro Bray Wyatt, in un match che sa tanto di passaggio di consegna. Stefano Benzi, attuale Direttore responsabile di Eurosport Italia, conduttore dal 2004 al 2009 di Wwe News su Sportitalia, ha parlato di WrestleMania in esclusiva per IlSussidiario.net.



Cosa pensi dell’attuale momento della Wwe? Un momento di cambiamento con una rivoluzione assolutamente straordinaria che è stata l’introduzione del Network. La WWE sta cambiando modello di business e di distribuzione spostandosi sempre di più su un territorio globale e online e utilizzando la TV come strumento promozionale e non di diffusione centrale. È un progetto molto ambizioso, tipico di una compagnia aggressiva e all’avanguardia come la WWE si è sempre dimostrata. Sotto l’aspetto artistico e creativo è sicuramente un momento di transizione: tanti spettacoli richiedono tantissimi wrestler e il livello di eccellenza non è più quello di qualche anno fa. In compenso sto vedendo tanti bei talenti in NXT, altro progetto che mi piace molto.



A quale lottatore del passato sei più legato? Indiscutibilmente Eddie Guerrero che ha avuto una vita da film e che spero un giorno di poter onorare degnamente con un romanzo che sto scrivendo da ormai cinque anni e che purtroppo non riesce bene come vorrei. E poi Tatsumi Fujinami che è stato uno dei motivi per cui mi sono innamorato del wrestling tantissimi anni fa. Un fenomeno: sono molto felice che quest’anno sia indotto nella Hall of Fame.

Dopo un anno esatto l’Undertaker tornerà sul ring per duellare contro Bray Wyatt. Sei favorevole al ritorno del Deadman? Chi non vuole rivedere Undertaker? Credo sia giusto che la gente lo riveda e lo saluti, ammesso che questa possa essere davvero la sua ultima apparizione (anything can happen in WWE, si dice di solito) in modo diverso da quello dell’anno scorso. Anche io sono rimasto sconvolto dalla sua sconfitta, come molti altri. Ma ho la mia teoria sulla fine della winning streak e credo che sia persino giusto che Undertaker, l’uomo che ci ha illuso di poter dominare i fulmini, la mente e persino la morte, si sia rivelato per quello che alla fine siamo tutti. Un uomo… La trovo una storia molto coerente e istruttiva.



Brock Lesnar vs Roman Reigns: sarà nuovamente dominio della Bestia? Dominio non so: è sicuramente il momento di Reigns che arriva da una dinastia di lottatori mostruosa e ha una potenza sul ring non indifferente. Nessuno dei due è di certo un gran comunicatore e forse sotto questo aspetto il grande lavoro lo sta facendo Paul Heyman che è un mostro nel tenere banco sul ring e al microfono. Lesnar è devastante, forse un po’ troppo sicuro di sé. Oggi vedo favorito Lesnar anche perché chiuderebbe un anno incredibile considerando la sua vittoria su Taker dello scorso anno. Ma Reigns ha una volontà di ferro e una qualità non comune: una grandissima resistenza fisica allo sforzo. Credo sarà un combattimento molto lungo ed estenuante.

Sting è approdato alla WWE e lotterà contro Triple H: prevedi una lunga avventura in WWE per Sting o sarà una fugace apparizione? Sting non è più un ragazzino: io sono contento anche solo del suo approdo, molto tardivo, in WWE. I suoi anni migliori fanno parte del passato, la sfida contro Triple H è soprattutto la lotta tra due icone e serve anche a rispolverare l’immagine del Triplo come pure wrestler, cosa alla quale il CEO tiene tantissimo anche se non lo dice di certo pubblicamente. Credo che Sting a livello di pure entertainment sia ancora un personaggio molto coinvolgente per il pubblico, un ottimo acquisto.

Che idea ti sei fatto dell’Authority? Una storia intrigante: la dirigenza di una multinazionale che domina la massa dei lavoratori. È una storia vecchia come il mondo e che molti di noi vivono ogni giorno nella propria attività. I capi arroganti, i dirigenti potenti ma incapaci, i colleghi lecchini… La storia è fantastica ed è uno spaccato di realtà molto autorevole e credibile. Certo, per chi si ferma alla crosta del wrestling l’Authority è semplicemente qualcosa o qualcuno da odiare. Se si scava un po’ più a fondo, cosa che il pubblico italiano non è mai stato abituato a fare, scopri meccanismi narrativi molto raffinati ed estremamente intriganti. Mai fermarsi alle apparenze…

Chi sarà protagonista a WrestleMania? Mi piace pensare possano essere Daniel Bryan, o Dolph Ziggler nel ladder match per il titolo intercontinentale. Sono tra i wrestler che hanno dato e sofferto di più quest’anno, in particolare Bryan con il suo lungo infortunio. Li trovo due personaggi molto vicini al cuore della gente ed estremamente dediti al sacrificio. Per quanto riguarda John Cena, perché so che il pubblico ha un’opinione molto controversa su di lui, dico che si merita il titolo americano. Cena, esattamente come Randy Orton spesso sul lato a lui contrapposto, ha lavorato come nessun altro in questi anni per la compagnia facendo ogni cosa che gli veniva chiesta, spesso nel modo migliore possibile. Un professionista inattaccabile. La stessa vale per Randy. La WWE senza la dedizione, il sacrificio – spesso anche fisico – di questi incredibili atleti, non avrebbe ottenuto il successo che ha avuto.

Quale WrestleMania ti ha emozionato di più? Impossibile non ricordare il sollevamento di André the Giant su Hogan a Wrestlemania 3, o la vittoria di Warrior su Hogan a Wrestlemania 5. Ma quella che ho vissuto di più e personalmente è stata l’edizione numero 21, Wrestlemania Goes Hollywood, allo Staples Center con le vittorie di John Cena e Batista. Fu splendido tutto il coming up degli eventi ed eccellente la costruzione dello show. I migliori e più divertenti promo che abbia mai visto con le parodie dei grandi film… Davvero una grande edizione.

Grazie Stefano

(Claudio Ruggieri)