E’ “L’inferno del nord”, la Parigi-Roubaix, giunta quest’anno alla centotredicesima edizione della sua storia. La storia di una corsa massacrante attraverso chilometri infiniti di pavè e di fatica incredibile. Quest’anno i ciclisti dovranno affrontare 52,7 chilometri sulle pietre da Compiegne fino al velodromo di Roubaix: 27 settori di pavè presenti in quest’edizione della corsa, tre tratti che verranno poi affrontati nel corso del Tour de France. I passaggi più duri saranno quelli storici: Trouee d’Arenberg, Mons-en-Pevele e Carrefour de l’Arbre, gli ultimi due situati nella parte finale della Roubaix. Tra i favoriti della vigilia l’olandese Terpstra, vincitore nel 2014, il norvegese Kristoff, lo slovacco Peter Sagan, il tedesco Degenkolb. Speriamo per gli italiani Paolini, Pozzato, Oss. Per presentare la Parigi-Roubaix 2015 ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Francesco Moser, vincitore nel 1978, 1979, 1980, un vero re della corsa francese.
Tutto pronto per la Parigi-Roubaix 2015: che gara si attende? La solita con quel gruppo di possibili vincitori pronosticati, quelli per esempio che hanno fatto bene al Fiandre e penso anzitutto a Kristoff e Terpstra, rispettivamente primo e secondo nella classica di domenica scorsa.
Terpstra si potrebbe confermare nella Parigi-Roubaix? Perché no? Pesno abbia tutte le possibilità di confermarsi, dovrà anche essere fortunato evitando cadute che possano compromettere la gara. Saranno anche le condizioni atmosferiche a decidere la Roubaix, se dovesse far brutto tempo cambierà tutto…
Sarà Kristoff, vincitore al Fiandre, il suo principale avversario? Potrebbe essere lui ha già vinto il Fiandre, è uno specialista delle gare di un giorno ma ci saranno anche Degenkolb e Vanmarcke da tenere d’occhio.
Attesa per Peter Sagan: farà una grande Roubaix, finalmente vincerà una grande classica? Staremo a vedere, gli manca proprio un successo in una grande classica; al Fiandre è arrivato quarto, è difficile pronosticare fin dove potrà spingersi alla Roubaix.
Paolini e Pozzato, Oss: queste le speranze italiane? Paolini ha esperienza, Pozzato si è staccato al Fiandre, per quanto riguarda Oss invece la Roubaix si addice bene alle sue caratteristiche. Ci sono i presupposti perché i nostri ciclisti facciano bella figura, speriamo bene…
Dove potrebbe decidersi la corsa? Nella parte centrale che spesso è stata decisiva in questa classica. Poi come ho detto prima conteranno anche le condizioni meteorologiche: sono stato al Fiandre e mi hanno detto che alla Roubaix dovrebbe esserci brutto tempo.
La considera la classica più bella in assoluto? Anche il Fiandre ha il suo fascino, bisogna dire però che la Roubaix è veramente una corsa di grande valore tecnico. E’ entrata nella storia del ciclismo di tutti i tempi.
Lei è stato tre volte vincitore nel 1978, 1979 e 1980, un re della Roubaix… Qual è stata la più bella? La prima perchè ero arrivato due volte secondo gli anni precedenti e quindi me la sono goduta al massimo. Invece l’ultima è stata sicuramente quella in cui sono andato meglio. In ogni caso considerati i risultati si può proprio dire che sono sempre andato bene, era una corsa ideale per le mie caratteristiche…
(Franco Vittadini)