Milan-Sampdoria termina sul risultato di 1-1: succede tutto nella ripresa con il vantaggio ospite siglato al 57’da Soriano e il pareggio rossonero capitato quasi per caso al 74′ per via di un autogol di Duncan. Andiamo però con ordine. Nel primo tempo le due squadre si sono annullate a vicenda. I rossoneri hanno cercato di fare la partita ma il reparto offensivo non si è mai attivato con Destro ancora fuori dai giochi. Le occasioni più importanti sono arrivate dal piede di Van Ginkel, rivitalizzato da Inzaghi, e dalle sfuriate di Cerci. Andiamo però con ordine perché il primo tiro degno di nota porta la firma di Eto’o: l’ex interista ci prova dalla distanza senza impensierire Diego Lopez. Da qui, ecco la riposta di Van Ginkel al 14′ con un rasoterra velenoso deviato in angolo dalla manona di Viviano; poco dopo lo stesso olandese ha lo spazio per la conclusione che termina di poco sul fondo. Sembra un botta e risposta tra i due perché al 21′ è ancora Eto’o a mettere i brividi a Diego Lopez con un destro piazzato che ha terminato la sua corsa a lato di pochissimo. Se la Sampdoria ha il merito di pressare altissimo i portatori di palla rossoneri, il Milan non è altrettanto bravo a costruire rapidi contropiedi visto che gli attaccanti blucerchiati non sempre si sono dimostrati generosi nel ripiegare in fase difensiva. L’unica ripartenza è stata orchestrata da Menez al 26′: la fuga del francese ha liberato lo spazio ad Abate ma il terzino non è riuscito a capitalizzare la chance. Arriviamo quindi al 36′ ovvero nel momento in cui Rocchi ha dovuto sospendere il match per pochi minuti a causa di un black out di una parte dell’illuminazione di San Siro. L’arbitro ha comunque fatto riprendere il gioco poco dopo lo stop. Prima dell’intervallo da segnalare una ghiotta opportunità capitata sul piede di Cerci: la botta dell’esterno dal limite avrebbe meritato migliore fortuna. Nella ripresa la Sampdoria si porta in vantaggio al 57′ quando Eto’o vede il taglio di Soriano bravo a fulminare Diego Lopez in uscita: nell’occasione grande assist dell’ex Inter. Il Milan sembra in tilt ma gli uomini di Mihajilovic sono in vena di regali: succede così che, dagli sviluppi di un corner, De Jong trovi una provvidenziale deviazione di Duncan a spiazzare Viviano. L’1-1 restituisce al Milan vigore ma l’ultima palla gol del match capitata a Suso si stampa sul palo. (Federico Giuliani)
Palermo corsaro allo stadio Friuli: la formazione siciliana torna al successo in campionato dopo sei giornate vincendo per 1-3. L’Udinese invece prosegue la sua serie nera: con questo sono nove i turni di astinenza dai tre punti. Il gol che ha sbloccato il risultato è stata un’autentica prodezza di Achraf Lazaar, che ha bucato l’incolpevole Karnezis con un bolide da lontanissimo direttamente all’incrocio dei pali. Nel prosieguo del match sono arrivate anche le reti di Luca Rigoni (sesta in questo campionato), del bulgaro Chochev (prima in Serie A) e di Antonio Di Natale, salito a quota 11 in classifica marcatori. L’arbitro Tommasi ha estratto in tutto tre ammonizioni, tutte a carico di giocatori bianconeri.
Ennesima vittoria per la Lazio che travolge 4 a 0 l’Empoli allo stadio Olimpico e raggiunge il secondo posto solitario in classifica, scavalcando la Roma, che ha pareggiato a Torino. Partenza veemente dell’Empoli, che crea alcuni grattacapi alla difesa laziale nelle battute iniziali, ma alla prima vera occasione la Lazio passa in vantaggio. Al 4′ Cavanda si propone in avanti a destra, riceve palla da Felipe Anderson e crossa al centro, dove Mauri si inserisce, sorprendendo i centrali toscani, e batte di testa l’incolpevole Sepe. L’Empoli continua a pressare ma dimostra scarsa incisività in fase offensiva e al 31′ Klose raddoppia, sfruttando un altro cross di Cavanda, con un colpo di testa che punisce la linea difensiva toscana, rimasta troppo arretrata a protezione del portiere. Al 44′ Candreva chiude la partita con un bolide scagliato dai 25 metri, carico di effetto, che si insacca alla destra dell’immobile Sepe. Lazio in totale controllo del match, l’Empoli continua a crederci ma Pucciarelli sbaglia un aggancio a pochi metri da Berisha, fallendo l’occasione che poteva riaprire il match. Al 58′ Peruzzo mostra il cartellino rosso a Novaretti (decisione apparsa affrettata), subentrato all’infortunato De Vrij, ma pochi minuti prima la Lazio era riuscita a siglare il quarto gol con Felipe Anderson, lesto a sfruttare un assist di Klose, caparbio nel pressing. Il primo tentativo, da distanza ravvicinata, viene respinto da Sepe ma sulla ribattuta il brasiliano non fallisce. L’Empoli, annichilito dal risultato, continua ad attaccare con scarsa convinzione ma non riesce a trovare il gol a causa della scarsa vena realizzativa dei propri attaccanti, alla buona prestazione della difesa laziale e a Berisha, che compie due interventi difficili. In vista del match di domenica contro la capolista, Pioli dovrà verificare le condizioni di De Vrij e Parolo, usciti per infortunio, e dovrà rinunciare a Novaretti, squalificato. (Vincenzo Partucci)
L’Atalanta sconfigge 2-1 il Sassuolo grazie ad una doppietta di Denis e conquista tre punti d’oro in chiave salvezza. La prima emozione della partita arriva al al terzo minuto con una punizione a giro di Cigarini che si spegne sopra la traversa. All’ottavo iniziativa di Gomez per vie orizzontali, l’attaccante nerazzurro si porta sul fondo e lascia partire una conclusione sulla quale Consigli si oppone con il piede. I padroni di casa macinano gioca ma alla mezzora è la formazione ospite a sfiorare il gol con una sassata di Cannavaro dalla distanza che scheggia il palo. Al quarantunesimo bolide di Cigarini sulla quale Consigli si oppone con una parata a mano aperta. Passano appena sessanta secondi e l’Atalanta si porta in vantaggio con una splendida rovesciata di Denis che mette dentro l’assist di Moralez. Berardi prova subito a pareggiare i conti con un bel tiro a giro che però non preoccupa più di tanto Sportiello. Nella ripresa Di Francesco inserisce Zaza e il Sassuolo sembra acquisire maggior sostanza. Al sessantesimo Sansone innesca Berardi che realizza il gol del pareggio con una grande esecuzione a giro. La gioia emiliana dura pochi minuti: Moralez si inserisce in area da rigore e viene fermato da Brighi irregolarmente. Per l’arbitro è rigore, dagli undici metri si presenta Denis che infila in rete di potenza. Finale nervoso e denso di falli, nel Sassuolo salta Missiroli per doppio giallo mentre nell’Atalanta viene espulso Biava. Reja effettua alcuni cambi e invita i suoi a coprirsi. Al triplice fischio fanno festa i bergamaschi. (Jacopo D’Antuono)
L’incantesimo si è rotto da tempo, la Roma bella ed esuberante di Garcia non c’è più, ma ora non si tratta più solo di questo. Ora il rischio-beffa, con la cavalcata della Lazio ormai impetuosa e irrefrenabile, è dietro l’angolo.V Il pareggio dell”Olimpico’, che Florenzi su rigore (molto dubbio) e poi Maxi Lopez su assist di Bruno Peres/Vives (palla al limite dell’out, ma occasione meno dubbia rispetto alla precedente), griffano sotto il sole caldo di Torino, vale il sorpasso al secondo posto in classifica degli uomini di Pioli. E accende un finale di campionato che sebbene la Juve possa permettersi di perdere in casa dell’ultima in classifica senza patemi acquista valori e temi di interesse certamente differenti. Infuocando il derby della capitale. La squadra di Garcia, ancora “priva” di Pjanic e stavolta anche di Ljajic i peggiori in assoluto è per giunta nel pieno delle polemiche, a caccia di errori arbitrali e altre congetture classiche nei momenti di difficoltà, che però basta controllare le immagini per allontanare. Altro tema di discussione, sempre un classico sulla sponda giallorossa del Tevere, l’esclusione totale di Totti, che non entra nemmeno negli ultimi minuti (e Doumbia è tutto tranne che un fulmine di guerra…). Insomma, settimane calienti all’orizzonte, senza dubbio. (Luca Brivio)
Grande prestazione del Napoli che vince 3-0 contro la Fiorentina. Gara sbloccata nel primo tempo con un bel destro a giro da fuori di Dries Mertens. Poco dopo arriva il secondo gol di Higuain, tiro da fuori traversa e palla che rimbalza al di là della linea di porta. Gol però non ravvisato dai giudici di gara. Gli azzurri raddoppiano a venti dalla fine con Marek Hamsik appena entrato, pescato dentro da Callejon. Alla fine segna anche lo stesso José Maria Callejon servito bene dentro da Insigne: lo spagnolo spezza un digiuno che durava da tre mesi e raggiunge la doppia cifra di gol in questo campionato.
E’ un lampo di Pellissier all’83’ a consegnare al Chievo la vittoria sul Cesena, adesso veramente sull’orlo della retrocessione. L’azione del gol nasce dall’intuizione di Izco, che vede libero sulla fascia destra Frey, il quale ha tutto il tempo di crossare un pallone su cui è svelto ad avventarsi Pellissier, che anticipa di testa gli incerti Perico e Leali, insaccando la sfera in rete. I gialloblu sono sempre stati in controllo del match e hanno sfiorato a ripetizione il vantaggio, con i padroni di casa incapaci di creare trame offensive pericolose. La prima chance per il Chievo arriva all’ 8′ con Paloschi, che non riesce ad arpionare un cross perfetto di Zukanovic e ad indirizzarlo in rete. La reazione del Cesena arriva solo al 38′ e rappresenta l’unico vero spunto di Brienza, che pescato da Giorgi tenta una sforbiciata dal limite dell’area che non impensierisce Bizzarri. Al 41′ è Dainelli sugli sviluppi di un angolo a tentare la battuta a rete, ma il difensore viene murato. Nella ripresa al 51′ Giorgi tira dal limite dell’area ma Bizzarri si rifugia in angolo. Al 56′ arriva il giallo per Hetemaj, mentre un minuto dopo Maran effettua il primo cambio: dentro Pellissier, fuori Paloschi. Al 59′ Lucchini salva con una scivolata perfetta una grande occasione capitata sui piedi di Schelotto. Al 60′ arriva il secondo giallo del match, indirizzato a Carbonero dopo il fallo su Meggiorini, e seguito a ruota dal secondo cambio del Chievo, che sostituisce Schelotto con Birsa. Dopo il giallo al 64′ di Djuric, Zukanovic sfiora il gol di testa dopo un calcio d’angolo battuto da Birsa, e devono passare 3 minuti per assistere alla prima sostituzione di Di Carlo, che rileva Djuric e inserisce Succi. L’allenatore dei romagnoli non fa in tempo a sostituire Lucchini con Rodriguez per cercare la vittoria, che all’83’ arriva il colpo di testa vincente di Pellissier. Dopo la rete dei suoi Maran toglie Meggiorini per coprirsi con Cofie, e Di Carlo sostituisce un opaco Defrel con il giovanissimo Moncini, ma non c’è niente da fare: finisce uno a zero per il Chievo, decisivo il veterano Pellissier.
Nell’anticipo serale del sabato, Verona-Inter 0-3. I nerazzurri tornano alla vittoria battendo gli scaligeri in una partita complicata solo sulla carta, che invece la formazione di Roberto Mancini ha condotto in porto con autorità. Le reti sono state segnate da Mauro Icardi, che raggiunge quota 16 e la seconda posizione nella classifica marcatori, e Rodrigo Palacio che va invece a 6; il terzo gol è di Vangelis Moras, che infila la propria porta. Gli assist sono sempre dei due di cui sopra che si sono scambiati il favore; da segnalare nell’Inter l’esordio di Assane Demoya Gnokouri, ivoriano del ’96 che gioca come centrocampista centrale nella Primavera allenata da Stefano Vecchi. E’ rimasto invece in panchina per tutta la partita Xherdan Shaqiri.
Nel secondo anticipo della 28^ giornata del campionato di Serie A 2014-2015, Genoa-Cagliari 2-0. Il Grifone vince una partita che anche il Cagilari avrebbe potuto condurre in porto, non fosse stato per la sfortuna che ha frenato gli isolani che hanno colpito tre legni. I gol del Genoa portano la firma di M’Baye Niang, che ha trovato la quarta rete con la maglia dei liguri, e di Iago Falque che raggiunge Alessandro Matri, oggi alla Juventus, come miglior marcatore della squadra a quota 7. Gli assist portano invece la firma di Facundo Roncaglia e Diego Perotti; per l’argentino si tratta del terzo passaggio decisivo in questo campionato. Il Genoa sale così a 41 punti in classifica e continua a sognare l’Europa, il Cagliari invece resta a 21 e a questo punto è sempre più vicino alla retrocessione in Serie B.
Sorride Parma, esulta il Parma di Donadoni. Perchè anche in una situazione così, c’è spazio per le belle sorprese: vincere contro la Juventus, probabilmente a breve “quadri-campione” d’Italia, è qualcosa di più di una semplice soddisfazione. Ed il gol del gioiello Josè Mauri che purtroppo per i gialloblu sembra già molto lontano visto il valore espresso in questa stagione dal futuro al gusto (rinnovato) emiliano è una piccola grande rivincita contro “il campionato falsato” e gli avvoltoi, che hanno speculato in maniera schifosa sul club. Al ‘Tardini’ finisce 1-0 e non è affatto una vittoria immeritata. Perchè la Juve non c’è, lo si capisce subito e le conferme fioccano con il passare dei minuti, guardando i balbettanti Vidal e Llorente. Il più classico dei cali di tensione pre-Europa colpisce la capolista, sorprendentemente incapace però persino di calciare verso Mirante, nel momento più caldo e decisivo. Al Parma basta un match orgoglioso e di carattere, con ripartenze intelligenti e la capacità di far male agli avversari al momento giusto. Per Allegri, che finisce senza voce e molto turbato, più un fastidio che altro. Il campionato, a meno di meteoriti e invasioni aliene che ci sentiamo di escludere, è già finito da un pezzo. Però per preparare l’andata contro il Monaco, perdere in Serie A dopo mesi e mesi (ultima sconfitta a fine ottobre, a Genova) non è esattamente la ricetta più succulenta.
60′ Josè Mauri
Mirante, Santacroce (dall’80’ Cassani), Mendes, Gobbi, Feddal, Jorquera, Nocerino, Varela, Mauri (dall’82’ Lila), Belfodil (dall’85’ Prestia), Ghezzal. All. Donadoni
Storari, Lichtsteiner, Ogbonna, Chiellini, Padoin, Vidal, Marchisio, Sturaro (dal 67′ Pepe), Pereyra (dal 62′ Morata), Llorente, Coman (dall’80’ Vitale). All. Allegri
Gervasoni di Mantova
Mendes, Jorquera e Gobbi (P) – Ogbonna, Chiellini e Marchisio (J)
Marcatori: Niang 52′, Iago Falque 58′
Lamanna; Roncaglia, Burdisso, De Maio; Edenilson (16′ st Kucka), Bertolacci, Rincon, Marchese; Falque (40′ st Laxalt), Niang, Perotti (35′ st Lestienne ). Panchina: Sommariva, Prisco, Tambe’, Izzo, Bergdich, Pavoletti, Borriello, Mandragora. All. Gasperini.
Brkic; Balzano, Rossettini, CeppitellI, Avelar; Dessena, Crisetig, Ekdal (17′ st Joao Pedro), Farias (17′ st Longo); Sau, MPoku. Panchina: Colombi, Cragno, Gonzalez, Murru, Conti, Barella, Husbauer, Capuano, Cop. All. Zeman.
Arbitro: Russo (1′ st Guida)
Ammoniti: Dessena (C), Edenilson (G), Ceppitelli (C), Niang (G), Crisetig (C) per gioco scorretto
83′ Pellissier
Leali; Perico, Capelli, Krajnc, Lucchini (81′ A. Rodriguez), Cascione, Giorgi, Carbonero, Brienza, Defrel (88′ Moncini), Djuric (67′ Succi). A disp. Iglio, Agliardi, Nica, Mudingayi, Cazzola, Ze Eduardo, All. Di Carlo
Bizzarri; N. Frey, Dainelli, Cesar, Zukanovic, Schelotto (62′ Birsa), Radovanovic, Izco, P. Hetemaj, Meggiorini (85′ Cofie), Paloschi (57′ Pellissier). A disp. Bardi, Seculin, Gamberini, Biraghi, Christiansen, Botta, Sardo, Pozzi, Vajushi. All. Maran
Valeri
55′ P. Hetemaj (Chi), 61′ Carbonero (Ces), 63′ Djuric (Ces)
Verona-Inter 0-3 (p.t. 0-1)
Marcatori: 11′ Icardi(I); 48′ Palacio(I); 92′ Moras(H) autorete.
Assist: 11′ Palacio(I); 48′ Icardi(I); 92′ D’Ambrosio(I).
Rafael A.; Sala, Gu. Rodriguez, Moras, E. isano; Obbadi (81′ Valoti), Tachtsidis, Hallfredsson (72′ L. Greco); Juanito Gomez (75′ Saviola), Toni, Jankovic. All. Mandorlini.
Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Guarin, Medel (80′ Gnoukouri), Brozovic; Hernanes (88′ Felipe); Palacio (80′ Kovacic), Icardi. All. Mancini
Arbitro: Tagliavento di Terni.
Ammoniti: 18′ Juan Jesus (I); 36′ Moras (V); 37′ Brozovic (I); 40′ Guarin (I); 56′ Obbadi (V); 76′ Vidic (I)
Marcatori: 24’ Mertens, 71’ Hamsik, 89’ Callejòn
Assist: Higuain, L. Insigne, Callejon
Andujar; Maggio, Albiol, Koulibaly, Strinic; David Lopez, Gargano; Callejon, Gabbiadini (64′ Hamsik), Mertens (81′ Zuniga); Higuain (75′ L. Insigne). (Rafael, Mesto, Henrique, Britos, Jorginho, Ghoulam, Inler, D. Zapata, De Guzman). All.: Benitez
Neto; Richards, Savic, Basanta, Pasqual; Kurtic, Badelj (70′ D. Pizarro), Borja Valero; J. Vargas (58′ Joaquin), Salah, Ilicic (46′ Mario Gomez). (Rosati, Gonzalo Rodriguez, Tomovic, Aquilani, Rosi, Alonso, Mati Fernandez, Diamanti, Gilardino). All.: Montella
Arbitro: Damato di Barletta
Ammoniti: 42’ Koulibaly (N), Vargas (F), 63’ Strinic (N), 81′ David Lopez (N)
Il tabellino
58′ Florenzi (R) – 64′ Maxi Lopez (T)
Padelli, Glik, Maksimovic, Moretti, Darmian, Gazzi, Vives(dall’80’ Farnerud), El Kaddouri, B. Peres (dal 77′ Molinaro), Martinez (dal 57′ Maxi Lopez), Quagliarella. All. Ventura
De Sanctis, Florenzi, Manolas, Astori, Cholevas, Pjanic (dall’85’ Ucan), De Rossi, Nainggolan, Ibarbo (dall’83’ Yanga-Mbiwa), Iturbe, Ljajic (dal 75′ Doumbia). All. Garcia
Massimiliano Irrati (sezione di Pistoia)
Maksimovic, Moretti, Vives, Gazzi e El Kaddouri (T) – Manolas, De Rossi e Iturbe (R)
Il tabellino
(primo tempo 1-0)
Denis (A) al 42′ p.t. e al 18’s.t. su rigore; Berardi (S) al 14′ s.t.
Sportiello; Benalouane, Stendardo, Biava, Dramè; Carmona, Cigarini (dal 44′ s.t. Migliaccio); Zappacosta (dal 22′ s.t. Estigarribia), Maxi Moralez (dal 38′ s.t. Masiello), Gomez; Denis. (Avramov, D’Alessandro, Rosseti, Bianchi, Emanuelson, Boakye, Del Grosso, Scaloni, Baselli). All.: Reja.
Consigli; Gazzola, Cannavaro, Acerbi, Longhi; Brighi (dal 20′ s.t. Floro Flores), Missiroli, Biondini; Berardi, Floccari (dal 11′ s.t. Zaza), Sansone (dal 35′ s.t. Lazarevic). (Bianco, Lodesani, Fontanesi, Polito, Mandelli, Sereni, Natali, Pomini). All.: Di Francesco.
Doveri di Roma.
Espulsi Missiroli al 26’s.t. e Biava al 36’s.t. per doppia ammonizione. Ammoniti: Carmona, Cigarini, Berardi. Angoli: 2-1 per l’Atalanta. Recupero: 2′ p.t.; 4′ s.t.
Il tabellino
(primo tempo 3-0)
4′ Mauri, 31′ Klose, 44′ Candreva, 53′ Felipe Anderson
Berisha; Cavanda, De Vrij (40′ Novaretti), Cana, Lulic; Biglia, Parolo (79′ Cataldi); Felipe Anderson, Mauri, Candreva; Klose (60′ Ciani). All.Pioli.
Sepe; Hysaj, Tonelli, Rugani, Mario Rui (66′ Laurini); Vecino (56′ Signorelli), Valdifiori, Croce (46′ Zielinski); Saponara; Pucciarelli, Maccarone. All.Sarri.
Sebastiano Peruzzo (sezione di Schio)
Klose (L), Cana (L), Cataldi (L)
58′ Novaretti (L)
Il tabellino
(marcatori 0-2)
Udinese (3-5-2): Karnezis; Wague, Danilo, Piris (46’Perica); Widmer, Allan, Guilherme (79’Aguirre), Pinzi, Gabriel Silva; Thereau, Di Natale (Scuffet, Meret, Bubnjic, Domizzi, Pasquale, Hallberg, B.Fernandes, Geijo). All.Stramaccioni.
Palermo (3-5-2): Sorrentino; Vitiello, G.Gonzalez, Andelkovic; Rispoli, L.Rigoni, Jajalo (67’Bolzoni), Chochev, Lazaar; Vazquez (73’Belotti, 85’Maresca), Dybala (Ujkani, Milanovic, Terzi, Ortiz, Daprela, Della Rocca, Joao Silva, Bentivegna). All.Iachini.
Arbitro: Dino Tommasi (sezione di Bassano del Grappa)
Ammoniti: 72’Danilo (U), 74’Guilherme (U), 92’Aguirre (U)
Il tabellino
57’Soriano (S), 74’aut.Duncan (S)
Diego Lopez; Abate (70’De Sciglio), Paletta, Mexes, Antonelli; Van Ginkel, De Jong, Bonaventura; Cerci (61’Suso), Destro (76’Pazzini), Menez. A disp.: Abbiati, Donnarumma, Alex, Bocchetti, Bonera, Rami, Zapata, Mastalli, Poli. All.Inzaghi.
Viviano; De Silvestri (87’Wszolek), Silvestre, Romagnoli, Mesbah; Palombo, Obiang; Eder, Soriano (64’Duncan), Eto’o; Okaka (70’Okaka). A disp.: Frison, Romero, Coda, Munoz, Acquah, Correa, Marchionni, Rizzo, Bergessio, Djordjevic. All.Mihajlovic.
Gianluca Rocchi (sezione di Firenze)
40’Obiang (S), 51’Paletta (M), 83’De Jong (M)