Il Palermo supera 2-1 il Genoa grazie a una doppietta di Chochev, sicuramente migliore in campo. Tra i rosanero delude Vazquez. Nel Genoa buona prova di Iago ed Edenilson: male l’intero reparto difensivo. La gestione di gara nel complesso è buona. Sbaglia qualche intervento nel finale. Questo tra l’altro causa l’espulsione di Gasperini.
Nella 31^giornata di Serie A il Palermo ospita al Barbera un Genoa in piena emergenza. Il Grifone, tra squalificati e infortunati, deve fare a meno di giocatori importanti. Una lista piuttosto lunga e preoccupante formata da Roncaglia, Kucka, Tino Costa, Borriello, Bertolacci oltre a Perin che si accontenta soltanto della panchina. Insomma, quasi mezza squadra titolare. Per questa ragione Gasperini è costretto ad arrangiarsi come può. Nel suo 3-4-3 trovano spazio dal 1′ Lamanna in porta quindi Izzo, Burdisso e De Maio in difesa: Edenilson e Bergdich (sette presenze per lui fin qui nella massima serie italiana) sugli esterni con Rincon e il giovanissimo Mandragora (classe ’97 con appena 3 gare disputati in Serie A) in mezzo. Davanti Iago e Perotti supportano Niang, spostato al centro per coprire il vuoto lasciato da Borriello. Il Palermo non ha i problemi dei rossoblu e possono schierare la formazione tipo con Sorrentino tra i pali, Vitiello, Gonzalez e Andelkovic a formare il reparto arretrato, Rispoli, Rigoni, Jajalo, Chochev e Lazaar a centrocampo. In attacco spazio al tandem Vazquez-Dybala.
Pronti, via. Dopo neanche 1′ di gioco il Genoa rischia subito di combinare la frittata: retropassaggio di De Maio (4,5) all’indirizzo di Lamanna (5,5) che tarda nel rinviare con i piedi. Il portiere genoano, complice il pressing di Dybala (7), colpisce proprio l’argentino: la deviazione dell’attaccante manda il pallone sul fondo ma che rischio per gli uomini di Gasperini. Il Grifone non c’è con la testa e la tenuta del reparto arretrato è molto approssimativa. Come in occasione del gol del vantaggio palermitano all’8′ targato Chochev (7,5): Dybala dalla sinistra serve il taglio di Rispoli (7) che tenta il tiro diretto. Lamanna compie il miracolo ma sulla ribattuta grande ribattuta del bulgaro a insaccare l’1-0. Del Genoa non ci sono tracce eppure gli ospiti potrebbero clamorosamente pareggiare al 19′: Niang (5) vince un paio di rimpalli dal limite ma viene chiuso da un intervento di Chochev. L’autore del gol colpisce il pallone verso la propria porta e chiama Sorrentino al miracolo per evitare una clamorosa autorete. Alla mezzora ancora Chochev protagonista con il gol del raddoppio: fa tutto Dybala che parte in contropiede da centrocampo. L’argentino entra in area, si ferma e serve sulla sinistra l’inserimento del compagno che con un tiro non irresistibile batte Lamanna per la doppietta personale. Il Genoa si rende pericoloso con un tiro di Perotti (6,5) al 34′ fuori di non molto mentre il Palermo va vicino al 3-0 con Rispoli: bravo nell’occasione Lamanna a dire no all’esterno rosanero. Il primo tempo termina con il Palermo in vantaggio per 2-0 su uno spento Genoa.
Gara divertente fin dalle prime battute. Le folate del Palermo regalano intensità a una sfida tra due squadre votate prevalentemente a un gioco offensivo. Padrone assoluto del campo. Pochi rischi corsi e tante occasioni create. Fa tutto lui: segna due gol e sfiora (in modo del tutto fortuito) un’autorete. Di gran lunga migliore in campo in questo primo tempo. In una giornata quasi perfetta El Mudo non è ancora entrato in partita. Una conclusione insidiosa all’attivo e poco altro. Dopo un inizio pessimo il Grifone si sveglia nel finale di tempo. Troppo poco però per rientrare in partita. Ha una marcia in più rispetto ai suoi compagni ma da solo non può far molto. Lui e Niang si equivalgono. Girano entrambi a vuoto e peccano di concretezza. Gara di facilissima lettura. Tutto fila liscio come l’olio. (Federico Giuliani)
Un solo intervento ma decisivo: bravissimo a salvare sul possibile autogol di Chochev.
Ammonito al 35′, gioca il resto della partita con il freno a mano tirato, senza mai rischiare la doppia ammonizione.
Tutto facile per 45′ abbondanti; la situazione si fa più complicata con l’ingresso in campo di Laxalt.
Un solo errore che poteva costare caro: nella ripresa perde un pallone velenoso al limite della propria area.
Manda in tilt Bergdich e fa quel che vuole. Entra nell’azione dell’1-0 e si fa sempre trovare pronto allo scatto in profondità.
In avvio mostra una grinta singolare. Nel primo tempo è uno dei cuori pulsanti del Palermo.
Tanto lavoro sporco per lui. Quantità a volontà ma poca qualità (dal 58’BOLZONI 6 – Il suo compito è identico a quello di Jajalo e lo effettua come si deve).
L’uomo del match: segna una doppietta pur sfiorando un autogol. Il suo score in Serie A si aggiorna: tre reti nelle ultime due gare (dal 71’BELOTTI 6 – Ci mette tutta la grinta possibile: si prende un evitabile cartellino giallo).
Un motorino instancabile che ara la fascia dall’inizio alla fine della partita. Sfiora il gol nella ripresa (dall’89’DAPRELA’ – SV)
Nervoso e poco lucido. Si fa notare soltanto con una conclusione deviata in corner da Lamanna nel primo tempo. Il peggiore del Palermo.
Regala magie su magie. Più lo si guarda giocare e più si capisce perché numerose squadre farebbero follie per averlo nella propria rosa. Ispira i due gol di Chochev e, quando parte palla al piede, è imprendibile. Da solo tiene in scacco l’intera difesa genoana.
Il suo Palermo supera il Genoa 2-1 e conquista tre punti importanti.
Nemmeno il tempo di iniziare che rischia subito di combinarla grossa sul pressing di Dybala. Bravo su Vazquez e Rispoli ma poteva fare meglio in occasione del secondo gol di Chochev. Luci e ombre per il sostituto di Perin.
Giornata da incubo. Ha di fronte quel demonio di Dybala che lo fa letteralmente impazzire. Sull’1-0 scivola agevolando l’assist dell’argentino per Rispoli che porterà Chochev a insaccare; sul 2-0 si perde il bulgaro (dal 78’PAVOLETTI – SV)
Leggermente meglio dei due partner di reparto ma anche lui finisce spesso in grave difficoltà. Se non si salva con l’esperienza son dolori.
Gli inserimenti di Chochev lo mandano in tilt. Migliora nella ripresa ma il danno ormai è fatto.
Dopo un primo tempo abulico il brasiliano si sveglia nel secondo tempo. Regala un bell’assist a Iago.
Presenza impalpabile in mezzo al campo: a differenza di Mandragora non ha la scusa dell’inesperienza.
Poca personalità per questo ragazzo che però ha dalla sua parte diverse attenuanti. Prima tra tutte la giovane età (classe ’97) seguita dall’inesperienza in Serie A (questa era solo la sua terza presenza) (dal 46’LAXALT 6 – Regala vivacità alla manovra del Genoa. Doveva essere schierato dal 1′).
Mai un’iniziativa. Timido in fase offensiva; travolto da Rispoli (dal 69’LESTIENNE 5,5 – Più dinamico di Bergdich ma poco incisivo).
Si divora un gol facile in avvio ripresa ma si riscatta segnando la rete dell’1-2. Lo spagnolo acquista fiducia con il passare dei minuti.
Brutta prova. Cerca sempre di inventare qualcosa senza però mai creare problemi a Sorrentino. Neppure quando il Genoa rientra in partita trova modo di scuotersi.
Gara da dividere in due: bene la prima parte, troppo opaca la seconda. Avrebbe potuto mostrarsi più costante nell’arco dei 90′.
Bravo a inserire Laxalt per Mandragora: questa mossa ridà vivacità al Genoa nella ripresa. Ma che errore puntare in avvio sul giovane centrocampista in uno stadio caldo come il Barbera!