La prima volta si ricorderà per sempre: ieri, martedì 28 aprile 2015, il Carpi ha ottenuto la storica promozione in Serie A dopo il pareggio 0-0 contro il Bari. Un’impresa storica , qualcosa che nessuno si aspettava ad inizio campionato: una piccola città in provincia di Modena che è entrata a far parte del grande calcio, raggiungendo un altro club geograficamente vicino come il Sassuolo. Artefici di questo miracolo il tecnico Fabrizio Castori, il direttore sportivo Cristiano Giuntoli, dirigenti competenti e una società che ha ottenuto cinque promozioni in sei anni… E una stella, il bomber nigeriano Jerry Mbagoku autore di 14 gol in questa Serie B. A Carpi il calcio sembra tornare come era un tempo: un divertimento, una passione, lontano dalla follia e dalla violenza che si vedono spesso in Italia. Per commentare la promozione del Carpi abbiamo sentito Giuseppe Pillon, l’allenatore che la scorsa stagione portò la formazione emiliana a un passo dai playoff. Eccolo in questa intervista in esclusiva per ilsussidiario.net.
Ad inizio campionato quali aspettative aveva per il Carpi? Diciamo che l’anno scorso con questa squadra avevamo sfiorato i playoff e se il campionato fosse durato ancora probabilmente li avremmo raggiunti. Quindi ero convinto che il Carpi avrebbe fatto bene questa stagione anche perchè la società aveva potenziato la squadra, magari non a livelli tali da prevedere un exploit del genere, ma pensavo che avrebbe anche potuto inserirsi tra i primi posti.
Quando ha capito che la promozione era possibile? Dopo il successo di Vicenza io stesso, come Castori, il diesse Giuntoli e i dirigenti, ho capito che ormai questo traguardo era possibile.
Quali sono stati i meriti principali di mister Castori? Quello di aver assemblato e guidato la squadra nel modo migliore possibile, portandola a questo traguardo. Sono molto contento per lui, viene dal basso come me, ha dimostrato di essere un ottimo allenatore.
Secondo lei c’è qualche giocatore che potrà avere un grande futuro, che l’ha sorpresa? Tutti i giocatori hanno fatto bene, in particolare credo molto nelle possibilità di Kevin Lasagna, un attaccante che viene dai dilettanti e che a mio avviso può migliorare molto.
Mbagoku è un attaccante da Serie A? Potrebbe far grandi cose anche al piano di sopra? Sì ha tutte le possibilità per essere decisivo ed affermarsi anche in serie A. Ha qualità che con un lavoro costante lo possono rendere un grande attaccante.
Quali sono stati i meriti della società e cosa dovrà fare ancora? La società ha sempre saputo programmare, come dimostrano i cinque campionati vinti in sei anni. Sono risultati che non si raggiungono per caso o fortuna. Credo che in Serie A la società continuerà su questa strada, con questa mentalità, senza tanti voli pindarici e cercando di ottenere gli obiettivi un passo alla volta.
Il Carpi può inserirsi sulla scia del Chievo? Lei portò la società veronese alla qualificazione in Champions… Il Chievo è da tanti anni in Serie A, ed anche quando io allenavo lì la società e la squadra aveva già accumulato una certa esperienza a quel livello. Per il Carpi invece sarà la prima volta, diciamo che le premesse sono simili ma è presto per accostare questo cammino a quello del Chievo.
Sente la promozione anche un po’ sua, pensa di aver plasmato il gruppo? No la promozione è di Castori, di tutti quelli che hanno contribuito a questa grande impresa in questa stagione, certo dal canto mio sono contentissimo per la promozione.
Come mai non è mai rimasto al Carpi dopo l’anno scorso? Non mi sono messo d’accordo con la società per motivi economici.
Anche una città a misura d’uomo come Carpi ha aiutato questa impresa sportiva? Direi proprio di sì, a differenza di città come Bologna e Catania si sente meno la pressione, Carpi è proprio una città a misura d’uomo dove il calcio come tutto quanto viene vissuto nella maniera giusta, senza eccessi.
(Franco Vittadini)